venerdì 17 aprile 2015

Lento, progressivo, inesorabile

                                                                                               foto carlozanzi


Dopo una quindicina d'anni di agonismo, da almeno vent'anni pratico sport per la salute, un'oretta al giorno. Poiché, soprattutto negli ultimi dieci anni, seguo più o meno gli stessi itinerari e prendo i tempi di percorrenza, posso agevolmente constatare che -a parità di fatica- i tempi sono in lento, costante, progressivo e inesorabile aumento, soprattutto dai 50 anni in avanti, e più ancora dai 55. E' più che naturale, direte voi. Infatti è così. Non me la prendo (sarebbe ridicolo), ringrazio perché ho ancora questa possibilità, constato giorno dopo giorno la caduta. Alcuni miei amici reagiscono diversamente: si deprimono, smettono di fare sport (se non riesco più a tenere certi tempi, è meglio che chiuda!), oppure aumentano i ritmi di allenamento, erodendo un fisico già stressato e quindi autocostringendosi a smettere o ad allenarsi dopo aver preso l'Aulin. Non posso certo complimentarmi con questi miei coetanei. 
Il corpo, pur allenato, tende a deluderci.
Abbiamo altre referenze da allenare.

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