VERBA
AD SOLIS OCCASUM
di Umberto
Belardinelli
Temo
che il vento muto dell’inganno
trascini
i suoi alfabeti frantumati
sulle
pareti di un Sinedrio
eclissato
dal tempo.
Succede
che io pensi
a
quando mi dissolverò fra le radici,
ma
ancora in ostinata vita
cerco
il respiro del Tuo silente aspetto
nei
calici svuotati sugli altari.
Ho
respirato a lungo
all’ombra
del Tuo legno
e
interpretato frasi ripetute
per
palesare il dubbio.
Ma
è così vano dunque
attendere
che il tempo enunci
tra
le mandragole del sonno
i
Tuoi disegni illuminati?
Temo
l’abisso di antichi fiori,
francesi
e malaticci
e
il nulla che dilaga in edifici vuoti
ed
ansie esacerbate nella sera.
febbraio
2019
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