'Quel cielo di Lombardia, così bello quand'è bello.'
Alessandro Manzoni Promessi sposi
Quando uno pensa ad una persona di circa 70 anni immagina sì qualcuno con qualche acciacco, non più prestante, traballante magari nel corpo ma con una certa solidità di spirito, data dall'esperienza. Ebbene, io ancora ciondolo come un maggiociondolo al vento di primavera.
Felice compleanno al nostro Re Bosino, meglio, ad Antonio Borgato, che da molti anni ormai veste i panni del sovrano di Carnevale. Subentrato al mitico Natale Gorini (impegno non da poco), Antonio se la cava assai egregiamente, vigilando sulla città di Varese nei giorni degli scherzi e dei coriandoli.
Verrà presentato venerdì 23 maggio, alle ore 21, presso la ex chiesa di San Giulio (via S.Giulio 198 a Cassano Magnago) il libro di Paolo Costa 'Miro Panizza, campione tra i campioni' (Macchione editore).
Oltre all'autore, giornalista e scrittore, saranno presenti Giuseppe Saronni, Silvano Contini e altri campioni del ciclismo. Moderatore il telecronista Sky Francesco Pierantozzi.
Vladimiro Panizza detto Miro, classe 1945, soprannominato la Roccia di Fagnano Olona, ciclista professionista dal 1967 al 1985 eccetera eccetera eccetera: e se volete dare sostanza a questi eccetera non dovete far altro che comprare il libro che il giornalista Paolo Costa ha dedicato al Miro delle Fornaci di Fagnano, morto prematuramente di infarto nel 2002, a soli 57 anni. Titolo: ‘Miro Panizza – Campione fra i campioni’ (Macchione editore). Probabilmente il cuore che l’ha tradito è stato sin troppo ‘maltrattato’ da Panizza nei tanti anni di sport agonistico, o forse no, questo nel libro non è scritto, ma certamente il ragazzo di Fagnano non si è mai risparmiato in bici, ha buttato il cuore oltre l’ostacolo e ancora più su, soprattutto verso l’alto visto che era uno scalatore, condannato dal fisico (165 di altezza per 58 kg di peso) a pagare dazio principalmente nelle cronometro. Costa (che non è giornalista sportivo ma ha lo sport nel sangue, soprattutto il ciclismo, e ha già firmato libri dedicati a Binda, Bartali e Contini) regala agli appassionati una biografia ‘panizziana’ davvero completa, ricca sì di numeri, date, eventi, vittorie, statistiche e immagini, ma carica anche di aneddoti, di testimonianze di campioni più o meno noti, che hanno pedalato con il Miro, che sono stati i suoi capitani o i suoi gregari, che hanno battagliato, litigato e vissuto momenti di profonda amicizia con la Roccia dal cuore tenero.
Vladimiro
Panizza ha il record di partecipazioni al Giro d’Italia (18, 16 dei quali
conclusi, e per 8 volte si è classificato nei primi 10). Nel 1980 ha indossato
per sei giorni la maglia rosa. 31 vittorie nei professionisti, alcune
memorabili. Ha indossato (oltre alla maglia azzurra, in diversi Campionati
mondiali) le maglie Vittadello, Pepsi Cola, Salvarani, Cosatto, Zonca, GBC,
Brooklyn, Scic, Vibor, Sanson, Gis, Del Tongo, Atala Campagnolo, Ariostea.
Miro
ha condiviso fianco a fianco gli epici duelli Merckx-Gimondi e Moser-Saronni,
battagliando fra gli altri con un campionissimo come Bernard Hinault.
Sanguigno, spontaneo, generoso, sincero, poco diplomatico, schietto e franco,
Miro è oggi ricordato con affetto da tutto il mondo delle due ruote sottili.
