lunedì 7 febbraio 2022

Alex, il ragazzo del ghiaccio


 



Guardo una foto: primavera 2011, palazzetto dello sport credo di Angera, finali provinciali dei Giochi Sportivi Studenteschi di tennis tavolo. Intorno al tavolo alcuni alunni della scuola media Vidoletti, maglia verde. Il primo a sinistra si chiama Alessandro Andreoni, classe 1997, portatore di spina bifida, cioè costretto a camminare con le stampelle ma è un irriducibile, tenace, gioca molto bene a pingpong, guadagnerà una medaglia. Nel gruppo, secondo da destra, Gianluca Piccoli, anche lui un ’97, oggi giocatore del Grosseto calcio in serie C. Ma stiamo ad Alex, l’irriducibile. Dopo l’ultimo raduno a Fondo, nel Trentino, il 24 febbraio partirà per le XIII Paralimpiadi invernali 2022 di Pechino, in programma dal 4 al 13 marzo: veste la maglia azzurra, anzi, la grossa felpa rinforzata azzurra dei giocatori di para ice hockey. E’ nei ranghi della nostra nazionale dal 2015, ha già partecipato a Paralimpiadi e Campionati europei, ha preso esempio dal fratello Marco (giocatore di hockey nei Mastini per oltre vent’anni), ama l’anatra all’arancia cucinata da mamma Silvia, vorrebbe andare in Australia, ha un rituale (quando si mette gli abiti sportivi, prima la sinistra e poi la destra) e un motto: ‘Non fermarsi mai, perché non si è mai fatto abbastanza.’

Lo incontriamo appena rientrato dall’ultimo raduno di Fondo, ci facciamo raccontare la sua storia sportiva: “Ho iniziato con il nuoto alla Polha, avevo 15 anni. Nel 2014 ho sentito il desiderio di provare con il para ice hockey, all’inizio insieme al nuoto, poi la mia scelta per il ghiaccio, nei ranghi dell’Armata Brancaleone, la sola squadra di hockey in Lombardia, legata alla Polha di Varese.”

Poi è arrivata la Nazionale.

“Sì” racconta Alex. “Subito dopo le Paralimpiadi di Soci mi hanno chiamato, volevano inserire per tempo un giovane, il mio ruolo è centro d’attacco, seconda linea. Subito nel 2016 una grande emozione, il secondo posto ai Campionati Europei. Ma l’emozione più grande è stato il quarto posto alle Paralimpiadi di Pyeong Chang 2018, certo, anche un po’ di tristezza, perdere per un gol all’ultimo minuto…”

Ma ora vi rifarete a Pechino.

Alex è sincero: “Temo che il podio per noi sarà ben difficile. Prevedo Usa, Canada e Russia. Arrivare fra il quarto e il sesto posto è il nostro obiettivo, se poi va meglio…”

Papà Gianluigi e mamma Silvia guardano con comprensibile orgoglio questo loro terzo figlio, il più giovane (dopo Davide e Marco), in partenza per l’avventura olimpica. Una famiglia di sportivi, che ha sempre stimolato e assecondato l’amore per lo sport dei figli. A Pechino, con Andreoni, vi saranno altri tre giocatori dell’Armata Brancaleone: il portiere Santino Stillitano, Bruno Balossetti e Roberto Radice. Riserva a casa: Igor Stella. Ma Alex è il solo varesino.

“A Pechino sarà strano giocare senza pubblico” conclude, “ma verranno presto le Paralimpiadi di Milano-Cortina, e allora ci rifaremo.”

Alex è giovane, guarda avanti, ha tutto il tempo di godersi l’avventura cinese e poi quella italiana. Come ogni atleta, ha bisogno del pubblico, di applausi, magari anche di un grido dopo un suo tiro: gol!

 


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