martedì 23 dicembre 2025

Romanzo varesino


 

Qualche mese fa mi ero recato dall'amico Antonio Franzi (fra i massimi esperti di basket delle nostre terre baschettare), e lo avevo trovato in vivace e costruttiva discussione con Fabio Gandini, giovane giornalista, cronista di basket per VareseNoi. Lì per la prima volta ho scoperto che Fabio stava realizzando un libro, in occasione degli 80 anni della Pallacanestro Varese: 80 anni in 80 campioni che hanno indossato la canotta prima gialloblù e poi biancorossa. Fabio proponeva nomi, Antonio valutava, concordava, suggeriva, si discuteva. Ed eccolo oggi quel libro, presentato di recente alla libreria Ubik: 'Romanzo varesino' (Gruppo editoriale More News). Ho una certa dimestichezza con i romanzi, e in due miei libri (Vicolo Canonichetta e Fuggiaschi) faccio esplicito riferimento alla Pallacanestro Varese, un vanto per la nostra città. Ebbene, il libro di Fabio Gandini è imperdibile per chi ama questo sport 'amorevole'. Lo può acquistare presso la Libreria Ubik di piazza del Podestà, nel negozio Triple di via Manin 30 e al Pallacanestro Varese Store del Palazzetto, nonché online a www.romanzovaresino.it

foto VareseNoi: Fabio Gandini con Toto Bulgheroni

Auguri, Roberto


 

Felice compleanno al mio amico Roberto Fassi. Già dirigente scolastico e scrittore, felicemente pensionato, ha ulteriormente ampliato la sua versatilità, dandosi alla cucina. In particolare eccelle nel risotto, tanto da rivaleggiare con chef Barzetti. Bobbiate in lotta con Malnate. Pare che Roberto abbia in animo di aprire un locale a Bobbiate, con l'insegna 'Il risotto di Roberto', prendendo in prestito il nome di un noto gruppo WhatsApp. Non possiamo che caldeggiare i suoi buoni propositi.  

Con Dorina finisce un'epoca


 


Nel 1961 la mia famiglia si trasferì dalla centralissima via Ugo Foscolo al quartiere Garibaldi di viale Belforte. Tale quartiere era nato negli anni Trenta, chiamato Costanzo Ciano in omaggio al fascismo, nato come residenza per impiegati statali (soprattutto insegnanti), era poi diventato quartiere popolare dopo la guerra. Ospitava molte famiglie del sud e del Veneto. Alcune famiglie erano numerose: gli Amatulli (6 figli), i Capano (5 figli), gli Zanzi (cioè noi, 4 figli), gli Argese (3 figli), i Drovandi (3 figli), e poi a calare i Borgato (2 figli), i Ferioli (2 figli), i Gardelli (2 figli), i Monti (2 figli), i Volonterio (1 figlio), i Bertoni (1 figlio) e poi altri che non ricordo. Lunga premessa per dire che, di quel tempo lontano, erano rimasti solo in due a 'presidiare' il quartiere: mio papà Mario (morto lo scorso anno, a 98 anni) e Dorina. La sua morte ieri, a 98 anni, pone fine alla generazione anni Venti del quartiere Belforte. Nessuno dei figli è rimasto lì. Ora vi abitano soprattutto fratelli extracomunitari.   

foto in alto: Dorina in festa per i suoi primi 90 anni.

foto sotto: inizi anni Sessanta, ragazzi al quartiere Belforte.

lunedì 22 dicembre 2025

Ciao, Dorina


 

Sono vicino al mio amico Gianni, a Marino e Antonella, per la morte, a 98 anni, della cara mamma Dorina.

I funerali domani, mercoledì 24 dicembre, ore 11, chiesa parrocchiale di Biumo Inferiore. 

Vent'anni senza Fabio


 

Mercoledì 24 dicembre, ore 8, chiesa parrocchiale di Biumo Inferiore, verrà celebrata una Messa, a vent'anni dalla morte di Fabio Aletti. 

Il racconto di Simone

 

Réclame.

 

Pioveva da due giorni, e pioveva forte.

