giovedì 28 ottobre 2021
Roberta Frattini tiene gli occhi aperti
mercoledì 27 ottobre 2021
E' morto Franco Chiodetti
Sono vicino all'amico Mario Chiodetti, giornalista e scrittore, in lutto per la morte di papà Franco.
I funerali del signor Chiodetti saranno celebrati venerdì 29 ottobre, ore 14.30, chiesa parrocchiale di Giubiano.
Un abbraccio, caro Mario.
martedì 26 ottobre 2021
Cabbasìsi
Crescere significa acquistare in consapevolezza. Più si invecchia più si dovrebbe essere consapevoli. Se ne è accorto anche il noto truccatore Diego Dalla Palma, inviato a Varese nell'ambito del Premio Chiara. Ebbene, alla fine si capisce che è tutto molto più semplice: noi stiamo sui cabbasìsi a qualcuno. Il che spiega tante cose. Del resto non si può essere simpatici a tutti, questo è ovvio.
Essere consapevoli è un po' frustrante un po' liberante.
I fò
lunedì 25 ottobre 2021
domenica 24 ottobre 2021
OJM Varese - Unahotels Reggio Emilia: 67-106
sabato 23 ottobre 2021
La pazienza di Diego Dalla Palma
Il New York Time lo ha definito il profeta del make up made in Italy. Diego Dalla Palma, classe 1950, ci è parso (per quei pochi minuti che lo abbiamo incontrato) un settantunenne di successo con un fondo ben sedimentato di saggezza. Un'infanzia a Enego, sull'Altopiano di Asiago, figlio di malgari. Ma a lui di stare fra i monti e le vacche non gli andava, spirito inquieto e poco paziente. Di lì la ribellione, gli studi non senza fatica, poi una decina d'anni come costumista in Rai, poi l'apertura di un negozio che vendeva cosmetici di altri, poi il desiderio di farsi i cosmetici da sé, visto che aveva delle idee, quindi il successo. E' considerato un truccatore eccelso, capace di far fiorire bellezze femminili dove la natura non è stata molto generosa o di valorizzare all'ennesima potenza il bello dove già abbonda. A Varese nell'ambito del Premio Chiara, fra gli eventi collaterali alla Mostra sui piaceri dello scrittore luinese, Diego ha messo subito a proprio agio le donne presenti e ha espresso alcuni concetti dal mio punto di vista condivisibili: il dolore e l'attesa come elementi essenziali al gusto della conquista, la pazienza come virtù da coltivare, la consapevolezza che fa capire quanto la vita sia effimera, e che fa dire 'perché no?' Poi io sono andato, non potevo fermarmi oltre. Non so come abbia sviluppato il tema: Che cosa rende davvero belle le donne? Avrebbe dovuto farci capire cosa è quel qualcosa di speciale che rende unici, affascinanti, carismatici, seduttivi, belli.
Non avevo nulla da imparare, quindi ho lasciato alla chetichella la Sala degli Svaghi al Castello di Masnago.
Scherzo, dai!
venerdì 22 ottobre 2021
giovedì 21 ottobre 2021
Valide alternative
Sognate pure... ma nel frattempo preparatevi valide alternative.
martedì 19 ottobre 2021
Tramonto all'alba
E' l'alba di mercoledì 20 ottobre e pubblico la foto di un tramonto, un dolce tramonto ieri, al Sacro Monte. In fondo l'alba è il tramonto della notte. Ci sta.
Inventiamo parole nuove. Quando ci si incontra basta con le solite frasi: "Come va?...Sì, dai, non ci lamentiamo...Resistiamo...Finché siamo fuori dal letto..."
Rinnoviamo il linguaggio.
clicca sulla foto per ingrandirla
Arnaldo Bianchi e la pensione
ph carlo meazza
Oggi il mio amico Arnaldo Bianchi, bibliotecario poeta, ha vissuto la sua ultima giornata di lavoro. Ho pensato di salutarlo con un pezzetto, che il quotidiano La Prealpina ha pubblicato domenica 17 ottobre, compresa la bella foto di Carlo Meazza.
