venerdì 8 febbraio 2019

Sala in sala

                                                                                            ph carlozanzi


Questa sera il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è stato accolto in Salone Estense dal primo cittadino di Varese, Davide Galimberti, e da qualificati giornalisti, per presentare il suo libro 'Milano e il secolo delle città'. In sala non ci stava neppure un fiammifero, pienone assoluto, non mi sono fermato e non ho acquistato il libro. In questo momento della mia vita la politica, la sociopolitica, la storia contemporanea mi interessano relativamente. Preferisco la poesia, la narrativa, il passato e il futuro. Ma c'è stato un tempo che tali argomenti mi interessavano assai. Così vedendo il sindaco meneghino (ha due anni meno di me, è magro come me e ha il naso lungo come me!) sono tornato a quel tempo, primi anni Novanta, quando iniziai a seguire la politica locale come giornalista. E allora ecco il richiamo a Milano. Si era in campagna elettorale per le amministrative e venne a Varese, nel salone della Camera di Commercio, Marco Formentini, presentato dai leghisti infervorati Leoni, Maroni, Bossi come il nuovo 'borgomastro di Milano'. La Lega vantava certezze di vittoria e in effetti così fu, grazie all'alleanza con Berlusconi. A Varese arrivò il professor Fassa. Quasi trent'anni dopo la Lega è ancora in pista, il ganasa Bossi è stato sostituito dal simil ganasa Salvini, Fassa è avvocato e docente, Maroni si è ritirato a vita privata e anche lui scrive libri. Dell'architetto Leoni non so più nulla. Marco Formentini, classe 1930, dopo una bella carriera va per i novanta.

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