giovedì 17 marzo 2022

1822-2022: da Ghiggini i Vexilla di Giulio Locatelli



                                                                         ph carlozanzi
    
 

1822-2022: duecento anni per la premiata ditta Galleria Ghiggini di Varese. Tutto cominciò nel 1822, appunto, quando il ventenne Eugenio aprì bottega in centro, piazza delle Oche (oggi piazza Marsala) per vendere colori, pennelli, cornici, vernici…ma si passò ben presto anche ai decori e agli stucchi delle ville nobiliari e borghesi, a Varese e a Milano. Dopo Eugenio Emilio, e dopo Emilio Achille, con pregevoli interventi di Artigianato artistico ad esempio a Villa Esengrini sul colle di Montalbano, a Villa Pirelli sul Poggio di Casciago. Solo un paio di nomi, lungo sarebbe l’elenco, successi e difficoltà, ad esempio sul finire dell’Ottocento, con Achille quasi intenzionato a chiudere bottega. L’amico Maciacchini lo rincuora e allunga un biglietto da lire 500, dicendo: “Me li ridarai quando potrai.” E così i Ghiggini vanno avanti, con cambi di sede: nel 1887 eccoli in via Broggi, nel 1924 in corso Vittorio Emanuele, Casa Veratti (oggi corso Matteotti 53). Achille e poi un altro Emilio e poi un altro Achille, classe 1926, colui che nel 1970, mantenendo la vendita di cornici, passa decisamente all’arte, con la prima mostra: in Galleria (nel ’70 era in corso Matteotti 44) espone l’artista Antonio Pedretti. Achille e al suo fianco Emilio, sì, un altro Emilio, classe 1953, con passaggio nel 1996 nell’attuale sede di via Albuzzi 17, e in aggiunta un’esperienza milanese, dal ’76 all’82, in via Sant’Andrea 8. Infine l’ultimo avvicendamento, di padre in figlia, Eileen, attuale gallerista alla Ghiggini. Ed è lei che ci accoglie e ci presenta la prima mostra del duecentenario, dopo oltre cinquant’anni di esposizioni, di nomi importanti, di artisti eccellenti, con grande disponibilità anche per l’arte giovane. E infatti è oggi in mostra personale un artista emergente, Giulio Locatelli, classe 1993, da Bergamo. Già lo avevamo incontrato durante la settimana del Design (foto), oggi lui non è presente ma risaltano i suoi colori, i suoi gagliardetti, i suoi vessilli, un lungo tappeto volante che già ha unito Bergamo alta con Bergamo bassa, appeso ad una delle sue torri a significare il desiderio di dialogo, di unione. E infatti proprio questo tappeto (Flying carpet) è frutto di un lavoro collettivo, fili di lana policromi che si abbracciano. I gagliardetti appesi alla parete, le piccole bandiere che si scambiano gli uomini di sport, con una stretta di mano, ancora una volta stanno a significare rapporto positivo, contatto, in questo tempo che tanto ha bisogno di abbracci. L’arte di Locatelli è contemporanea, non dimentica il presente, così ecco lo stendardo ‘Notwar’, davanti al quale posa Eileen Ghiggini (foto), una denuncia contro la guerra, il grigioverde militare per dire il contrario, che non la si vuole la guerra.

La mostra, con apparato critico del designer Andrea Ciotti, resterà aperta sino al 30 aprile. Orari: da martedì a venerdì 16/19, sabato 10/12.30 – 16/19. Greenpass obbligatorio. Galleria Ghiggini: via Albuzzi 17 – Varese.

Info: www.ghiggini.com


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