Ecco, quando i telecronisti Rai usano il termine 'divertimento' per descrivere ciò che si prova davanti alle volate ad altissimo rischio di caduta, agli scatti in salita dei ciclisti, all'immensa fatica che devono sopportare, al caldo, alla sete, al freddo, ai disagi, alla pelle lacerata e sanguinante, ecco...sì, io non mi diverto affatto sentendo quel termine.
Ci si diverte quando la componente comica è preponderante, quando 'scappa da ridere'....ma nel ciclismo c'è poco da ridere. Casomai esulta chi vince.
Nessun commento:
Posta un commento