sabato 30 giugno 2018

L'artista Massimo


Sapevo che Massimo Pucci, mio collega di Scienze Motorie, era un artista della luce, cioè realizza lampade. Davvero inatteso questo suo regalo per la mia pensione, una lampada in legno che ricorda il mio profilo, la mia camminata in montagna. Massimo non ha infierito troppo con la lunghezza del naso, ma per il resto mi riconosco.

L'artista Salvatore


Fra i regali ricevuti, anche questo segno di amicizia dell'artista collega Salvatore Cuzzupè, i Girasoli, che per me sono un immediato richiamo alla terra di mia moglie Carla, le colline marchigiane. 

La prima torta


Dulcis in fundo, la torta della liberazione, prima torta dopo l'ultimo collegio docenti, prima torta da pensionato, anche se ufficialmente sarò in pensione dal primo di settembre. Ma ora godrò di qualche giorno di vacanza. Emozioni, anche per la presenza dei miei familiari (ecco mio padre con il collega Massimo Pucci), la musica (grazie agli amici musicisti), gli ex colleghi (eccomi con Carlo Pirani, insieme in palestra per 23 anni!). Come ho detto in aula magna, senz'altro sentirò la mancanza di alcuni colleghi, e forse loro sentiranno la mancanza della mia pizza e della mia crostata. Ho ricevuto molti regali e molte testimonianze di stima. Ciò mi rende felice, perché significa che non ho sprecato la mia vita. 

venerdì 29 giugno 2018

Cerino e candela


Il mio collega Carlo Pirani era solito dividere gli alunni in due categorie: i ragazzi cerino e i ragazzi candela. I primi facevano una gran fiamma che durava poco, i secondi una fiamma più debole ma più duratura. E lui, naturalmente, parteggiava per i secondi. Lo stesso è per le amicizie su facebook. Qualcuno parte in quarta, poi scompare; altri manifestano una vicinanza più discreta ma prolungata nel tempo. 

Da Lella e Ric



Piacevole pomeriggio nella confortevole villa degli amici Lella e Ric, in festa per il recente anniversario di nozze. Si è parlato anche di scuola, mettendo le basi per alcuni progetti del veniente anno scolastico. Io sono stato particolarmente propositivo; il prossimo anno ho infatti intenzione di impegnarmi con particolare serietà!

La prima volta

                                                                                         ph mg maglione

Poiché molti mi hanno fatto notare che devo finirla con questa storia dell'ultima volta...ultima gara...ultima campanella....allora, con un artificio letterario, scriverò che stamani è stata la prima volta della mia ultima firma (lo stesso per la collega Mimma), al termine della ratifica degli esami di licenza media. Basta firme scolastiche. E domani gran finale, con la prima volta del mio ultimo collegio docenti. Di firme spero di farne ancora molte sui libri che autograferò!!!!

giovedì 28 giugno 2018

San Pietro e Paolo


Felice onomastico a tutti i miei amici che si chiamano Pietro, Paolo, Paola.....in particolare a mio fratello Paolo.

mercoledì 27 giugno 2018

Jurenito fa Forty-one (41)


Jurenito, al secolo Umberto Bellodi, esce in questi giorni con un secondo disco autoprodotto. Dopo Forty (40), chiaro riferimento all’età dell’autore, ecco Forty-one (41).
Jurenito, ancor più che nel primo lavoro, fa tutto da solo: canta e suona. Unica collaborazione quella di Valentina Zanzi, fotografa e videomaker, che ha realizzato fra l’altro alcuni video delle canzoni, che presto gireranno in internet.
Polistrumentista, artista eclettico e creativo, amante della musica elettronica, dopo Forty (molto lontano dai miei gusti musicali) ora con Forty-one si è avvicinato a sonorità che più mi appagano, soprattutto quando tocca corde acustiche e si avvicina alla musica country-folk americana. Una recente intervista sulla rivista specializzata OUBLIETTE MAGAZINE (a firma Luca Dainese) elogia il nuovo lavoro, fa paragoni con il miglior David Crosby, con Bon Iver e la musica californiana. I testi (tutti di Jurenito, a parte Posto 7) sono in inglese.
Ecco una veloce carrellata dei testi tradotti.