Così
si conclude il testo di Paolo Costa in quarta di copertina: ‘…Il bello del
ciclismo, per me giornalista non di sport (ho quasi sempre lavorato nella
comunicazione pubblica) è che posso permettermi di trattare corse e ciclisti
per diletto. Tentando, se possibile, di fare anche della beneficenza. Questa
volta, pensando a Miro, animatore di tante iniziative di solidarietà, l’invito
è a dare una mano alla Casa di Miro (che ospita disabili) e alle opere
francescane in terra Santa.’
Chi
ha a cuore il bene della famiglia, chi si cura della vita, in particolare di mamme,
papà, bambini, ragazzi e adolescenti, chi vuole conoscere una realtà che da
decenni svolge questo importante servizio alla comunità locale, allora metta in
calendario la data seguente: domenica 25 maggio. Perché ‘La Casa è in festa’. E
per Casa (con la C maiuscola) si intende la Fondazione-Centro per la Famiglia ‘La
Casa’ di Varese. Il programma è presto detto: ore 11.15 S.Messa presso la
chiesa della Brunella; ore 12.30, Pranzo solidale presso la sede della Fondazione
in via Crispi 4 (a pochi passi dalla Brunella), e qui è obbligatoria la
prenotazione (in segreteria, lun-ven 9/12.30, 14/16); ore 14.30, animazione e
giochi per tutti; ore 16, spettacolo di bolle interattivo; ore 16.30 merenda e
saluti finali. Evento confermato anche in caso di maltempo. Caldamente invitati
i bambini. Info: 351.5629404 centrofamiglia@lacasadivarese.org
Verrà
intitolata una nuova sala al compianto presidente Luigi Mombelli, presente il
fratello Paolo e don Pino Gamalero, anima per decenni de La Casa.
Per
lanciare la festa e per illustrare il lavoro della Fondazione, stamani si è
tenuta una conferenza stampa presso il Teatro di Varese. Al tavolo dei relatori
il presidente e il direttore de La Casa (don Giampietro Corbetta e Giuseppe
Tarantino), l’assessore ai servizi sociali del comune di Varese, Roberto
Molinari, e Sara Gambarini, per ATS Insubria-Regione Lombardia. Non a caso il
Centro per la famiglia ha scelto come simbolo un poliedro: molte facce, molti
problemi, molte forze in campo per cercare di risolverli. E così, oltre all’intervento
dei quattro relatori, altri soggetti di questa avventura che accoglie, ascolta
e orienta hanno preso la parola: il padrone di casa, cioè Filippo De Sanctis,
don Marco Paleari, Giuseppe Calicchio per ASST Sette Laghi, Marco De Montis e
Lucilla Incarbone per il Centro Famiglia, una rappresentante di ‘dolcemente
mamma e papà’ di Azzate. 9 sportelli sul territorio (Varese città, Malnate,
Bisuschio, Tradate, Azzate), una realtà complessa (vedi immagine), in divenire,
che viaggia sui binari di queste linee guida, ribadite dal direttore Tarantino:
“I Centri per la famiglia hanno una funzione di connessione tra le famiglie e
con la più ampia rete di servizi pubblici, privati e di privato sociale. La
Casa di Varese auspica di contribuire a rafforzare ed integrare il legame tra i
servizi territoriali e di favorire l’appartenenza alla comunità locale.”
1975-2025: a 50 anni dalla maturità classica eccoci ancora insieme. Foto di rito sul sacro colle della cultura, pranzo alla Rasa.
