martedì 30 aprile 2024

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Primo maggio 1981 - Primo maggio 2024


Balestrucci


 



Ieri sera ho scoperto che l'ospedale di Cittiglio è luogo di intensa nidificazione dei balestrucci. Il cielo al tramonto era punteggiato dal volo di questi uccelli, che salivano in alto e poi planavano veloci, per dare una sistemata ai vecchi nidi ed edificarne di nuovi.
Si calcola che in una città di medie dimensioni, come Varese, arrivino 10.000 fra rondini, rondoni e balestrucci, che sono utilissimi all'ambiente: mangiano infatti circa 60 tonnellate fra mosche e zanzare!!!! 
Le zanzare rompono assai: pensate se non ci fossero i balestrucci!!!!

Gli atleti della Vidoletti

 



La scuola media Vidoletti di Varese non smentisce le sue buone predisposizioni per lo sport e anche ieri, alle finali provinciali dei Giochi Sportivi Studenteschi di atletica leggera 'cadetti' (2 e 3 media), gli atleti della scuola di via Manin hanno fatto incetta di medaglie. Le 'cadette' sono campionesse provinciali (e andranno alle Regionali), i 'cadetti' medaglia di bronzo.

Complimenti ad alunni e docenti.

Forza Vidoletti!

Bici giù dal burrone


Sulla mia agenda, quando la mia oretta di sport è nella norma scrivo solo l'attività e il crono. Quando sono in ottima forma scrivo anche 'buone sensazioni' (capita poche volte l'anno). Quando faccio più fatica del solito scrivo 'fatica'. Quando sono proprio cotto scrivo 'gran fatica' e per fortuna capita poche volte l'anno. Ma stamani è capitato. Sono quelle volte che ti viene voglia di fermarti, prendere la bici e buttarla giù nel burrone, esclamando: 'Mai più!'. 

So che molti hanno provato questa sensazione, con lo sport o con altre attività della vita. Non alludo a questioni professionali, dove per forza bisogna andare avanti. Faccio riferimento ad attività ludiche o di altra natura, per le quali si potrebbe dire: 'Ma chi me lo fa fare?' e fermarsi all'istante. E invece no. Bisogna andare avanti, raggiungere l'obiettivo della giornata, vincere la tentazione che ti fa mettere il piede a terra, perché solo così ci si guadagna il piacere della doccia, la soddisfazione di essere ancora in pista, ragion per cui si può dar seguito alla giornata con una certa dose di passione, di soddisfazione.
 

lunedì 29 aprile 2024

La prima rondine


 

Questa sera, lunedì 29 aprile, verso le 19.30, sopra i tetti di via Bernardino Luini, ho visto in volo le prime rondini della stagione a Varese.

Auguri, Caterina


 

Oggi è Santa Caterina da Siena. Felice onomastico a mia figlia Caterina, che in questi giorni si trova in vacanza in Marocco.




domenica 28 aprile 2024

Sconfitta vittoriosa


 




La OJM Varese poteva perdere ma non oltre i 18 punti di scarto per garantirsi la salvezza, Treviso doveva assolutamente vincere per sperare di restare in serie A, e quindi il risultato finale accontenta entrambe le squadre. Una sconfitta vittoriosa per Varese? Per un verso sì, ma per l'altro no, perché il gran pubblico (altro pienone) meritava il conforto adrenalinico di una bella vittoria, per salutare i ragazzi (ultimo match in casa) e sperare in un'avventura più esaltante il prossimo anno. E invece per Varese inizia davvero male, forse più per merito di Treviso che per demerito nostro. I veneti non sbagliano nulla, noi qualcosa, soprattutto in difesa, dove il loro strapotere fisico si fa sentire. E c'è qualcuno che comincia a temere in un tracollo ben oltre i 18 punti di scarto. Ad un certo momento siamo sotto di 15 (12-27) poi qualcosina si recupera e finisce 19-31. Mannion fa una tripla e poi riposa in panca. Il secondo quarto ci vede in ripresa, grazie soprattutto alle triple di capitan McD e di Nikko. Si va all'intervallo lungo 40-48. Va già meglio. Il pubblico incita. La ripresa ha soprattutto tre nomi: il capitano, Mannion e Hugo il francesino, con Moretti discreto. Comunque Treviso comincia a perdere qualche colpo e noi risaliamo. Il condottiero è comunque sempre lui, il rosso (omaggiato anche dalle ballerine arancioni), che dirige le danze. McD non molla mai. C'è anche un po' di nervosismo, falli tecnici fischiati di qua e di là. Comunque siamo sempre più vicini: 74-77. Via, ultima fatica. Siamo lì ma l'aggancio non arriva mai, sempre 4-5 punti di distanza, e poi arrivano a 2 (93-95, triplona di McD) quando mancano 50". Il tifo è alle stelle, ma noi finiamo nelle stalle con Nikko che sbaglia una schiacciata mentre i veneti azzeccano una tripla incredibile. E' la fine. 95-100 il risultato di commiato. Noi siamo salvi, Treviso matematicamente non ancora. 
Resta l'ultima partita fuori casa e poi riposo. 
La OJM 2024/2025 sarà tutta da inventare, a partire dal coach. La sola certezza è Librizzi, per il resto staremo a vedere.
In ogni caso siamo ancora in serie A, quindi: forza Varese!

