sabato 3 febbraio 2024

Il piacere del cammino


Qui non faccio riferimento al cammino veloce, possibilmente in salita, che può benissimo sostituire la corsa, soprattutto dopo i 50 anni. Parlo del cammino che ci serve per fare una commissione in centro, per digerire un pranzo abbondante, per godersi un raggio di sole. Il cammino in pieno relax, piacevole e rilassante. Movimento che muove la mente. 

Non tutti apprezzano il cammino. Io moltissimo. E comprendo a fondo l'importanza di camminare con le proprie gambe, perché la loro inabilità obbliga alla carrozzina e alla dipendenza. Quando cammino in questo modo cerco però di evitare di tenere le braccia dietro la schiena, posa tipica dei pensionati, che spesso camminano senza una meta, fermandosi poi (secondo una visione ormai consolidata) ad osservare cantieri od altro. Così, per camminare. Le mani dietro la schiena, unite alla lentezza del cammino, fanno pensare a chi ci vede: 'Chel lì l'è in gir a perd temp!' Alla gente piace immaginare che uno sia sempre attivo, indirizzato ad una meta, con uno scopo. E allora voglio far credere che io non sono in giro a perdere tempo e infatti così è: non ho una meta, ma solo il gusto del cammino. E ogni piacere non è perdita di tempo.  
 

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