Camminando velocemente, con l'ombrello inclinato in avanti, la ragazza percorreva il marciapiedi di una strada di periferia, costeggiata da una serie di muri interrotta solo dai cancelli delle case. Incurante del fatto che dalla strada poteva beccarsi una lavata ad ogni passaggio di un mezzo, stava considerando tra sé come due soli giorni di pioggia avessero generato nei suoi colleghi, al lavoro, uno stato di lamentela permanente ed effettivo.

Tutti, invariabilmente, si lasciavano andare ad espressioni del tipo “Non se ne può più”. Come se piovesse da settimane. Anzi, mesi. Sì, certo, era fastidioso camminare così, e sentire che non era comunque evitabile bagnarsi i piedi. In fondo, però, non le dispiaceva il profumo che la pioggia faceva sprigionare alle fronde delle piante che sporgevano dai muri, e nemmeno la vista di quella nebbiolina sospesa nell'aria che respirava.

Così pensando, arrivò al cancello che le interessava, e suonò il citofono. Dopo un discreto lasso di tempo, dall'interno arrivò la solita richiesta di identificazione e lo scatto dell'apertura. Attraversato il vialetto, si presentò quindi all'ingresso di una casetta graziosa quanto bisognosa di una sistemata, dove l'aspettava un uomo anziano.

“Ciao, zio Carlo!”, e si chinò per dargli un bacio. Non perché l'uomo fosse particolarmente basso, ma per il fatto che era in sedia a rotelle. “Come stai oggi?”

“Benissimo! Oggi pomeriggio sono rimasto da solo, e ho potuto dedicarmi a una mia ricerchina...”

“Ma se si sente il televisore acceso in sala, dai! E poi, come mai ti sei dato alla tv oggi pomeriggio, di solito non la guardi...?”

“Sto facendo una ricerca sulla pubblicità, a mio uso e consumo. Lo sai che, ogni tre spot, uno riguarda le malattie o i fastidi?”

“Ah. E questo ti diverte?”

“No. Mi infastidisce. Quando ero giovane c'era una bella canzoncina, che insegnavano ai bambini del catechismo...”

E si mise a canticchiare “... i cinque precetti, i quattro evangelisti, i Santi tre Re Magi, l'asino e il bue, bambino nella culla la luna e il sol...”

Riprese, ridendo, il normale eloquio: “E adesso? I sei segni della gastrite, i quattro della caduta dei capelli...”

La ragazza scoppiò a ridere, ammirata dalla forza d'animo di quello zio, costretto ad essere aiutato in tutto ma sempre attivo e contento, nonostante i medici lo considerassero un miracolo ambulante. Perché come il Dottor Spiletti di Don Camillo, a rigor di scienza, doveva essere già andato a far compagnia alla moglie al camposanto.

“Ma non c'è solo questo” riprese, facendosi serio. “Ogni volta che quelli ti propongono qualche pasticca per il mal di denti, o qualche altro intruglio per un malessere, tirano fuori la frasetta.”

“Quale frasetta?”

E la giornata può continuare! E puoi vivere ogni momento!

Silenzio.

“Come se non fosse vita, con un po' di mal di testa, o che so...con un ginocchio malandato. Come se uno come me dovesse rassegnarsi ad aspettare la morte tappato in casa. Io non voglio mica vivere così, voglio alzarmi la mattina e chiedermi cosa mi attende di buono e di bello, e pazienza se devo sopportare anche qualcosa di brutto, o qualcuno pesante come la peperonata a colazione. Tu cosa ti aspetti dalla vita?”

“Eh zio, bella domanda! Io sono fortunata; lavoro, ho qualche amicizia, il mio tempo libero...”

“Sei contenta? Ti basta?”

“Contenta sì, dai. Bastare...”

“Ecco. Questo è il punto. E meno male, che non ti basta. Fermarsi mai. Ricordatelo. Altrimenti finisci come quelli della pubblicità, oppure come chi vive secondo quello che dicono le statistiche.”

“Beh dai, cosa c'è di male nelle statistiche?”

