Mostra personale in Galleria Ghiggini a Varese (via
Albuzzi) per la pittrice velatese Angela Grimoldi. Titolo: Vanitosi e incolti.
Parole scelte da Marita Viola. La mostra è aperta sino all’8 ottobre, da
mercoledì a sabato. Orari: 10-12.30/16-19. Ingresso libero. Info: www.galleriaghiggini.it
La carriera artistica di Angela Grimoldi inizia da
bambina, quando il pittore Renato Guttuso, nei suoi soggiorni a Velate, la
sceglie come modella, musa locale necessaria per pose femminili che
diventeranno famose in quadri noti nel mondo. La Grimoldi ama disegnare, è un
bisogno prepotente, frequenta il Liceo Artistico ‘Frattini’, poi l’Accademia di Belle
Arti. Quando può è nello studio di Guttuso, assorbe dal maestro di Bagheria il
più possibile, elabora scelte espressive personali, sperimenta, è inquieta,
viaggia, disegna su tessuto, realizza con la sorella Giovanna costumi per il
teatro, collabora fra gli altri con il noto Studio Festi, si mette in gioco sia
con la figura che con immagini di natura. E con questa nuova mostra torna
proprio in un giardino, un giardino incolto che lei non solo non trascura, non
cancella con tagli, non estirpa ma cerca di valorizzare, assaporando la
bellezza dei colori, degli intrecci inattesi, delle combinazioni cromatiche
casuali, delle disposizioni volute dalla natura e non dalle cure dell’uomo.
“Le essenze dei giardini che amo” ci racconta
l’artista “sono naturali, spontanee. Ho voluto concentrare la mia attenzione su
quello che non è considerato bello, che merita di essere valorizzato, guardato
con occhi attenti. In un certo senso questo bello incolto è vanitoso perché è
diverso dall’altro, che giudico più artificiale.”
Angela Grimoldi non vuole essere fotografata, non
vuole apparire, vorrebbe che per lei parlasse solo la sua arte, un bisogno
dell’anima: “Io devo dipingere perché se non dipingo sto male, se dipinto sto
bene fisicamente e psicologicamente” ci confessa. “Non mi considero una persona
vanitosa, un artista deve lavorare per star bene, se emerge, se ha riscontro
ciò naturalmente è positivo e desiderabile ma un artista non deve cercare di
emergere ad ogni costo. Purtroppo però so per esperienza che se non sei famoso
la gente ti fa i complimenti, ti invidia per ciò che fai ma poi ti chiede qual
è il tuo lavoro.”
La Grimoldi è un’artista che non ricerca la
trovata, il soggetto che può stupire; lavora con pazienza e dedizione, cura i
dettagli, si firma con il più vecchio dei suoi pennelli perché il pelo prende
l’inclinazione data da quella pittrice e non da altri. L’arte per lei è vita,
raramente copia, non ha bisogno di una fotografia: è tutto dentro, è negli
occhi, e da dentro arriva alla mano, alle dita, al pennello, alla tela. Con
risultati che non lasciano dubbi sui suoi talenti.
Nessun commento:
Posta un commento