sabato 20 gennaio 2018

Sento Dio

                                                                                                ph carlozanzi


Bisognerebbe parlare di Dio con prudenza, non nominarLo invano. Ma la prudenza è una virtù che vado perdendo.
Se uso la ragione per convincermi dell’esistenza di Dio mi perdo. Tutto è razionalmente chiaro: l’uomo ha bisogno di un Dio (soprattutto perché ha paura di morire, per dare un nome all’ignoto….), non a caso abbiamo gli dei e qualche consistente religione monoteista, non vedo perché il cristianesimo debba essere la migliore, anzi, la sola vera…E quanti Cristi abbiamo nella storia?  
No, non posso percorrere la via della ragione, lì sbando.  
Credo in Dio? Più che altro sento Dio. La sola prova dell’esistenza di Dio, valida per me, è il bisogno che ho di Lui. E devo bloccare qui il pensiero, perché se lo lascio correre trovo che questo mio bisogno è stato indotto, indottrinato da decenni di vita coinvolta nella fede...mi devo fermare al bisogno e non pensare oltre.
Sento Dio, sento il bisogno di pregare questo Dio che credo possibile, che vedo soprattutto nella natura, nel bello.
Si dirà che sono a livello di prima elementare sul fronte della fede, ma in fondo Gesù diceva che bisogna tornare bambini.
Ricordo un’immaginetta, schiacciata fra le pagine sottili del mio Libro delle Ore. La frase era: ‘E’ il cuore che sente Dio, non la ragione.’ Autore: Blaise Pascal. Oggi la comprendo più di quanto la capissi allora, negli anni Settanta e Ottanta.

Se guardo un tramonto non faccio ragionamenti: percepisco la possibilità, la non assurdità di una Presenza sovrumana. A quella mi rivolgo nella preghiera, e se stringo fra le mani una croce, se porto al collo una piccola croce d’oro, se vado a pregare in chiesa è perché questo mi hanno insegnato i genitori, gli amici, questo ho sempre fatto e probabilmente continuerò a fare. Ma non chiamatemi cristiano, men che meno cattolico. 
Chiamatemi Carlo, che non sbagliate. 

Nessun commento:

Posta un commento