ph carlozanzi
Interessante incontro ieri sera al Caffè Zamberletti di corso Matteotti, a Varese, organizzato dall'associazione 'Prospettive culturali a Varese'. Assente per motivi di lavoro il presidente Bruno Belli, ha diretto la serata il suo vice, Giuseppe Pino Terziroli. A tema il Varese Calcio, il suo glorioso passato e -purtroppo- le sue difficoltà presenti. Ne hanno parlato esperti quali lo stesso Terziroli, Mattia Colombo, Vito Romaniello (autore del volume sui 100 anni del Varese Calcio) ed Ernestino Ramella. Ognuno ha il suo Varese calcio, il mio è quello da serie B e A degli anni Sessanta. E allora ecco due aneddoti, raccolti dai libri di Natale Cogliati, giornalista de La Prealpina. Uno fa riferimento a Pietro Anastasi detto Petruzzo, che arrivò dalla Sicilia, a 18 anni, grazie alla lungimiranza del general manager di allora. Chi tirava fuori i danèe, e ciò Giovanni Borghi, non fu entusiasta nel vedere questo ragazzino dalla carnagione scura e dal fisico esile, tanto da mettere in dubbio la bontà dell'affare, costato 40 milioni. In due anni Petruzzo contribuì in modo determinante a portare il Varese in serie A, e quando Gianni Agnelli lo volle alla Juve, pagò 660 milioni!!!! E poi Armando Picchi, il calciatore della grande Inter, che dopo 7 anni favolosi a Milano inspiegabilmente venne messo fuori squadra da HH e trovò casa a Varese, diventando capitano, ricominciando da capo con umiltà una carriera e lasciando indelebili ricordi con la maglia biancorossa, morendo a soli 36 anni, nel 1971.
Nessun commento:
Posta un commento