“Di per sé, nulla. Ma è quando i politicanti da strapazzo le truccano per ottenere il risultato che desiderano, che iniziano i guai. Perché si nascondono dietro a quei numeri per giustificare le loro azioni; quando poi se ne vedono le conseguenze trovano sempre il modo di dare la colpa agli altri. Verrà il giorno che sarà qualche diavoleria artificiale a decidere se puoi andare avanti a respirare o devi tirare le cuoia. La realtà non si può ridurre a questo. Secondo loro, lo sai, io dovrei essere morto da anni. E invece son qui che aspetto un altro Natale, e ogni anno mi pare una cosa nuova; perfino lo sguardo del Bambino che tiro fuori dalla scatola lo è, anche se è una statuina che ha più anni dei miei.”

L’uomo si era un po’ infervorato, e quindi lei cercò di cambiare discorso: “A proposito, non mi hai poi detto se ti è piaciuto lo spettacolo al parco comunale...”

“Mah..” borbotto’ “Tante luci, belle. Ma nello spettacolo il personaggio che impersona il padre si scusa per il suo ritardo attribuendolo a una perdita di tempo al Presepe Vivente, e questa è una delusione. Il senso delle cose non deve essere nascosto. Tanta pubblicità, in fondo. Musiche divertenti, ma io ho bisogno di altro. E quindi, cosa facciamo domani sera? Mi porteresti tu al concerto di Natale in parrocchia? Il programma musicale del Quaresima” (aveva ribattezzato così il direttore del coro) “quello sì che mi aiuta a riempire il cuore di bellezza. Dai andiamo: alla faccia della réclame delle medicine.”

La nipote, sorridendo, riprese: “Io ti porterei volentieri, ma con questa pioggia...”

“Smette, domani smette. Il gomito destro me lo sta dicendo chiaramente...”

Più tardi la ragazza percorreva la strada in senso inverso, con l'ombrello inclinato in avanti e l'animo leggero.

Pioveva da due giorni. Pioveva forte.

“Ma smette...se l'ha detto il gomito....”

 

Simone Mambrini



domenica 21 dicembre 2025

Per Trieste non basta ul grass da Ross





In dialetto bosino l'espressione l'è 'n grass da rost significa 'quello è un tipo antipatico, supponente'. Io la declino un po' diversamente, dando più un significato di tipo pericoloso...come ad esempio il play di Trieste Colbey Ross (foto), ma stasera non è bastato quel grass da Ross a far vincere la sua squadra. Eppure i varesini avevano da temere, visto che Ross ha giocato anche per Varese, e le sue entrate a razzo, zigzaganti, ci hanno portato più volte alla vittoria. E così le triple di Markel Brown, e quelle di Davide Moretti, tutti presenti oggi, ex varesini ora triestini. La partita era tosta, il primo quarto disastroso per entrambe le squadre: 13-11 per noi, 1 su 8 da 3 per Varese, 0 su 6 da 3 per Trieste. C'è da vedere il nostro nuovo acquisto, in squadra con il n° 1, Carlos Stewart J (foto). Ebbene, si fa notare soprattutto nel secondo quarto, con tre triple assai gradite, più la tripla di Alviti (i soli tre punti di una serata per lui soprattutto difensiva), ma Trieste fa meglio, Ross viaggia da par suo e finisce con gli ospiti avanti: 32-37. Si teme il peggio ma la OJM esce dal riposo lungo niente affatto abbacchiata. Continua con la difesa arcigna, Moore è una palla magica, Librizzi gioca poco, Renfro si tocca la coscia, un po' dolorante, il coach ellenico fa pochi cambi, triplone di Moore e Varese si stacca: 45-39. Iro, il nostro hero di giornata (foto), prende in mano le redini della partita, detta il ritmo, l'ex Moretti ci punisce con due triple ma noi rispondiamo, le percentuali delle nostre bombe esplose sale, finisce 60-48: si può sperare. Via, ultima fatica: Trieste si avvicina sino al - 8 (71-63 a -4'), entra Ross per cercare di salvare il salvabile ma è troppo tardi, i buoi varesini hanno lasciato il recinto e le due triple consecutive di capitan Libro e di Iro sono la pietra tombale dei giuliani. Ciliegina sulla torta, schiacciatone di Mou, 84-69 e tutti sotto la doccia. 17 punti per Mou, Moore e Iro, 14 per Stewart, 11 per Libro. Davvero un bel regalo di Natale.
Forza Varese!



