....Arrivati
in cima s’affacciarono sulla balconata naturale e rimasero incantati: l’Alpe di
Siusi s’apriva in pascoli ondulati, conche e colline di un verde innaturale,
rari i masi, era un mare d’erba e sulla riva opposta il Sassolungo, il
Sassopiatto, i denti di Terrarossa, il gruppo del Catinaccio e lo Sciliar. Non
dissero nulla, si guardarono, sorrisero e quando Luigi stava per dirle che
aveva fatto benissimo a scegliere quella località, arrivò su un carretto spinto
da un cavallo da tiro Schenk, il padrone del rifugio Floralpina. “Siete Angela
e Luigi Frigerio?”, caricò le valigie sul carro e li guidò lungo il sentiero,
un’ora di cammino per arrivare all’albergo. Si trattava di una costruzione in
legno e pietre che somigliava più a un rifugio di montagna che ad un hotel, a
disposizione una decina di camere, non di più. All’interno il legno chiaro
delle sedie, dei tavoli, dei rivestimenti alle pareti, dei mobili lasciava un
profumo gradevole e intenso, di boschi e di resine. A quell’ora era semivuoto.
Gli ospiti erano in passeggiata. Fecero conoscenza con Güsti, la moglie dello
Schenk, una viennese dalle forme abbondanti.....
dal romanzo 'Sassolungo'
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