sabato 22 luglio 2023

La chiesina del Monte Pana


 

Nel mese di luglio del 1972 (avevo 16 anni) vidi per la prima volta la chiesina del Monte Pana, bianca su fondo verde, ai piedi del Sassolungo. La mia fede era soprattutto nello sport. Sono passati 51 anni da allora. Molte altre volte sono salito al Pana, ho guardato la chiesa. Sono passato da una fede certa e da un forte desiderio di mettere in pratica ciò che il Vangelo e la Chiesa mi indicavano come meta desiderabile e cagione di felicità ad una fede sempre più dubbiosa, che l'approfondimento, la lettura, la meditazione non hanno certo contribuito a rafforzare. E' purtroppo successo il contrario. La teologia ha acuito il mistero e in me è rimasta soprattutto la preghiera. Una preghiera quasi atea, distratta eppure costante, irriducibile, testarda...una specie di cantilena che mi accompagna spesso e che mi riavvicina al Cielo. Io scappo ma l'elastico potente della trascendenza mi riporta indietro. Io critico e non capisco, sono scandalizzato di non capire eppure ritorno, come di uno che non sa dove andare, che è costretto a credere, cromosomicamente cristiano.

E allora anche oggi ho guardato la chiesina del Monte Pana. Ho scattato una foto. Ho ammirato Dio nel Sassolungo, il Vangelo scritto nella gioia dei miei nipotini e per un istante, almeno per un breve attimo, ho gustato un po' di quiete. 

  

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