IMPRONTA
di carlozanzi
all'amico Giuseppe detto Pippo
Ho
lasciato la mia impronta sulla neve,
chi
la incontra vede solo un buco tondo
ignorando
la follia da sci da fondo;
nel
bianco ho fatto ciò che non si deve.
Solo
nella distesa che brillava,
bimbo
senza una madre che curava,
solo
ma nella folla di pensieri
scivolavo
nel sole e tu dov’eri?
Questa
pace m’insegna a dire grazie
e
m’illude che è sensata la fatica,
che
la neve gelata è cara amica
e
non c’è neve sporca né disgrazie.
Il
Pedum sullo sfondo è di cristallo,
il
Legnone alle spalle non ha fiamme,
il
paese è tranquillo e forse dorme
e
tu, se hai un po’ di tempo, avanti: fallo.
Ma
so che lo farai, magari a sera,
o
al chiaro di luna, innamorato
dei
cristalli di neve, che hai imparato
a
contare uno per uno, una preghiera.
8
febbraio 2019
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