A
Punta Paradiso, dove sorge l’Osservatorio astronomico del Campo dei Fiori, in
bici ci salgo una, due volte l’anno, soprattutto per fotografare il Monte Rosa.
Vado spesso in bici al Campo dei Fiori, ma preferisco la cima del cannoncino. Perché?
Per varie ragioni, fra queste perché
-rispetto a Punta Paradiso- è un km in meno di strada e 100 metri in meno di
dislivello. L’Osservatorio è oltre i 1200 metri, e il tratto finale è veramente
ripido. Ma stamani sono salito lassù in bici per una ragione precisa: volevo
omaggiare il prof. Salvatore Furia. Ho cominciato a leggere la sua storia,
grazie al libro ‘Pensieri positivi – Salvatore Furia, il Cacciatore di Stelle’,
scritto dal giornalista Gianni Spartà. E in esordio si parla proprio di questo
ragazzo siciliano, classe 1924, che nel 1941 arrivò a Varese, vide le nostre
Prealpi, immaginò il suo Etna e se ne innamorò. Racconta Spartà che Furia volle
raggiungere la cima su una bici da donna, l’ultimo tratto a piedi, fra
sterpaglie e rovi, un sentiero che lo condusse a Punta Paradiso: lì immaginò il
suo futuro e forse già allora pensò ad un Osservatorio. Così stamani ho messo
nello zaino il libro e ho pedalato. E pedalando ho immaginato Salvatore sulla
bici, sorpreso da tanta naturalistica bellezza, affascinato dal panorama che si
gusta dalla cima. Non ho conosciuto personalmente Salvatore Furia, morto nel
2010, forse perché non ho l’animo dello scienziato. Amo le albe e i tramonti,
spesso sono all’aria aperta e punto gli occhi al cielo, ma con uno sguardo
soprattutto poetico: ‘dolcemente naufrago’ nell’infinito, il Bello mi appaga e
mi perdo in pensieri trascendenti, più che desiderare la conoscenza, curioso di
sapere. Mi basta godere della vista e sperare che al di là dell’emozione vi sia
un Progetto intelligente, meglio ancora se divino. La faccio breve. Arrivato in
cima ho sentito il desiderio di scattare la foto che vedere, seduto vicino alla
prima cupola dell’Osservatorio, con il libro sopra la mia testa. Grazie al
prof. e grazie anche a chi, del Cacciatore di Stelle, ha descritto le gesta
memorabili.
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