martedì 12 marzo 2019

Sassopiatto

                                                                                              ph carlozanzi



...Due giorni prima di partire, dopo aver camminato sull’Alpe per diversi sentieri, raggiungendo la Bullaccia, il rifugio Vicenza, il Mont de Seura, la Val Saltria, decisero che era tempo di arrivare su una cima e scelsero il Sassopiatto. A differenza delle altre mattine, quella presentava già qualche nuvola sulle vette più alte, non era un buon segno. “Tornate presto” s’era raccomandato Schenk. Passarono dal rifugio Zallingher verso le undici, alle dodici erano al rifugio Sassopiatto e Angela si fermò: “Il meteo non mi convince e sono stanca, io non vado avanti. Se vuoi vai pure tu, ti aspetto.”
Luigi guardò il piatto tavolato di dolomia che gli si parava davanti: la cima era coperta di nuvole, il vento s’era fatto più fresco e invadente ma si trattava di una cima nemmeno a tremila, si era informato, il sentiero era comodo, nessun pericolo. Così decise di raggiungere la vetta...

dal romanzo 'Sassolungo'

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