A-Song for David (Canzone in LA per David)
Lascia che il suono crei nuove onde, lascia che si gonfi e prenda peso, ululando squilli risonanti. Quando accordo diversamente la mia chitarra raggiungo nuove colline e, nel mezzo, c’è il tuo podere.

E’ questa una delle mie preferite. La musica accompagna il testo, crea onde, segue i dolci contorni delle colline. La voce, abilmente trattata con supporti elettronici, è suggestiva e coinvolgente. Si tratta di un omaggio a David Crosby, che era solito accordare le chitarre in modo inusuale, alla ricerca di nuove frontiere sonore.


Mockin’ (Imitare)
Quando l’estate mi rende nostalgico, nella città non trovo un posto che sia mio. Mi sento come a piedi nudi su vetri rotti… rompi il mio silenzio con i tuoi sospiri, fallo per me. Ciò che chiamo casa è il mio amore apolide.

Rispetto a A-Song for David, qui il ritmo è incalzante, le strofe vengono ripetute e l’utilizzo di un banjo a sei corde mi fa pensare a mio fratello Mock, the banjoman, morto in estate, un tempo che rende nostalgico l’autore. E in effetti si tratta proprio di un omaggio a Mock, che è stato Mokkato (imitato) in questo brano. Del resto Mock e Jurenito si sono conosciuti nel 2015, e proprio il polistrumentista varesino, autodidatta e produttore dei suoi dischi, in qualche misura è stato di esempio a Bellodi. 



Posto 7 (Posto 7)

Credo sarò da qualche parte vicino al molo. Forse leggerò, la linea dell’orizzonte è così meravigliosa. Mi nutrirò di dolore e pensieri, forse mi sazierò… la linea dell’orizzonte è ancora meravigliosa. Perso in un posto dove nessuno rialza le tue cadute, perso in una strada dove il pericolo è in agguato, vienimi a prendere e riportami a casa. Biasimo il sole del mezzogiorno, che scotta. Lo vedrai sulla mia pelle, il tuo profilo al confronto è così meraviglioso. Biasimo gli sguardi delle persone che si voltano dall’altra parte. Come sai non so essere accondiscendente, e il tuo profilo al confronto è sempre così meraviglioso. A nessuno importa se un altro giorno è passato. A nessuno importa se un altro giorno se ne è andato. Vienimi a prendere e riportami a casa.

Posto 7 (la sola con parole non di Jurenito ma di Valentina Zanzi) è fra le più delicate, una dolce canzone d’amore che mi ha ricordato sonorità alla Simon and Garfunkel.

Forty-one (Quarantuno)

Quando tutto sembra perduto o minaccioso, le navi hanno due opzioni: andare alla deriva o tornarsene indietro mettendosi in salvo con il mare in poppa, perché la fuga è spesso l’unico modo per tenere il tuo amore al sicuro. L’unica via è la fuga. Quando tutto è troppo. Dopotutto.

Ed eccoci alla canzone che dà il titolo al nuovo disco di Umberto Bellodi, una delle mie preferite (giustamente merita il titolo), arricchita da un video di Valentina Zanzi, che gira con abbondanti visualizzazioni su facebook. Sonorità della West Coast (CSNY) mi paiono se non evidenti, almeno abbondantemente percepibili.


Dogs Around (Cani intorno)

Barcollano come cani, latrando, e non sono in grado neppure di trovare i loro ossi. Barcollano come cani, lamentandosi, e non saranno in grado nemmeno di pagare i loro prestiti. Spremendo le loro intelligenze come se fossero rane, gracchianti, non ne caverai nemmeno una goccia. Spremendo le loro intelligenze come se fossero rane, piagnucolanti, non sarai in grado di ripulire il loro passato

Assoli di chitarra elettrica con il distorsore, per una canzone che è aspra nel testo e nella musica, più vicina a sonorità del primo cd di Jurenito, Forty.









