ph da internet
Il
canto del cigno…può durare anche trent’anni, chissà, oppure un giorno ma quando
si arriva alla pensione e si gioca con i nipotini è quello che si canta…può
essere dolce, allegro ma comunque venato di nostalgia…sempre…può essere carico
di vitalità ma è una vitalità dal fiato corto, una vitalità guardinga, pronta ala
resa…un canto che non vorrebbe spingersi oltre ma l’inevitabile saggezza del
tempo ti ferma la testa, quando vorresti guardarti alle spalle…quando è l’ora
del canto del cigno si possono intonare altri canti, inebriati dall’illusione
della libertà, ma chi ha l’orecchio educato li troverà stonati, ed ha ragione…quello
è il solo canto che ci resta, potente e melodioso, oppure flebile, sottile come
un filo pizzicato dal vento, ma è il nostro canto...
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