giovedì 24 settembre 2015

Luca carrrico

                                                                                               ph carlozanzi


Sogni di diventare un campione nel mondo del calcio, magari di giocare in prima squadra nel Varese. E' normale, sei un ragazzino. A tredici anni lo stop: niente certificato medico, ci sono problemi di salute. E lì la prima tegola in testa. E la seconda anni dopo, quando il ragazzo è uomo: dovrà avere sempre con sè l'ossigeno, il fiato non ce la fa. Luca Alfano ha una malattia talmente rara che i medici gettano la spugna: non sappiamo di che male soffri. Malattia neurodegenerativa, ossigeno, carrozzina e via i sogni di gloria. Qualche anno fa, ben oltre i trenta (oggi ne ha trentasei) Luca rompe il silenzio e la sua solitudine. Aiutato da una famiglia straordinaria scende in campo, si fa conoscere, continua il suo tifo sfrenato per il Varese calcio e scrive un libro (PIU' UNICO CHE RARO), presentato questo pomeriggio in biblioteca, a Varese. Fra il pubblico anche giocatori del Varese e l'attrice luinese Sarah Maestri, madrina del Varese, donna che ha sofferto e quindi ben conosce il soffrire di Luca, nominato ambasciatore del Varese calcio. Luca oggi ha parlato di ciò che è stato ma soprattutto degli altri traguardi da raggiungere, dopo aver incontrato Diego Armando Maradona. "Vorrei incontrare un altro argentino, Papa Francesco, vorrei scrivere un altro libro, vorrei che qualche medico prendesse a cuore la mia malattia, la studiasse, cercasse una cura." Luca è un duro (il suo urlo di battaglia è carrrico!), non molla, lotta, cerca spazi di felicità. E' un esempio. 

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