Daylord  I (Il giorno del Signore) Il giorno, la luce del giorno, all’improvviso, ci insegue: ci porta dove non vorremmo andare. Vela i nostri occhi, si porta via il nostro respiro: ci porta dove non vorremmo andare. Ecco il sole, la più bella delle meraviglie. Ecco il sole, siamo stanchi e gli ubbidiamo. Poi giunge la sera, per restare, e si ciba di noi.

Questo testo raccoglie con abbondanza le suggestioni del poeta Puccio Chiesa, nella lirica qui riportata:
 Il giorno ci insegue da subito Ci porta dove non vorremmo andare Ci copre gli occhi Ci toglie il fiato Il sole è sempre la prima delle meraviglie Siamo stanchi e obbediamo Poi arriva la sera, e si ciba di noi.
Con uguale titolo (Daylord II) vi è poi una versione solo musicale.


Yet another alphabet song (Nient’altro che un’altra canzone dell’alfabeto)

A per Allusione
B per il Cieco (Blind)
C sta per i Collari
D per lo Stupido (Dumb)
E per le vostre Aquile (Eagles)
Furia e grida
G per i vostri Ringhi (Growlings)
H per i vostri Heil!

Io sono il vostro giullare
(Joking) Che si fa beffe di tutto
(Key) La Chiave del mio gioco è
(Laughring) Deridervi

(Mind) Fate attenzione ai vostri limiti
Non alle vostre ossessioni
(Over) Sempre, sempre, sempre e per sempre
(Playing) Impegnati a interpretare i vostri ruoli

Quietamente esigenti
Rozzamente aggressivi
(Solely) Unicamente sguaiati
(Terribily) Grottescamente seducenti

(U) Voi vi voltate
(DOUBLE U-r) Per sembrare in numero doppio
(X-actly) Ma più precisamente
Y perché non vi decidete a
(Z) farla finita?!

E dopotutto questa non è nient’altro che un’altra canzone dell’alfabeto

Si chiude con un divertimento rock, una canzone dell’alfabeto che permette a Jurenito di giocare con le lettere dell’alfabeto e con le corde della chitarra.

Che dire? Lavoro interessante, originale, adatto a chi ama la musica sperimentale, testi ermetici e motivi non certamente orecchiabili. Lavoro di un musicista impegnato a seguire strade nuove.




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Auguri a Lella e Ric


Felice anniversario di nozze ai miei amici Luisa detta Lella e Riccardo detto Ric.

martedì 26 giugno 2018

Vie

                                                                                  ph da google immagini

Ma se 'le Mie vie non sono le vostre vie', come facciamo ad incontrarci?

Occhi chiari

                                                                                     ph carlozanzi


Ciò che colpiva subito di Pinuccia erano i suoi occhi chiari. Belli. Quando si chiudono due occhi azzurri è anche peggio, perché il bello vorremmo che restasse sempre con noi. Ma sappiamo che non è così. "Tutti prima o poi dobbiamo morire" ha detto il celebrante poco fa, ai funerali di Pinuccia Sarracino, mia collega, nella grande chiesa di Avigno. "E' preziosa agli occhi del Signore la morte dei giusti" ha aggiunto "perché è stata preziosa la loro vita, e la vita di Giuseppina è stata certamente preziosa...." Citando il Vangelo delle vergini sagge e di quelle stolte, ha commentato: "Giuseppina è stata una donna saggia, che ha portato con sé l'olio per poter tenere accesa la lampada all'arrivo dello sposo...." Saggia perché ha creduto sino alla fine, anche nel momento più aspro, che fosse possibile sperare in una vita eterna.
I conti non tornano mai, ma nel caso di Pinuccia abbiamo una mamma che è sopravvissuta a sua figlia (e ciò non dovrebbe mai accadere) e una nonna che non ha potuto vedere neppure per una attimo il suo nipotino appena nato. Il celebrante ha detto che proprio questo ultimo evento ("nulla avviene per caso") è un segno della presenza di Dio: una vita se ne va, un'altra arriva. Non mi ha convinto.
Ciao, Pinuccia. 