 

Varese scrive sulla 'lavagna': vittoria

                                                                   foto da VareseNews
 

Matteo Barzotti: sèmpar lù, sempre lui, 5 gol in 7 partite, e il gol decisivo anche oggi al 'Franco Ossola'. Il Varese FC finiva il girone di andata contro la Lavagnese, buon inizio per i biancorossi ma niente gol. Poi un rigore a metà del secondo tempo, balùn nel sacco grazie al piede magico di Barzotti. E così il Varese raggiunge quota 30 punti, piani alti e nobili della classifica del girone A della serie D. Ma il girone di ritorno dovrà richiedere una maggiore continuità, per mantenere viva la speranza (utopia?) di arrivare primi e salire in serie C. Intanto: forza Varese! 

Le firme




Ieri, sabato 20 dicembre, festa a Materia per i vent'anni dall'uscita del volume 'Le Firme', foto di Andrea Piacquadio, idea di Dino Azzalin (Nuova Editrice Magenta): riunire un certo numero di artisti, legati in vario modo al nostro territorio. Assente giustificato ieri (stanco morto), ringrazio ancora chi mi ritenne meritevole di far parte di quell'artistica schiera. Mi presentai con un raccontino, in qualche modo legato alla domanda: 'Ma cos'è l'arte?' Due decenni sono scappati via (e i segni del tempo si notano nella foto), ancora continuo a produrre 'artefatti'. Ma i miei scritti sono composti a regola d'arte? Ai posteri...ai posteri...(ma ho qualche dubbio)... 

 

Auguri, Sveva



Felice compleanno a Sveva, nipotina di Nicoletta e di mio fratello Guido.

 

venerdì 19 dicembre 2025

Margherite di dicembre



Nel mio prato, un po' verde un po' giallo, un po' triste, ieri ho notato queste poche margherite. Ingannate dal sole di dicembre, hanno pensato bene di affrontare la vita. Dureranno poco. Le ho sentite dialogare. "Ma dove sono tutte le altre?" diceva una di loro. "Siamo sole. Abbiamo sbagliato qualcosa? Ho paura." E un'altra: "Che bello! Solo noi abbiamo avuto coraggio."
Pensieri (questi miei) che sono solo il frutto del tentativo di distrarmi, di fronte alla parte meno nobile di questo nostro mondo, quella che ci viene mostrata con più insistenza: guerre, disgrazie, cattiveria, ingiustizie... 

 

Dove trovare il Calandàri


Chi è interessato all'acquisto del Calandàri dra Famiglia Bosina par ur 2026 lo può trovare presso la Libreria Antiquaria Canesi di via Walder a Biumo Inf. (aperta però solo al mattino), presso la Libreria Ubik di piazza del Podestà, o da me (tel 338.6806423).



 

giovedì 18 dicembre 2025

Carlo Meazza, l'Inter e le foto di una vita








 


