martedì 17 maggio 2022

Man Ray e Debora Barnaba


 

E’ di ieri, lunedì 16 maggio, la notizia che è stata battuta all’asta la fotografia di Man Ray (1890-1976, pittore, fotografo, regista…), ‘Le violon d’Ingles’ (nudo di donna, modella Alice Prin detta Kiki de Montparnasse) per la straordinaria cifra di 12,4 milioni di dollari, record per una fotografia. La notizia relativa alla celebre donna-violino, ripresa di schiena da Ray, oltre ad altre considerazioni mi ha fatto tornare alla mostra aperta in questi giorni in galleria Ghiggini (via Albuzzi, Varese), dal titolo ‘Body Architecture’, che espone foto di Debora Barnaba.

Già ne ho parlato in questo blog. Voglio aggiungere qualche nota personale.

Faccio riferimento principalmente alla foto che qui vedete. Si tratta di un autoscatto in bianco e nero. Debora ha posato per se stessa e per la sua idea di corpo, di carnalità. Michele Liuzzi ha curato la parte scenografica, la cornice, l’architettura sulla quale si posa la donna.

Prima impressione: il piacere alla vista di un nudo di donna, un corpo giovane, atletico. Ho immaginato i punti centrali del piacere come un volto: gli occhi, la bocca. Anche perché il viso di Debora è semicoperto dal braccio, spunta un occhio che ci guarda, una porzione di bocca. Fra le foto esposte, questa è la foto dove il viso è più riconoscibile. La fotografa ci ha mostrato il suo corpo ma ha tenuto per sé il volto, i lunghi capelli neri, capelli poi sacrificati in un taglio radicale con cambio di colore.

Seconda impressione: il piacere della vista comprende il desiderio di impossessarsi di quel corpo, di entrare in contatto.

Terza impressione, o meglio, domanda: quanto coraggio è stato necessario per arrivare ad esporsi così, sull’altare dell’arte? So che Debora Barnaba non è la sola fotografa che ha fatto questa scelta, come so bene che il nudo di donna è frequentissimo nella storia dell’arte, pittura, scultura, fotografia. Ma qui stiamo all’autoscatto e alla scelta di mostrarsi in pubblico, per testimoniare quanto un nudo femminile possa essere espressivo, generare emozioni, raccontare. Sul coraggio dovrebbe esprimersi la protagonista, io posso solo immaginare che sia stato necessario credere con fermezza nel proprio lavoro.

  

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