lunedì 25 giugno 2018

Morte buona e cattiva


Quando la morte si avvicina ma non troppo, ci sfiora ma non ci tocca, ci punge ma non ci penetra, allora parlo di morte 'buona', capace di farti innamorare della vita. Ma quando la morte ti stringe, ti pugnala, ti soffoca, quando arriva a te o a chi ami davvero, allora la morte mostra il suo volto tremendo...a quel punto innamorarsi della vita, sopravvivere, trovare un senso diventa eroico.
Il nostro futuro prevede l'eroismo. 

Scaloppine ai porcini


A parte le scaloppine ai porcini (non all'altezza della fama del locale), è stata piacevole la serata ieri al Bologna, con gli amici del Premio Chiara. Bambi Lazzati mi ha invitato a cena, pur non facendo più parte della Giuria del Premio Chiara inediti, che proprio ieri pomeriggio si è riunita, per scegliere l'inedito meritevole di pubblicazione. A cena Bambi, il presidente della giuria Andrea Fazioli, Adelia Brigo e l'editore Pietro Macchione, che pubblicherà la raccolta di racconti vincente. Seguo il Premio Chiuara da sempre, cioè dal 1988: prima come giornalista, poi per dieci anni nella Giuria del Chiara editi, e altri cinque nel Chiara inediti, poi ho giustamente lasciato posto ai giovani. Però torno volentieri sul 'luogo del delitto', soprattutto se si tratta di un invito a cena: scaloppine a parte! 

Giulio e Carlo, racchette d'oro


Risultati degni di menzione per due varesini, tennisti di qualità. Giulio Clerici (foto in alto), medico sportivo, è Campione d'Italia dell'Associazione Medici Tennisti italiani, mentre Carlo Pirani, già docente di educazione fisica oggi pensionato, ha vinto il campionato italiano a squadre, in forza al TC Nastro Verde di Milano. Le racchette varesine si fanno onore. Sarebbe interessante a questo punto uno scontro fra i due, sebbene vi siano una decina d'anni di differenza e il dottor Clerici sarebbe in teoria favorito, ma il prof. Pirani è noto per la sua determinazione. Inoltre (fra i pochi nel suo genere) batte con il braccio sinistro e poi gioca con il destro, spiazzando così gli avversari che non lo conoscono. A parte ciò, complimenti a questi evergreen del tennis bosino!

25 giugno 1983


25 giugno 1983 - Matrimonio di mio fratello Marco con Gabriella. Dopo la chiesa, la festa, i canti, un gruppo salì al Sacro Monte. Io c'ero. Era facile vincere la paura del buio. 
Auguri.

I funerali di Pinuccia


I funerali di Pinuccia Sarracino, docente alla scuola media Vidoletti, morta prematuramente, si svolgeranno domani, martedì 26 giugno, alle ore 9, nella chiesa di Avigno, in via Astico.

domenica 24 giugno 2018

Un rosario per Pinuccia


Pinuccia Sarracino era una donna che ha trovato nella fede in Dio un aiuto per sopportare, sperare e mantenere il suo immancabile sorriso e la sua dolcezza. Si pregherà per Pinuccia un rosario lunedì 25 giugno, ore 20.30, Onoranze Funebri Zanzi di via Dandolo, a Varese. I funerali saranno martedì mattina, 26 giugno, nella chiesa di Avigno; l'orario non è stato ancora comunicato.

