Muoversi a volte procura dolore. Se si sta seduti dolori non si sentono, ma i dolori di chi sta fermo (i dolori dell'anima, della psiche...) a volte sono ben peggiori di quelli fisici. Quindi è sempre meglio muoversi, perché il movimento muove le idee (quindi è creativo) ma soprattutto permette di non pensare alla morte.
Pensare alla morte quando si hanno venti, trent'anni è un lusso, uno sfizio, un esercizio filosofico-teologico, ma pensarci a settant'anni è tutta un'altra faccenda, per questo consiglio il movimento: pulire le scale, lavare i vetri, farsi una corsetta, un giro in bici, camminare per via, dare ossigeno al corpo per allontanare i pensieri molesti. Gustare l'utilità di un lavoro (anche di un lavoretto) ben fatto, piuttosto che pensare e ripensare alle stesse cose, via che conduce sempre e inevitabilmente al medesimo traguardo.

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