Pomeriggio
nel disordine ‘ordinato’ dello studio di Carlo Meazza, fotografo. Da buon
artista, nel disordine lui trova tutto, quindi bene così. Ottant’anni, sessanta
di lavoro, riassunti in ottanta libri e migliaia di scatti. Ci accomodiamo in
cucina, e mi permetto subito un’osservazione: “Certo che quella camicia non ti
sta bene.” Capisce Meazza: ma come possono i colori del Milan star bene ad uno
che si chiama come il Peppino…Meazza, naturalmente. “Se c’è da scegliere, scelgo
Inter” risponde. E allora si può andare avanti con tranquillità. E del resto lui,
fra gli altri, ama Vittorio Sereni, indiscutibilmente interista; infatti
proprio di Sereni si parla. “Guarda” dice il fotografo, “se non l’hai già
fatto, ti consiglio di leggere questo pezzo, il fantasma nerazzurro, che si
trova nel libro di Vittorio ‘La tentazione della prosa’” Ma sono in casa sua,
nella vecchia Masnago, non per motivi calcistici, anche se nel libro strenna
che sono venuto a prendere, direttamente dall’autore, di sport si parla, ma
della grande Ignis, della pallacanestro Varese. E così lo stuzzico su questa
sua ultima prova d’autore, un’antologia di una vita a fare clic. Un volume
imperdibile per chi stima Carlo. “Ho fatto una scelta rischiosa” racconta, “lasciare
il mio precedente editore e autoprodurlo. Devo dire grazie alla professionalità
di Arte Stampa Daverio, e sono stati proprio loro a suggerirmi il contatto con Il
basket siamo noi’. Ottant’anni io, ottanta la pallacanestro varesina, l’intesa
è stata raggiunta.” L’Opinel serve per incidere l’involucro di sottile plastica
trasparente, annuso il profumo della carta stampata, Carlo autografa e
accarezza le pagine. Io pregusto la visione. E poi si parla del futuro. Ci
arriviamo a cento libri? Mai dire mai, e comunque qualche progetto è già in
essere: “Nel 2029 saranno i cento anni dalla costruzione della storica palestra
di via XXV Aprile, la palestra dei pompieri dove l’Ignis ha iniziato la sua
straordinaria ascesa. Vorrei fare un libro su questa ricorrenza, ho trovato
entusiasmo nella 3C del liceo Classico ‘Cairoli’ di molti anni fa, la classe di
Maroni, Carletti, Malerba, Girompini, loro farebbero le ricerche, io le foto. E
poi davvero mi piacerebbe riassumere in immagini le montagne di Lombardia,
dalle nostre Prealpi al Passo dello Stelvio, monti ma anche luoghi, riferimenti
ad autori, scrittori, poeti.” Il poeta Sereni era tentato dalla prosa, il
fotografo Meazza è tentato dalla scrittura (e non scrive certo male), o quanto
meno ama confrontarsi con gli scrittori, visitare i luoghi delle loro storie,
fissarli nell’immagine fotografica. Ci salutiamo: “Buon Natale.”
giovedì 18 dicembre 2025
Carlo Meazza, l'Inter e le foto di una vita
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