13 volte, per Fabio



                                                                                            ph carlozanzi

Si è conclusa oggi, domenica 24 giugno, la 13^ edizione del Memorial Fabio Aletti, torneo di basket 3 contro 3 voluto da Emanuela Munaretti e Attilio Aletti per ricordare il figlio Fabio, morto giovanissimo nel 2005. Ancora una volta la passione per il basket di Fabio è stata il filo conduttore di questo spazio di sport e memoria, di preghiera e di speranza, di amicizia e di gioco. Oltre trenta le squadre iscritte, soddisfatti gli organizzatori, cioè i 'ragazzi' dell'oratorio 'Molina' di Biumo Inferiore, dove Fabio è cresciuto. E dove sono cresciuto anch'io, per questo torno sempre con piacere a Biumo, oltre quel cancello di ferro, su quel campo di basket (oggi in ottime condizioni e ai tempi miei piuttosto acciaccato) dove anch'io ho imparato a giocare, senza eccellere ma divertendomi assai. Fra le emozioni di oggi, ho visto giocare la nipote del mitico portiere della Cassiopea Antonio Bonina, uno dei miei idoli giovanili.

Pinuccia

                                                ph dal profilo fb di Pinuccia


Ho ricevuto ora la notizia della morte della mia amica e collega di educazione fisica Pinuccia Sarracino.  Sapevo che era molto malata, ma solo qualche giorno fa via fb avevo raccolto il suo saluto, e la sua speranza di veder nascere la nipotina. Malata da tempo, pareva che le cure nel suo caso stessero funzionando, ma un improvviso peggioramento ha annullato ogni gioia. Mi piace ricordarla qualche anno fa, tanti anni fa, quando insegnava alla Righi, seguiva la squadra di basket e venne a sfidare la Vidoletti nella nostra palestra. Vinsero loro, dopo una partita tiratissima, guadagnandosi l'accesso alla finale provinciale e lasciandoci a bocca asciutta. Ci rimasi male, le strinsi la mano con un po' di fatica. Lei sorrideva felice, i suoi occhi chiari brillavano. Anni dopo venne alla Vidoletti come collega, non in palestra ma come prof di sostegno.  
Si potrà salutare Pinuccia alla sala del commiato delle Onoranze Funebri Zanzi di via Dandolo, domani dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18. Non so ancora date di momenti di preghiera e del funerale.  

venerdì 22 giugno 2018

Vidoletti-Sacro Monte

                                                                            ph carletto maroni


Bellissima quarta edizione della Vidoletti-Sacro Monte, corsa in salita organizzata dallo Sci Nordico Varese, che si è disputata stasera, venerdì 22 giugno. Serata magica, un dolce e fresco vento ha accompagnato i runners lungo i 5 km di dura ascesa, sino al Mosè. Splendida vista. Per parte mia ho partecipato con sommo divertimento, arrivando al traguardo (34'30") più riposato dello scorso anno, quando un caldo afoso avevo reso assai stancante la salita. Curioso episodio negli ultimi metri, ben documentato dalle foto dell'amico Carletto Maroni. Davanti a me un corridore dalla maglia azzurra e dal passo quasi zoppicante. Avrei potuto superarlo ma mi sembrava poco opportuno, poco galante; in compenso la ragazza dietro a me, dei Runner Varese in maglia rossa, con uno scatto bruciante ci ha tenuto a superarmi. Mai fidarsi delle donne! 
Grazie agli organizzatori: una corsa super!  

Mock e Giuseppe



Giuseppe Bottelli era a militare con mio fratello Marco a Bassano del Grappa. Di recente ha inviato un messaggio (con foto) a Gabriella, per informarla che alcuni commilitoni di Mock si sono ritrovati e domenica durante una Messa hanno ricordato Marco e Mauro Luoni, morto ancche lui prematuramente. 
"Porto i saluti di tutti noi" ha scritto Giuseppe. "Andavamo nelle scuole a suonare e ho un ricordo bellissimo di Mock, un cavaliere con un animo nobile, innamorato della musica e della ricerca dell'ideale...un Parsifal a cui il Padre ha mostrato il Suo volto."