Pomeriggio nel disordine ‘ordinato’ dello studio di Carlo Meazza, fotografo. Da buon artista, nel disordine lui trova tutto, quindi bene così. Ottant’anni, sessanta di lavoro, riassunti in ottanta libri e migliaia di scatti. Ci accomodiamo in cucina, e mi permetto subito un’osservazione: “Certo che quella camicia non ti sta bene.” Capisce Meazza: ma come possono i colori del Milan star bene ad uno che si chiama come il Peppino…Meazza, naturalmente. “Se c’è da scegliere, scelgo Inter” risponde. E allora si può andare avanti con tranquillità. E del resto lui, fra gli altri, ama Vittorio Sereni, indiscutibilmente interista; infatti proprio di Sereni si parla. “Guarda” dice il fotografo, “se non l’hai già fatto, ti consiglio di leggere questo pezzo, il fantasma nerazzurro, che si trova nel libro di Vittorio ‘La tentazione della prosa’” Ma sono in casa sua, nella vecchia Masnago, non per motivi calcistici, anche se nel libro strenna che sono venuto a prendere, direttamente dall’autore, di sport si parla, ma della grande Ignis, della pallacanestro Varese. E così lo stuzzico su questa sua ultima prova d’autore, un’antologia di una vita a fare clic. Un volume imperdibile per chi stima Carlo. “Ho fatto una scelta rischiosa” racconta, “lasciare il mio precedente editore e autoprodurlo. Devo dire grazie alla professionalità di Arte Stampa Daverio, e sono stati proprio loro a suggerirmi il contatto con Il basket siamo noi’. Ottant’anni io, ottanta la pallacanestro varesina, l’intesa è stata raggiunta.” L’Opinel serve per incidere l’involucro di sottile plastica trasparente, annuso il profumo della carta stampata, Carlo autografa e accarezza le pagine. Io pregusto la visione. E poi si parla del futuro. Ci arriviamo a cento libri? Mai dire mai, e comunque qualche progetto è già in essere: “Nel 2029 saranno i cento anni dalla costruzione della storica palestra di via XXV Aprile, la palestra dei pompieri dove l’Ignis ha iniziato la sua straordinaria ascesa. Vorrei fare un libro su questa ricorrenza, ho trovato entusiasmo nella 3C del liceo Classico ‘Cairoli’ di molti anni fa, la classe di Maroni, Carletti, Malerba, Girompini, loro farebbero le ricerche, io le foto. E poi davvero mi piacerebbe riassumere in immagini le montagne di Lombardia, dalle nostre Prealpi al Passo dello Stelvio, monti ma anche luoghi, riferimenti ad autori, scrittori, poeti.” Il poeta Sereni era tentato dalla prosa, il fotografo Meazza è tentato dalla scrittura (e non scrive certo male), o quanto meno ama confrontarsi con gli scrittori, visitare i luoghi delle loro storie, fissarli nell’immagine fotografica. Ci salutiamo: “Buon Natale.”


Calicantus


Calicantus


Giaculatòri da pass

sùra la gropa dul mött

d’ra Madòna dul Munt.

 

Fregüj da fiòca

e pass cüsì insema

cuntra ‘l ciel da calcìna.

 

In dul frècc, nissün:

frignà da scurbàtt,

buià da can

e la fiòca, tic toc,

sùra föj secch e ramm scür.

 

La santèla d’Urùnc,

sentée da giazz

a stücà i crepp,

rüg prufùnd d’ra rizzàva.

 

Rampèga la strava,

‘na capèla drèe l’altra,

rusàri mes’cià cunt ul bufà

sübit vapùur.

 

Remigà d’uraziùn

e ‘n calicantus:

prufümm, dumà saür,

vena da föögh nel cöör giazà,

sàbat da primavera,

Natàl da lüüs.

 

 

3^ classificata Poeta Bosino 1999

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Calicantus

 

Giaculatorie di passi

sopra la groppa della collina

della Madonna del Monte.

 

Briciole di neve

e passi cuciti insieme

contro il cielo di calcina.

 

Nel freddo, nessuno:

frignare di corvi,

abbaiare di cani

e la neve, tic toc,

sopra foglie secche e rami scuri.

 

La cappelletta di Oronco,

sentiero di ghiaccio

a stuccare le crepe,

rughe profonde della rizzada.

 

Arrampica la strada,

una cappella dietro l’altra,

rosario mischiato con il soffiare

subito vapore.

 

Borbottare di orazioni

e un calicantus:

profumo, solo sapore,

vena di fuoco nel cuore ghiacciato,

sabato di primavera,

Natale di luce.

 

 

 

Marta e Andrea, nel ricordo di Bambi







Era stata proprio Bambi Bianchi Lazzati a volere e ad organizzare questo incontro prenatalizio, appendice alla sezione autunnale del Premio Chiara 2025. Sapendo che Marta Morazzoni e Andrea Kerbaker (due con-giurati nella Giuria letteraria del Chiara) uscivano contemporaneamente, a fine anno, con i loro nuovi libri, aveva pensato di dare rilevanza pubblica all'evento. Anche per questo ieri sera, mercoledì 17 dicembre, in sala Montanari a Varese, il primo applauso commosso e riconoscente è stato proprio per Bambi, e il secondo per il marito Mariano Lazzati (eccolo in foto con Marta Morazzoni). Dopo l'introduzione di Salvatore Consolo, il giornalista e narratore Mario Visco ha intervistato i due autori. Marta Morazzoni ha dato alle stampe una raccolta di racconti, 'Tutta la verità, all'incirca' (Guanda), mentre Andrea Kerbaker ha scelto la narrativa lunga, un romanzo, sempre per l'editore Guanda, 'Casa, dolce casa'.
Fra il pubblico anche l'assessore alla cultura del nostro Comune, Enzo Laforgia, e il fotografo Carlo Meazza (foto).  
 

