giovedì 22 settembre 2022

Angela Grimoldi: Vanitosi e Incolti





 

Mostra personale in Galleria Ghiggini a Varese (via Albuzzi) per la pittrice velatese Angela Grimoldi. Titolo: Vanitosi e incolti. Parole scelte da Marita Viola. La mostra è aperta sino all’8 ottobre, da mercoledì a sabato. Orari: 10-12.30/16-19. Ingresso libero. Info: www.galleriaghiggini.it

La carriera artistica di Angela Grimoldi inizia da bambina, quando il pittore Renato Guttuso, nei suoi soggiorni a Velate, la sceglie come modella, musa locale necessaria per pose femminili che diventeranno famose in quadri noti nel mondo. La Grimoldi ama disegnare, è un bisogno prepotente, frequenta il Liceo Artistico ‘Frattini’, poi l’Accademia di Belle Arti. Quando può è nello studio di Guttuso, assorbe dal maestro di Bagheria il più possibile, elabora scelte espressive personali, sperimenta, è inquieta, viaggia, disegna su tessuto, realizza con la sorella Giovanna costumi per il teatro, collabora fra gli altri con il noto Studio Festi, si mette in gioco sia con la figura che con immagini di natura. E con questa nuova mostra torna proprio in un giardino, un giardino incolto che lei non solo non trascura, non cancella con tagli, non estirpa ma cerca di valorizzare, assaporando la bellezza dei colori, degli intrecci inattesi, delle combinazioni cromatiche casuali, delle disposizioni volute dalla natura e non dalle cure dell’uomo.

“Le essenze dei giardini che amo” ci racconta l’artista “sono naturali, spontanee. Ho voluto concentrare la mia attenzione su quello che non è considerato bello, che merita di essere valorizzato, guardato con occhi attenti. In un certo senso questo bello incolto è vanitoso perché è diverso dall’altro, che giudico più artificiale.”

Angela Grimoldi non vuole essere fotografata, non vuole apparire, vorrebbe che per lei parlasse solo la sua arte, un bisogno dell’anima: “Io devo dipingere perché se non dipingo sto male, se dipinto sto bene fisicamente e psicologicamente” ci confessa. “Non mi considero una persona vanitosa, un artista deve lavorare per star bene, se emerge, se ha riscontro ciò naturalmente è positivo e desiderabile ma un artista non deve cercare di emergere ad ogni costo. Purtroppo però so per esperienza che se non sei famoso la gente ti fa i complimenti, ti invidia per ciò che fai ma poi ti chiede qual è il tuo lavoro.”

La Grimoldi è un’artista che non ricerca la trovata, il soggetto che può stupire; lavora con pazienza e dedizione, cura i dettagli, si firma con il più vecchio dei suoi pennelli perché il pelo prende l’inclinazione data da quella pittrice e non da altri. L’arte per lei è vita, raramente copia, non ha bisogno di una fotografia: è tutto dentro, è negli occhi, e da dentro arriva alla mano, alle dita, al pennello, alla tela. Con risultati che non lasciano dubbi sui suoi talenti.


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