venerdì 5 aprile 2019

Il giorno che tremò la notte


Dieci anni fa il disastroso terremoto in Abruzzo, oltre 300 morti. Rimasi molto colpito, scrissi un romanzo breve dal titolo IL GIORNO CHE TREMO' LA NOTTE. In un primo tempo avevo pensato, come titolo, a IL RUTTO DI DIO, ma mi pareva troppo forte.
Ecco un passaggio:
Romano fissava la lampadina che pendeva sopra il suo naso. Era indeciso se alzarsi a spegnere la luce o starsene lì sotto: si sarebbe alzato solo per uno scrupolo da ecologista. Vide il vecchio lampadario dondolare, adagio, movimenti sempre più ampi. E col dondolio un rumore profondo, come di tuono prolungato, che non si risolve nel silenzio. Vide aprirsi una crepa sul soffitto, si voltò verso Roberta, la toccò per svegliarla. Quando la ragazza soffiò adagio adagio un 'Che c'è?' il letto tremava, il comò si era spostato dal muro, lo specchio era caduto a terra con un fracasso di vetri che svegliò la ragazza. Capì che qualcosa di grave stava succedendo, un risveglio incredibile....I primi calcinacci si staccarono dal soffitto finendo sul letto: sottili, solo polvere. La luce si spense. Nel buio il ringhio del terremoto era atroce...

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