 

mercoledì 17 dicembre 2025

Streghe, piante e incantesimi





 



Fra le strenne natalizie di Macchione editore segnalo ben volentieri questo volume, oltre trecento pagine, curato da due esperti nei loro rispettivi settori, uniti dalla serietà della ricerca. 'Streghe, piante e incantesimi', con sottotitolo: Tra scienza e storia, la verità si fa strada. Chiara Zangarini, docente e scrittrice, oltre venti libri pubblicati, cura la prima parte, 'Caccia alle streghe - Nascita, sviluppi e declino di una metanarrazione'. Zangarini è fra le massime esperte varesine del settore, con al suo attivo fra l'altro un romanzo storico 'Elisabetta degli Oleari, strega' che affronta proprio questa tematica. La sua ricerca è divisa in diversi capitoli: Sciamanesimo, Stregoneria, Preistoria e civiltà del vicino oriente, Grecia, Roma, L'avvento del Cristianesimo, Celti e Germani, i critici, Eresia e Inquisizione, Il diavolo, Il sabba, Misoginia, Criminalità, Piante e allucinogeni, La Dea Ragione, Il caso di Venegono Superiore. 
Gabriele Peroni, chimico, farmacista, fitoterapeuta, entra invece nei dettagli delle erbe. Il suo qualificato contributo ha per titolo 'Le piante delle streghe': piante per medicamenti, unguenti e 'magiche', piante apotropaiche, alcune ricette e formule. 
Zangarini e Peroni completano il loro lavoro con abbondanti note e lunghi elenchi bibliografici. 
La prefazione è curata da Massimo Centini e ha per titolo: 'Dalla sapienza popolare alla stregoneria...e viceversa'.

lunedì 15 dicembre 2025

Gesù Bambino

 


Cos'è il Natale? Gli occhi di un bambino.


Gesù Bambino

Dov'è scappato il bel Gesù Bambino

dei nostri sogni, della notte insonne

sofferta nell'oscuro a immaginare,

pronta ad ogni fruscio, desta alla luce?

Dove abbiamo smarrito tanta attesa,

il credere ai miracoli di allora,

alle promesse magiche dei cari, 

alle forme impossibili del buio?

E dov'è quel sorriso a viso pieno, 

quell'abbracciare il sogno fatto gioco,

realtà svegliata agli entusiasmi nostri

fra tanta ingenua, semplice fiducia?

Anzitempo ci siam svegliati quella notte, 

inetti all'ansia di sperata attesa.

Ringrazio il tuo miracolo, piccina.

Davvero ci crederai, giunta mattina.

domenica 14 dicembre 2025

Auguri Gigi



Felice compleanno al mio amico nonché coetaneo del '56 (così ho rivelato i suoi molti anni) Luigi Alberti detto Gigi. Qui siamo in Val Gardena, quando gli anni erano pochi, le forze molte e l'amicizia sempre uguale. 

 

sabato 13 dicembre 2025

Il Calandàri all'ANCE

 







E’ stato presentato domenica 13 dicembre 2025, Santa Lucia (il giorno più corto che ci sia) nella bella sede dell’ANCE (Associazione Costruttori Edili) di via Cavour 32, a Varese, il n° 71 del Calandàri dra Famiglia Bosina. Dopo i saluti del regiù Luca Broggini, Nicoletta Macchi, la fotografa che ha curato la copertina di questo Calandàri, ha illustrato il suo lavoro. Hanno poi preso la parola Federico Bianchessi (che firma ben tre articoli), Angela Borghi e Samuele Corsalini.