Senza infamia e senza lode


 




Il Città di Varese calcio deve ancora imparare ad allacciarsi belle strette le stringhe delle scarpe, e così anche con la Vogherese ieri al 'Franco Ossola' non è andato oltre uno zero a zero incolore, come il plumbeo cielo sopra Masnago. Si inizia con la sfilata delle giovanissime e giovani promesse del calcio cittadino, poi la parola al verde prato. Il CdV dirige le danze ma sono più che altro continui lanci lunghi e traversoni verso il centro dell'area, ben governata dai ragazzi in maglia nera. Sicché la partita non è affascinante. Le occasioni migliori arrivano, per noi e per loro, con i colpi di testa, bravi i portieri. E così porte inviolate. Tanto anche in caso di vittoria nostra cambiava poco. L'Alcione è sicuro in serie C, e anche se il Varese arrivasse ai play-off (eventualità certo possibile, ad una partita dal termine), serviranno a ben poco, perché in serie D non hanno molto valore. Sia quel che sia ormai si pensa al 2024/2025, sperando finalmente in una promozione che la città (visti i suoi trascorsi) si merita...esige!
Forza Varese! 

venerdì 26 aprile 2024

I voti


 

Stamani, scendendo a piedi dal Sacro Monte, ho ripensato alla mia maturità classica e al voto finale: 'maturo' con 48/60. Media dell'otto, un risultato che è andato al di là del mio valore (educazione fisica a parte). Poi ho ripensato al voto 8, un bel voto, e al fatto che in alcuni settori della mia ormai lunga vita l'otto me lo sono meritato, in altri no, e comunque non ho mai avuto una eccellenza da dieci, men che meno dieci e lode, cioè un talento indiscutibile, brillante, speciale. Dono che ben pochi hanno.

Taluni pensano: 'Non sono da dieci, quindi rinuncio' vivendo in un costante stato di insoddisfazione esistenziale, magari di invidia, di tristezza, di malcelata rabbia. A volte anch'io mi lascio prendere da questo pensiero assai poco costruttivo. Per fortuna ho imparato a godere dei miei otto, a ricavarne soddisfazione. Probabilmente, con maggior fiducia in me stesso, perseveranza e tenacia, avrei potuto raggiungere l'otto e mezzo, magari persino un nove meno: dieci mai, perché son tutte balle quelle che ti fanno credere che basta la buona volontà.

giovedì 25 aprile 2024

25 aprile 1945


 

L'euforia nata negli italiani sul morire del mese di aprile del '45 non si era ancora placata. Le notizie che il Duce, la Claretta e i suoi accoliti erano finiti appesi per i piedi a Piazzale Loreto, che i comunisti si stavano vendicando con furore e disprezzo per le vite umane, che i fascisti erano in fuga e bruciavano la camicia nera non erano sufficienti per calmare la gioia, segno della fine di un dramma durato anni...

dal romanzo 'Fuggiaschi' 

mercoledì 24 aprile 2024

Auguri, Marco


 

Felice onomastico ai molti Marco che conosco, ed in particolare a mio fratello Mock.

Sean McDermott: "Il mio credo."


