E' stata presentata ieri, giovedì 10 febbraio, in Sala Morselli alla Biblioteca di Varese, la monografia 'Luigi Vermi, architetto del Novecento', scritta da Fabio Pevarello, Angelo Del Corso, Giorgio Vassalli e Luigi Trentin. Un lavoro impegnativo, durato ben sei anni, per ricostruire vita ed opere dell'architetto Luigi Vermi, nato a Milano nel 1916, passato poi a Busto Arsizio e arrivato nella Città Giardino, dove si è distinto per il suo rispetto verso il paesaggio, progettando opere capaci di conciliare i bisogni abitativi di una città in espansione (siamo negli anni Sessanta-Settanta) con la tutela dell'ambiente. Libro impegnativo perché Vermi, morto nel 1990, non ha lasciato un archivio, e molto si è potuto fare grazie ad un diario, nelle mani del collaboratore di Vermi, l'architetto Giuseppe Leoni, tavole di ampio formato, fra le quali un autoritratto dell'architetto (foto). Impegnato anche in politica nelle file del MSI, amico di Guido Morselli, Vermi è riconoscibile in città per vari palazzi, in particolare per Casa Bassani (foto) in via Solferino, nota anche come 'la bomboniera', edificio a pianta ottagonale. L'iniziativa, voluta dall'Ordine degli Architetti della Provincia di Varese (presente ieri il presidente Elena Brusa Pasquè), è stata salutata favorevolmente dall'assessore alla Cultura del nostro Comune, Enzo Laforgia e presentata dagli autori (assente Vassalli per motivi di salute).
La monografia si trova presso l'Ordine degli Architetti varesini (www.ordinearchitettivarese.it) ed è inoltre distribuita da Pietro Macchione editore (www.macchionepietroeditore.it)
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