Questo numero 71, che coincide con i 70 anni della Famiglia, vede i contributi di Laura Aresi Pantaleo Lucchetti, Loris Baraldi, Bruno Belli, Federico Bianchessi, Matteo Bollini, Fausto Bonoldi, Antonio Borgato, Angela Borghi, Luca Broggini, Annarosa Confalonieri, Samuele Corsalini, Paolo Costa, Roberto Fassi, Rosalba Ferrero, Davide Galimberti, Gabriele Gioia, Federica Lucchini, Giuliano Mangano, Marcella Morellini, Lidia Munaretti, Alberto Palazzi, Gianni Spartà, Alessandra Stifani, Carla Tocchetti, Ambrogina Zanzi e Carlo Zanzi.  

Infine il tradizionale momento musicale. Una ricca rappresentanza del Gruppo Folk Bosino (che nel 2027 festeggerà i suoi 100 anni), con Enea Biumi alla fisarmonica, ha proposta due bravi di Eros Sciorilli (parole in dialetto bosino di Giuseppe Talamoni), la cui avventura artistica è riassunta e ricordata nell’annuario bosino, con un articolo di Giuliano Mangano.

 


venerdì 12 dicembre 2025

Confine

 


CONFINE

 

Sono qui, sulla linea di confine,

luogo non visto fra la terra e il cielo,

incertezza che un giorno avrà una fine,

quando tutto il mio corpo sarà un gelo.

 

Vorrei salire in alto, mi chiamate,

incontrarvi di nuovo, con stupore,

scoprire i volti ora, voi eravate

un dolce incontro, prima del dolore.

 

Vorrei la soluzione al dubbio antico,

l’enigma che è di tutti e quindi mio.

Troverò solo buio o un nuovo amico?

Sarà riposo eterno oppure Dio?

 

Ma la terrà mi chiama col suo canto,

mi lusinga e mi chiede di restare,

ogni alba si trucca nell’incanto

e ricorda il mio compito d’amare.

 

E allora sono qui, fra cielo e terra,

con le membra ferite e già risorte,

ore tinte nel sangue e nella guerra,

ore di pace, che odiano la morte.

 


Se combaciamo


                                               Alba a Varese
 


Se combaciamo 


Sento nel corpo il pezzo che mi manca.

Se ti avvicini a me, se combaciamo

puoi rendermi la vita meno stanca,

è come se dicessi: “Ciao, ti amo.”

giovedì 11 dicembre 2025

Ingresso libero, presenza gradita


Il primo Calandàri dra Famiglia Bosina è par ur 1956, cioè il mio anno di nascita. Va da sé che questo annuario sia per me un libro particolarmente caro, e ancor più a partire da 12 anni fa, quando mi è stato affidato l’incarico di coordinare la sua buona riuscita. E siamo al numero 71, con la bella copertina, foto di Nicoletta Macchi, e i contributi di Laura Aresi Pantaleo Lucchetti, Loris Baraldi, Bruno Belli, Federico Bianchessi, Matteo Bollini, Fausto Bonoldi, Antonio Borgato, Angela Borghi, Luca Broggini, Annarosa Confalonieri, Samuele Corsalini, Paolo Costa, Roberto Fassi, Rosalba Ferrero, Davide Galimberti, Gabriele Gioia, Federica Lucchini, Giuliano Mangano, Marcella Morellini, Lidia Munaretti, Alberto Palazzi, Gianni Spartà, Alessandra Stifani, Carla Tocchetti, Ambrogina Zanzi e Carlo Zanzi.  

Il nostro Calandàri sarà presentato sabato 13 dicembre, ore 10, sede ANCE di via Cavour 32, a Varese. Ingresso libero…e raccomandato.

Vi aspetto.


 

martedì 9 dicembre 2025

Eros Sciorilli sul Calandàri dra Famiglia Bosina



Fra i molti articoli contenuti sul Calandàri dra Famiglia Bosina par ur 2026, uno (scritto da Giuliano Mangano) ricorda il maestro Eros Sciorilli, musicista, paroliere della nostra provincia, che ha firmato brani di grande successo. Durante la presentazione (sabato 13 dicembre, ore 10, sede Ance di via Cavour 32 a Varese, ingresso libero) alcuni componenti del Gruppo Folk Bosino (nel 2027 cent'anni di vita!) proporranno un paio di canzoni. Un motivo in più per esserci.