mercoledì 6 settembre 2017

Il culo sul sellino

                                                          foto da VareseNews


Ieri, martedì 5 settembre, verso le 13, un ciclista di 65 anni è stato investito da un'auto all'altezza di Oltrona al Lago, vicino a Gavirate, ed è morto. Il pezzo di VareseNews (dal quale ho 'rubato' la foto) non specifica di chi sia la colpa, ma ciò che mi ha indispettito è stato leggere il primo commento su detto giornale online. Il commentante, che probabilmente non ha mai appoggiato il culo su un sellino di bici da corsa (e forse di bici in genere), pur rammaricandosi per la sorte del ciclista, lo bacchetta, in quanto non ha usato la pista ciclopedonabile lì vicino, e poi una bici da corsa senza luci non può andare in giro su strada pubblica. Con inopportuna ironia, sottolinea che a 65 anni non stava certo preparando il Giro d'Italia. Chi ama la bici, chi ci pedala sopra da una vita, a 65 anni può dare la birra a tanti giovani, sa bene che non c'è alcuna soddisfazione pedalare su una pista ciclopedonabile, certamente più adatta a runner e camminatori. Il ciclista di Uboldo aveva tutto il diritto di pedalare dove stava pedalando, di godersi il vento in faccia dei trenta all'ora, se ha commesso lui un'imprudenza non lo so, le luci non c'entrano nulla, perché era pieno giorno. Diciamo  la verità (e qui anch'io mi batto il petto), quando ci sediamo in auto, anche per un breve tragitto, dovremmo sempre fare il segno della croce e giurare massima prudenza. E non è solo colpa del telefonino, usato impropriamente, causa di molte disgrazie; a volte ci si distrae per molto meno, dimenticando che anche a venti all'ora si può ammazzare un ciclista. 

16 commenti:

  1. Caro Carlo, siccome non ho nessun problema ad argomentare quanto ho commentato su Varesenews, ribadisco, sempre più convinto, che chi sceglie "di gustarsi il vento dei 30 all'ora tra i capelli" pedalando in strada accanto ad una pista a lui dedicata, lo fa assumendosi il rischio di essere, tra gli occupanti della strada, quello più vulnerabile dopo i pedoni. Il mio riferimento alle luci, era per far capire che nessuna bici da corsa ha diritto di viaggiare in strada, perchè non rispetta le prescrizioni del codice che la circolazione su queste stesse strade regolamenta. Quindi, è troppo comodo contestare cellulari alla guida degli automobilisti quando i ciclisti sono i primi ad infrangere le norme, dalle luci passando per il viaggiare appaiati o a gruppi, dal campanello assente allo zigzagare tra i tombini scassando le palle all'automobilista che li segue e che non può sorpassarli senza rischiare un vaffanculo o peggio ancora di buttarli nel fosso.
    Le strade sicure per i ciclisti esistono, e si chiamano PISTE CICLABILI, usate anche dal sottoscritto quando, senza la presunzione di fare il professionista, nel tempo libero inforca il sellino della sua bici per andare a fare una passeggiata e sentire l'arietta tra i capelli dei 15/20 kmh quando c'è la discesa.
    Stia bene.

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  2. Caro Gianluca, so bene che è un parlare fra sordi, tu hai la tua idea di bici e io la mia. Il fatto che tu ribadisca la necessità dell'utilizzo delle piste ciclabili (ciclopedonabili, per l'esattezza, e non è la stessa cosa) per chi va in bici, ribadisce ciò che già sapevo: sei un ciclista da ciclabile, che va benissimo, per carità, ma non puoi capire i ciclisti da strada. Ad ogni modo, leggo sulla stampa locale che l'automobilista ha invaso la corsia e ora rischia il carcere per omicidio stradale. Certo non lo salverà il fatto che il ciclista era senza luci e non usava la ciclabile. Stava sulla sua destra, e l'auto gli è volata addosso.

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    1. Nessuno ha mai parlato di colpa del povero signore, forse non è chiaro. Solo del fatto che era palesemente evitabile l'incidente. Punto

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    2. Era evitabile solo se l'automobilista non avesse invaso l'altra corsia, tutto qui. E se il ciclista fosse stato sulla ciclabile al posto suo poteva esserci un motociclista o un altro automobilista. E anche la morte di un motociclista era palesemente evitabile se fosse stato a casa.