Il Melvin Jones Fellow a Cuzzupè


Non posso che rallegrarmi con il mio amico e collega Salvatore Cuzzupè (primo a destra), che è stato insignito del Melvin Jones Fellows dal Lions Club Varese Città Giardino. Eccolo con il presidente Eleonora Bassani, e gli altri due vincitori. 
Docente di educazione artistica alla scuola media Vidoletti, pittore, Cuzzupè da vent'anni anima il Premio 'Poster della Pace', che coinvolge gli alunni, sensibilizzandoli al tema della Pace con produzioni artistiche davvero interessanti. Un premio più che meritato, tenuto anche conto della passione che anima il prof. Cuzzupè, capace di trasmettere agli alunni competenze e amore per l'arte. 

giovedì 21 giugno 2018

Solstizio

                                                                                         ph da google immagini





SOLSTIZIO
di carlozanzi



Cammino nel tramonto del solstizio,
tra profumi di tiglio e gelsomino.

Un bosco nero, acqua che borbotta,
un pipistrello; non mi pare vero
d’essere vivo, al centro del Mistero.

Il grillo campagnolo è nella tana,
è ferma l’altalena, il mondo tace.
La morte col suo ghigno s’allontana,
respiro con il cuore nella pace.

Cammino verso casa, ora contemplo.
A passi lenti, tendo le briglia al tempo.


21 giugno 2018

Altalene


Ho già più volte fatto notare l'assoluta inadeguatezza nel numero di altalene (il gioco preferito dai bambini) nei parchi pubblici varesini. Ciò è ancor più aggravato dalla mala educazione di alcuni, che rendono ancor più arduo poter utilizzare il gioco. Ieri pomeriggio ho assistito (e non è la prima volta) ad un episodio di tale malcostume, precisamente nel parco di Villa Mirabello. Sopra un'altalena del tipo a cestello (quella per bimbi piccoli, vedi in foto mio nipote Tommy) penzolava mezzo addormentato un bimbetto, nemmeno due anni. Per la verità non piangeva, ma dava chiari segni di non gradire quella posizione. Se ne stava lì, di tanto in tanto un bimba, immagino la sorella, dava qualche colpetto poi se ne andava. Passati più di dieci minuti, una giovane donna (immagino la madre) si è avvicinata, ha dato un paio di spintarelle, non ha mostrato il minimo interesse verso gli altri bimbi, se ne è andata e il pargolo ha ripreso a penzolare mezzo addormentato. Utilizzo di un'altalena come un comodo luogo per tenere a bada un bimbo. Non ci siamo!

mercoledì 20 giugno 2018

Solstizio e simpatie

                                                                                            ph valentina zanzi


Le simpatie sono quelle amicizie particolari, che basano il loro fascino sul non detto, sull'immaginato, sull'emozione. Ebbene, mi è venuto di paragonare il solstizio d'estate (meglio, tutto il mese di giugno) alle simpatie, cioè mi sta simpatico questo tempo carico di luce, di tepore, di profumi, di vacanze immaginate e non ancora compiute. 

Auguri Luigi

                                                                                               ph carlozanzi


Felice onomastico a tutti i Luigi, ed in particolare ai miei amici Gigi (in foto, a sinistra) e Gigetto.

Al mattino


Al mattino, se avete l'apparente fortuna di poter sostare nel letto, non lasciate che nel pigro dormiveglia lievitino i pensieri: buttatevi fuori con un progetto qualsiasi.   

Rino e Gianna


Ieri sera ho visto alla tele la fiction sul cantautore Rino Gaetano, ben fatta. Non è mai stato il mio cantante preferito, in quegli anni Settanta seguivo altre strade musicali ma oggi -che sono più aperto a nuove esperienze-  devo riconoscere la qualità e l'innovazione del suo genio. Se penso a Rino ho due immagini: anzitutto quella di Crotone, la sua città natale, perché è la sola zona della Calabria che ho visitato, nel 2006. La seconda immagine riguarda la canzone Gianna, uno dei suoi più grandi successi, presentata a San Remo nel 1978. La proposi anni fa fra i motivi degli esercizi di avviamento motorio ai miei alunni della Vidoletti, fu accolta con entusiasmo soprattutto da una terza, pronta a cogliere la brillantezza della musica ma ancor più il testo 'birichino'. Un successo!