Tanta commozione ieri, sabato 17 maggio, in basilica San Vittore a Varese, per i funerali dell'amico Bruno Franceschetti. Per me un ritorno al passato, a quei vent'anni della mia vita (1965-1985) caratterizzati dalla ginnastica artistica in Varesina. Lì ho incontrato Bruno, ottimo ginnasta, grande allenatore. La sola foto che ci ritrae insieme è datata 1978 (vedi sopra), e si trova sul libro del Centenario della Società Varesina di Ginnastica e Scherma, la mia seconda casa per vent'anni. Io sono alla destra del padre, cioè alla destra di Bruno, padre per la differenza d'età (15 anni), per le abilità ginniche e come allenatore. Ho rivisto tanti amici che non vedevo da tempo: Raimondo Albricci, Tazio Risi, Gianfranco Orelli, che sono stati miei allenatori. Ex alunni, amici del Panathlon, tanti sportivi, colleghi di educazione fisica, mio amico anche il celebrante, don Gabriele Castelli, tanto sole e strette di mano, abbracci, baci. E quella brutta frase che è la caratteristica di questi miei anni: 'Ormai ci si vede solo ai funerali!'
No, non può essere così. Via il pessimismo. Impariamo da Bruno, che amava la vita e ha lottato sino alla fine.
Festa grande oggi, sabato 17 maggio, per la mia amica Rosaria Lorefice. Festeggia infatti, a Milano, i 40 anni della sua scelta vocazionale nella comunità ecclesiale delle Ausiliarie Diocesane. Un abbraccio e...ad multos annos!
Da quando scrivo romanzi e racconti sostengo che la narrativa è un gratificante esercizio di libertà. Ma devo riconoscere che la libertà assoluta non esiste, che è sempre in qualche modo condizionata. Quindi il fatto di essere sposato, avere dei figli e dei lettori che mi conoscono non mi regala una libertà assoluta. Vorrei aprire le ali ma a volte mi trovo incapsulato come questo insetto non meglio identificato, che ho notato sul muro di casa mia.
La figlia di Paolo Villaggio si lamentava, perché veniva paragonata alla figlia di Fantozzi. Certo il buon Paolo non avrà pensato a sua figlia immaginando la figlia del ragioniere più noto d'Italia, ma sua figlia se l'è presa lo stesso e Paolo, probabilmente, ci sarà rimasto male.
Quando si arriva alla famosa 'certa età', c'è chi dice: 'Oddio, il tubetto sta per finire ma si può sempre schiacciare bene, premere al massimo, estrarre ogni residuo sino all'ultimo goccino. Sarà poco ma meglio di niente. Sarà un piacere meno intenso ma del resto un altro tubo non si può comprare.' Ma c'è anche chi dice: 'Oddio, il tubetto sta per finire, e allora si butta via. Inutile schiacciare. E poi in fondo la maionese non è così buona. Se ne può fare a meno. Accontentiamoci di un po' di limone. O tutto o niente. L'età della maionese è finita.'
Pareri differenti. Vissuti differenti.
1825-2025: 200 anni dall'apertura del Passo dello Stelvio.
Amici ciclisti, prendiamo esempio da Letizia Paternoster.
Una quindicina di anni fa ho preso parte anch'io alla cronoscalata Brusimpiano-Madonna di Ardena (foto) e quest'anno vorrei ritornare, ma non so se ci riuscirò. In ogni caso invito caldamente chi ama pedalare a prendere parte a questa bella iniziativa, che si svolgerà domenica 18 maggio. Basta trovarsi a Brusimpiano fra le 8.30 e le 12.30, si paga l'iscrizione (finalità benefica) e si parte. Non c'è competizione, solo passione.
Grazie alle moderne tecnologie digitali, abbiamo messo i colori a questa foto del 1929.
Buona festa, mamma Ines.
Come da tradizione, la primavera porta la festa in casa de La Casa, meglio, del Centro per la famiglia - Fondazione La Casa di Varese. E' qui la festa, cioè nella sede de La Casa in via Crispi 4 a Varese. La data è domenica 25 maggio, il programma ben descritto dalla locandina che qui allego sopra. (clicca sulla foto per ingrandire)
Pioggia o non pioggia, la festa si farà!
Cosa mi ha impressionato di più del nuovo papa Leone XIV? Che ha solo un anno più di me!
Come si può notare, non sono un gran vaticanista. In compenso ho paura di invecchiare.