 



La Parola di Dio ha voluto incidersela sulla pelle Sean McDermott, il ragazzone dell’Indiana che ieri sera ha parlato della sua fede in Dio davanti ad oltre cento persone, nella ex sala cinema dell’oratorio ‘Molina’ di Biumo Inferiore. Una frase del nuovo testamento tatua il braccio sinistro dell’ala piccola della OJM pallacanestro Varese, un incitamento da avere coraggio e perseveranza, perché il Signore non ci abbandona.

Invitato da don Giorgio e dalla comunità parrocchiale di Biumo, Sean (198 centimetri di altezza per 88 kg di peso, classe 1996, prima volta in Italia dopo gli esordi negli Usa) ha raccontato la sua storia: “Sino a 17 anni pensavo solo al basket, era la mia vita, poi una malattia grave mi ha obbligato a riflettere su me stesso, a chiedermi se non esistesse qualcosa d’altro, di più importante della pallacanestro…” Da qui l’inizio del cammino di fede: tappa decisiva l’incontro con la ragazza, che sarebbe poi diventata la moglie e la mamma della sua bambina. E’ stata a lei a mettere le cose in chiaro: “Non sposerò mai un uomo che non considera Gesù parte fondamentale della sua vita. Non è possibile pensare ad una famiglia e non credere nel Signore.” La frase perentoria ha scosso il gigante, che ha dato seguito con lei alla lettura della Bibbia, all’incontro con una comunità di credenti. Ma ancora una volta è stata la sofferenza ad aiutare McDermott nella scoperta che senza l’aiuto di Dio certe difficoltà non si superano. “Mia mamma è morta di cancro prematuramente, e poco dopo è morto mio nonno, due lutti che mi hanno avvicinato ancor più a Dio, facendomi scoprire che solo nella fede si possono superare certe prove.” A seguire Sean ha scelto di battezzarsi, poi c’è stata la prova della pandemia, il dono del matrimonio, di una bimba (che ieri si è arrampicata spesso sulle lunghe leve inferiori del padre) e infine l’approdo nel basket a Varese, prima esperienza in Italia. “La bellezza di questi luoghi mi ha fatto vedere la benevolenza di Dio…Sento, sentiamo la mancanza di una comunità come quella che abbiamo lasciato in America e un’occasione come questa, di poter testimoniare la nostra fede, è per me davvero preziosa. Per questo vi ringrazio.”

McDermott ha dato l’idea di non sentirsi per niente un arrivato sul cammino della conoscenza del Signore, piuttosto un uomo che ha scoperto tardi la fede ma che, come una squadra in rimonta, sta risalendo la china, pregando costantemente, persino durante le partite. E alla domanda se ha pregato anche per la salvezza della OJM in serie A, la sua risposta è stata chiara: “Yes!” Una preghiera che è stata esaudita, evidentemente.

Spesso Sean, al termine degli allenamenti, si isola con la Bibbia in mano, atteggiamento che non poteva non destare curiosità da parte dei compagni di squadra. “Non bisogna nascondere il proprio credo, abbiamo un compito preciso, di testimoniare la presenza del Signore. Quando i miei compagni si sono accorti che sono credente si sono dimostrati interessati, in particolare Nicco Mannion, mi fanno domande…”  

La pallacanestro Varese resterà nella massima serie anche l’anno prossimo. Non sappiamo se rivedremo Sean, attualmente il nostro capitano. Visti i risultati sul campo, le sue percentuali nel tiro da tre, la sua grinta difensiva, le sue entrate saettanti con contorsioni in reverse, non dovrebbero esserci problemi per il rinnovo del contratto. Sarebbe un peccato vedersi allontanare da Varese questa famiglia cristiana, che ieri sera ha fatto canestro nel cuore di tutti i presenti.  




Rugby Vidoletti



 

Mi giungono, gradite, altre immagini dell'avventura della scuola media 'Vidoletti' di via Manin a Varese nei Giochi Sportivi Studenteschi. Ora è di scena il rugby, e precisamente la fase provinciale del GSS, che si è disputata stamani, mercoledì 24 aprile. Le ragazze Vidoletti hanno vinto il titolo provinciale e immagino prenderanno parte alla fase regionale. 

E allora, come sempre: forza Vidoletti!

martedì 23 aprile 2024

La forza della vita


Nonostante l'asfalto, lo smog, i cambiamenti climatici a due papaveri basta una manciata di terra per vedere il sole.