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    3. Ma per ciclabile intende la pista intorno al lago sterrata? No perché lei ha mai provato ad andare con una bici da corsa su una strada sterrata? Ed a 65 anni non si è vecchi decrepiti, anzi! I ciclisti rischiano ogni giorno sulla strada, secondo lei si divertono a schivare buche e tombino per fare un dispetto agli automobilisti? Quando proprio questo ultimi molte volte di proposito fanno dei peli ai ciclisti che li possono far cadere con tutto poi quel che ne consegue, nel migliore dei cadi solo botte ed escoriazioni... lei non sa nemmeno cosa significa andare in bicicletta e non può permettersi di parlare se non sa le cose...

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  3. Io sono il presidente del team busto bike di Busto Arsizio e mi chiamo Candiani Angelo, ho la fortuna di avere due cittadinanze!! Italiana e del Liechtenstein, devo dire che siamo veramente lontani dalla civiltà di rispettare i pedoni e ancor di più i ciclisti che hanno diritto di viaggiare per strada!! E ribadisco DIRITTO!!! È vero che visto il paese dove vivo sicuramente qualche ben pensante si inventera una legge dove la bici per strada crea pericolo più di un veicolo di 15 quintali guidato da un asino al tablet! Anche perché il telefonino è ormai sorpassato!!! Caro Gianluca argomenta altro forse faresti meno figure!!. Buona giornata da uno che rischia la vita 12 mila km l' anno in un paese di piloti quasi tutti incivili

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Beh sono convinto che se lei stesse a pedalare per sempre oltralpe, in uno stato grande come la scoreggia di una mucca, noi popolo che ha dato la civiltà al mondo, ma secondo lei incivili e patetici non la rimpiangeremmo di sicuro...Metta le catene sui passi, non si sa mai...

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  4. Dimenticavo!! Noi ciclisti non ci divertiamo a zizzagare schivando tombini per romperti le palle e te!! Ma basta passare oltralpe per trovare rispetto e tombini posati a regola d' arte!!! Sei proprio un italiano convinto e PATETICO

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  5. Dimenticavo!! Noi ciclisti non ci divertiamo a zizzagare schivando tombini per romperti le palle e te!! Ma basta passare oltralpe per trovare rispetto e tombini posati a regola d' arte!!! Sei proprio un italiano convinto e PATETICO

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    1. Vede...sulle piste i tombini non ci sono...apposta per non doverli schivare. Le strade non sono velodromi, mettetevelo in testa, Gimondi!!!

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. http://www.varesenews.it/fotolettori/ciclisti-indisciplinati-sul-sempione/

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  8. E con questo scusa? Che ci siano ciclisti idioti lo sanno tutti, idem per automobilisti ecc... i ciclisti che stanno in mezzo fanno innervosire anche noi(sai, anche noi ci mettiamo al volante). La tua polemica è fuori luogo e irrispettosa per chi è morto

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  9. Nella maniera più assoluta. Non è nei confronti del signore la polemica, ma della categoria, arrogante e che pensa di fare ciò che vuole in strada solo perchè si considerano intoccabili. Cominciassero ad avere una bella targa visto che circolano in strada, in modo da potergli contestare le decine di infrazioni che commettono ogni volta che si fanno un giro. Dai rossi non rispettati, agli stop tagliati, ai sorpassi a destra, inversioni a U, viaggiare appaiati, e altre ancora....vedi come calerebbero (o calereste) le arie....

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  10. La polemica era palesemente rivolta a tutti i ciclisti che viaggiano in strada e non sulle ciclabili ed è per questo che ho commentato. Sul fatto che ci siano ciclisti che andrebbero puniti per le infrazioni siamo tutti d'accordo e siamo anche noi ciclisti a dirlo, il problema è che quando si parla di ciclisti si fa di tutte l'erba un fascio creando luoghi comuni e facendo sì che molti si prendano insulti non dovuti. Il sorpasso a destra da parte dei ciclisti è contemplato se le auto sono in coda quindi non infuriarti quando succede. Le infrazioni le commettono tutti, automobilisti, pedoni motociclisti e ciclisti, evitiamo quindi di accanirci solo su una categoria degli occupanti della strada.

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