domenica 17 giugno 2018

Sorpresa


A mia insaputa (sorpresa gradita), il quotidiano La Prealpina (a firma del giornalista Riccardo Prando) oggi, domenica 17 giugno, mi ha dedicato un pezzo, inerente il mio prossimo pensionamento. Se scrivessi che non lo merito, sarei tacciato di falsa modestia. Se scrivessi che molti prof., sulla via della pensione, meriterebbero qualche riga su un quotidiano, sarei vicinissimo al vero. Sia quel che sia, ringrazio il quotidiano di via Tamagno e il prof. Prando. E' certamente un bel ricordo: ora taglio il pezzo e lo ripongo nella mia agenda.

sabato 16 giugno 2018

Elevarsi

                                                                                            ph carlozanzi


Chi arriva a Varese sa che la pianura è finita.
Dovrà elevarsi.

Super-visioni



Ogni due settimane faccio un’incursione in un noto supermercato varesino, come un razzo giro fra gli scaffali, prendo ciò che mi serve, pago e me ne vado. Venti minuti al massimo. Ogni tre o quattro mesi mia moglie mi chiede se posso accompagnarla sempre nel sopradescritto negozio e allora (qualche sacrificio occorre per meritarsi il Paradiso) accetto di buon grado. In tal caso il mio atteggiamento cambia. Armato di pazienza (ci vorrà almeno un’ora) appoggiato coi gomiti al carrello, amo guardare i clienti. Alla spesa ci pensa lei, io mi limito a far cigolare le quattro ruote, e le lunghe soste fra le corsie mi permettono di osservare la gente. Anche se è impossibile, cerco di evitare ogni risvolto di giudizio, per lo più critico, mentre col passare degli anni mi riconosco sempre più in questa umanità ‘comicodrammaticamente fantozziana’. Ricercatore mai sazio di bellezza, cerco tracce di bellezza soprattutto nelle donne, che in maggior numero frequentano il luogo, notando che la bellezza completa è assai rara, mentre non mancano particolari belli: gli occhi, i capelli, un fisico non supportato da un viso all’altezza e viceversa…Non posso non constatare eccessi soprattutto nel peso (uomini e donne qui si somigliano), e allora cerco di scacciare subito il mio ritenermi fortunato sotto questo aspetto (non è merito mio, è solo questione di metabolismo), non potendo però nascondere il mio impegno (un’oretta al giorno) per limitare ciò che gli anni depositano senza troppi riguardi. Potrei a lungo continuare con queste mie super-visioni (visioni da supermercato): la palese sopportazione di coppie a lungo collaudate e molto stanche di questo collaudo, il confronto fra madri e figlie, le disarmonie nella coppia (lui bello e lei brutta e viceversa) ma mi fermo qui. Se mi vedete appoggiato coi gomiti al carrello, con un delicato e timido sorriso sulle labbra, credetemi, non vi sto giudicando. Siamo tutti sulla stessa barca.

I sentieri di Piazza


Il mio amico e collega Enrico Piazza o è in mtb sui sentieri del Campo dei Fiori, oppure è intento a creare sentieri erbosi sul grande prato della Bicocca. Qui, negli anni Novanta, si parlava di realizzare un megacentro sportivo, non se ne fece nulla e oggi la grande distesa verde ha l'erba alta, meno i sentieri che Piazza realizza e cura con grande passione. Come pure coltiva un piccolo 'bosco' di canne di bamboo, che è stato costretto a recintare perché i cinghiali hanno fatto razzia, privandolo soprattutto dei preziosi teneri germogli di bamboo (foto), molto apprezzati evidentemente anche dai poco rassicuranti animali pelosi, che nottetempo invadono la zona.