Lo saluto anche da qui, riproponendo il saluto scritto
Per
oltre quarant’anni Arnaldo Bianchi ha vissuto fra i libri, le riviste, i
giornali, volto noto, occhi ed occhiali assai conosciuti alla Biblioteca Civica
di Varese. Fra i suoi compiti, la cura dei quotidiani. Sarebbe quindi bello per
lui sfogliare per l’ultima volta (da lavoratore) La Prealpina e trovare queste
parole di saluto perché Arnaldo oggi, martedì 19 ottobre 2021, chiude il grande
libro della professione di bibliotecario, per aprire quello (negli auspici
sempre voluminoso) della pensione. Eccolo Arnaldo a metà degli anni Ottanta, in
piedi su una sedia a far ordine fra plichi di carta stampata, nella foto di
Carlo Meazza, che allora (direttore della biblioteca Guido Belli) fotografò in
una preziosa pubblicazione i lavoratori e i clienti della teca dei libri di via
Sacco, ala destra del Palazzo Comunale. Bianchi già da anni era al servizio
della pubblica lettura. Preciso, gentile, competente…e poeta. Sì, non tutti i
varesini sanno che Arnaldo Bianchi (figlio d’arte, anche il padre Amedeo era
poeta e narratore) è ottimo poeta, con una decina di raccolte pubblicate. E
allora non allunghiamo il brodo, arriviamo al dunque, cioè ad una poesia da lui
scritta addirittura nel dicembre del 1973. Aveva diciannove anni, era studente
universitario e già tessitore di parole. Questa poesia, che troviamo nella
raccolta ‘La vecchia casa’, la sua prima raccolta organica di liriche, ci pare
carica di speranza, quella che occorre sempre nella vita, da dipendenti e da
liberi pensionati: Sono incerto come un’ombra di tiglio./Tra il silenzio e
la morte un gusto d’erba,/un volo d’uccello, del fumo./Anche le case sono
belle/quando s’aprono al cielo/e bevono il mattino.
lunedì 18 ottobre 2021
Il canto del cigno
ph da internet
Il
canto del cigno…può durare anche trent’anni, chissà, oppure un giorno ma quando
si arriva alla pensione e si gioca con i nipotini è quello che si canta…può
essere dolce, allegro ma comunque venato di nostalgia…sempre…può essere carico
di vitalità ma è una vitalità dal fiato corto, una vitalità guardinga, pronta ala
resa…un canto che non vorrebbe spingersi oltre ma l’inevitabile saggezza del
tempo ti ferma la testa, quando vorresti guardarti alle spalle…quando è l’ora
del canto del cigno si possono intonare altri canti, inebriati dall’illusione
della libertà, ma chi ha l’orecchio educato li troverà stonati, ed ha ragione…quello
è il solo canto che ci resta, potente e melodioso, oppure flebile, sottile come
un filo pizzicato dal vento, ma è il nostro canto...
Auguri, Salvatore
Felice compleanno al mio amico e collega, artista Salvatore. Dopo una vita di appassionato insegnamento, ora sta godendo i primi giorni di pensione. Lo immagino davanti al suo amato mare, con pennello, colori, tela e il dolce vento dell'ispirazione.
domenica 17 ottobre 2021
Il Premio Chiara 2021 a Bianca Pitzorno
ph carlozanzi
Bianca
Pitzorno, scrittrice sarda che dal 1970 ad oggi ha scritto oltre 50 libri (alcuni,
soprattutto quelli per ragazzi, noti non solo in Italia) è la vincitrice della
XXXIII edizione del Premio Chiara. Con la raccolta di racconti ‘Sortilegi’
(Bompiani) ha raccolto 58 voti, 12 in più di quelli racimolati dall’altrettanto
noto (soprattutto televisivamente) Carlo Lucarelli, finalista al Chiara con ‘L’incredibile,
prima di colazione’ (Solferino). Si è fermato invece a 38 voti il terzo finalista,
il napoletano Antonio Franchini, in gara con la raccolta ‘Il vecchio lottatore’
(NN5 Editore).
Sotto
la regia di Bambi Lazzati e di Romano Oldrini, con la conduzione di Claudia
Donadoni e le interviste di Vittorio Colombo, si è quindi conclusa questo
pomeriggio, domenica 17 ottobre, alle Ville Ponti di Varese la manifestazione culturale, che
prevedeva altri riconoscimenti. Il Premio Chiara Giovani è stato vinto da
Veronica Del Vecchio con il racconto ‘Il Bagonghi’. Premio Chiara per Inediti
(con pubblicazione della raccolta di racconti da Macchione Editore) ad Andrea D’Amico con ‘Tranne il nero’. E’
stato poi premiato nella sezione ‘Segnalati’ il giovane scrittore ticinese Andrea
Fazioli, con la raccolta di racconti ‘Il Commissario e la badante’ (Guanda).
Fazioli (che in foto vediamo con la famiglia), oltre ad essere uno fra gli
scrittori più significativi del Canton Ticino, è il solo che ha vinto il Premio
Chiara Giovani (nel 1998, con ‘L’importante è partire’) ed ha poi partecipato
per il Chiara editi, arrivando ad essere segnalato.
