Stamani un 61enne ciclista che aveva in mente di salire al Campo dei Fiori, nello scegliere la maglia per il giro ha commesso un errore: ha scelto una maglia gialla da Tour de France. Non sapeva che mi avrebbe incontrato.
I fatti: stamani verso le 8 ero appena partito per il mio solito giro in bici al Campo dei Fiori. Subito in via Virgilio sono stato superato a doppia velocità da un tale (mi pareva un quarantenne) che indossava una vistosa maglia gialla. Andava troppo veloce, io ero freddo, quindi l'ho lasciato andare. Ho poi visto in lontananza che prendeva a sinistra per il Sacro Monte-Campo dei Fiori. Poi ho pensato ad altro. 5 km più avanti, oltre il bivio per il Campo dei Fiori, ecco in lontananza l'uomo della maglia gialla. E allora è scattato il ragazzino che è in me. Di per sè questi richiami di gioventù non sono disdicevoli, ammesso che non si esageri, sempre ricordando che ai vecchi si perdona poco, e li si abbandona senza farsi troppi problemi. Ogni età ha la sua dignità da difendere. Mi sono rivisto molti anni fa, ai tempi delle mie prime salite, quando il mio idolo era Eddy Merckx. Quindi allora, in una circostanza analoga, avrei immaginato di essere Eddy che inseguiva, che so, Luis Ocana o Felice Gimondi. Oggi uno dei miei idoli è Tadej Pogacar (foto), quindi mi sono immaginato subito lui che inseguiva Mathieu Van Der Poel in maglia gialla. Senza grossa difficoltà l'ho raggiunto al bivio delle ville, osservando il braccio ho capito subito che non poteva avere 40 anni, quindi ho chiesto l'età, mi ha risposto "61", a sua volta ha chiesto la mia e ho detto, con vanto, "65", al che ha detto: "Alla nostra età ci si diverte, non si fanno più le gare!" Gli ho dato ragione e me ne sono andato lasciandolo sbuffante.
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