Come
da tradizione, lo spoglio delle schede è avvenuto in diretta, è stato un bel
testa a testa fra Bianca Pitzorno e Carlo Lucarelli.
sabato 16 ottobre 2021
Le montagne di Carlo Meazza
venerdì 15 ottobre 2021
La finalissima del Premio Chiara
Domenica 17 ottobre, alle ore 17, Sala Napoleonica alle Ville Ponti di Biumo Superiore, gran finale del Premio Chiara. Premiazione del Premio Chiara Giovani, presentazione dei tre finalisti del Premio Chiara, e cioè Bianca Pitzorno (foto), Antonio Franchini e Carlo Lucarelli, intervistati da Vittorio Colombo. Presentazione del vincitore del Premio Chiara inediti, presentazione di Andrea Fazioli, che ha vinto nella sezione Segnalati, spoglio in diretta delle schede di voto e infine premiazione del Premio Chiara XXXIII edizione.
Un incontro culturale da non perdere.
Il premio Chiara continuerà poi, con un ricco programma anche per i mesi di ottobre e novembre.
www.premiochiara.it
Le montagne di Meazza da Ghiggini
ph carlozanzi
Gli alpini di Varese sono in festa per i loro 90 anni di vita. Fra le iniziative, questo pomeriggio (sabato 16 ottobre) alle ore 16 aprirà una mostra alla galleria Ghiggini di via Albuzzi, a Varese. Foto di montagna di Carlo Meazza, in bianco e nero.
Meazza non è stato negli alpini, suo papà Giuseppe, giornalista alla Prealpina, sì, e ha fatto anche la guerra. Immagino che Carlo abbia stima verso i militari con la penna sul cappello, e senz'altro ama la montagna, che ha fotografato per tutta la sua vita professionale, non ancora terminata. La foto che vedete è il ricordo di una nostra gita sulla cima della Laurasca, anni fa.
La mostra resterà aperta tutta settimana prossima, da martedì 19 a sabato 23 ottobre (orari: da martedì a giovedì 16/19 - venerdì e sabato 10/12.30-16/19)
giovedì 14 ottobre 2021
Auguri, Paolo
Felice compleanno al mio amico Paolo, che taglia il traguardo delle 72 primavere! Ho scelto questa immagine d'altri tempi. E' il 19 novembre del 1980, piazzale del Sacro Monte, sgambata in bicicletta. Nei polmoni ancora l'allenamento del lungo giro in bici, fatto insieme l'anno precedente. Paolo ha poi trascurato il mezzo meccanico...è tempo di tornare in sella! Un abbraccio.
Silvano, una persona alla mano
ph carlozanzi
mercoledì 13 ottobre 2021
Il limite
Si va anche spediti, presi da un senso di efficienza e di produttività, dimentichi (in fondo è anche giusto) di ciò che siamo nel profondo, per costituzione esistenziale, poi il limite arriva...sempre...inesorabile...prima o poi...un dolore, l'attesa di un esame di laboratorio...ma qui almeno non si hanno sensi di colpa...perché forse il peggio è quando il fastidioso e ansiogeno senso del limite è accompagnato dal senso di colpa...una parola di troppo, una sensibilità non rispettata, la pretesa di voler intervenire, uno scatto...rapporti curati e poi rovinati per disattenzione...sofferenze procurate...la tortura di un danno rimediabile solo con la medicina del tempo...e allora le notti insonni le consideriamo un giusto prezzo da pagare...Signùur, varda giò, dicevano i nostri nonni...Certamente molti di noi guardano in su, alla ricerca di un sollievo che, per fortuna, arriva. E tutta la nostra sicurezza si diluisce in un Amen.
martedì 12 ottobre 2021
Autobiografia di Silvano
Sarà presentato giovedì 14 ottobre, ore 18, sala Morselli della Civica Biblioteca di Varese, il libro di Silvano Colombo, 'Una persona alla mano' (Menta e Rosmarino edizioni). Il noto docente, critico d'arte e scrittore sarà intervistato da Chiara Violini, direttice della biblioteca varesina, dall'editore Alberto Palazzi e dall'attrice Betty Colombo.
Si tratta dell'autobiografia del noto prof. del Liceo Artistico 'Frattini' di Varese, già direttore della Biblioteca e dei Civici Musei cittadini, autore di molteplici volumi, amante del nostro territorio, che ha contribuito a far conoscere dal punto di vista storico-artistico. Un personaggio varesino che, alla soglia degli ottant'anni, ha pensato di raccontarsi alla sua maniera, cioè con una modalità letteraria senz'altro godibile e appassionante.