La forza della vita.
 

La fede di Sean


 

Per chi come me segue il basket varesino al più alto livello sa bene chi è Sean McDermott, ala e capitano della OJM pallacanestro Varese, fra i più costanti ed efficienti giocatori di questo tribolato campionato, che infine (anche se la matematica non ci è ancora del tutto amica) dovrebbe vedere la salvezza in serie A della nostra squadra. Ebbene, non tutti sanno che Sean è anche, e soprattutto, un credente in Dio. Nell'incontro di domani, mercoledì 24 aprile (vedi locandina) non si parlerà di schemi, bombe da tre punti (una delle specialità di Sean, insieme alle entrate in reverse e alla difesa ferrea) e tecnica di gioca, né della salvezza in Campionato, ma di un altro tipo di salvezza. Incontro da non perdere!

lunedì 22 aprile 2024

Quel bambino forse ci è rimasto male


Questa foto è del 1967, avevo 11 anni, campetto di Velate. Già da qualche anno tifavo Inter, la grande Inter. Amavo il calcio. Giocavo in porta. A qualche amico avevo confidato che, in caso di vittoria dell'Inter ieri contro il Milan e quindi seconda stella, al termine della partita mi sarei messo la tuta, la sciarpa dell'Inter, il cappellino dell'Inter e sarei sceso di corsa in centro, giro intorno a piazza Monte Grappa e ritorno. L'avrei fatto anche per omaggiare quello che ero negli anni Sessanta, quella mia intensa passione per i ragazzi nerazzurri. L'Inter, come si sa, ha vinto 2-1, ciò mi ha reso felice ma non a tal punto da dare seguito alla mia idea. Faceva freddo, era buio, ero stanco, me ne sono stato a casa. 

Quel bambino che ero forse ci è rimasto male. 
 

Matteo


 

Ieri ho assistito, nella chiesa di Comerio, al battesimo del piccolo Matteo, nipotino dei miei amici Carla e Paolo. Ogni volta che osservo con stupore una nuova vita penso: - Per fortuna che c'è ancora qualche giovane coraggioso! - 

Illustrazione di Mariachiara Mannucci

domenica 21 aprile 2024

Auguri, Angela


Felice compleanno alla mia amica Angela Borghi, scrittrice.
 

E' fatta!!!!!!


E' fatta!!! Lo spettro della A2 per il basket varesino si allontana definitivamente, come un incubo che, al mattino, si rivela paura sprecata. Con l'abbondante vittoria di poco fa a Sassari (88-112) e la sconfitta di Pesaro, anche dovessimo perdere le rimanenti due partite, saremmo in ogni caso in serie A. Non so ancora come è andata la partita (salvo il risultato finale, che è ciò che conta) né se vi sia, per Varese, un eroe da incensare, un protagonista assoluto, ma conta poco. E allora domenica prossima tutti al Palazzetto, a ringraziare i nostri atleti, che ci hanno regalato forti emozioni (in un senso e nell'altro!)

Forza Varese!!!!
 

sabato 20 aprile 2024

I volti femminili di Carla


 




Se chiedete alla pittrice Carla Pugliano il perché della scelta di rappresentare spesso, preferibilmente corpi e volti femminili, risponderà: "Perché alla fine...sono io in quei volti, in quei corpi...nel moto dell'anima che rappresentano."
E il visitatore incontrerà principalmente questa rappresentazione pittorica di Carla nella mostra che domani, 21 aprile, chiuderà i battenti in Sala Lucio Fontana a Comabbio. Resta un solo giorno per chi non è andato alla mostra, un finissage da non perdere. 
Per il giudizio critico sul valore artistico del lavoro della Pugliano rimando al bell'articolo di Luca Testoni qui allegato (clicca due volte sull'immagine per ingrandirla). 
Il mio giudizio? E' molto coinvolgente, direi emozionante l'iperrealismo di Carla Pugliano, che va al di là della semplice riproduzione quasi fotografica dei soggetti scelti, per 'abbellirli' con i tratti delle sue pennellate, i suoi colori, le suggestioni che evocano vissuti a tratti più evidenti, altre volte più ermetici. 
Per conoscerla meglio: http://carlapuglianoartist.com

Murakami l'esagerato


 

Quando, nel 2005, il noto scrittore giapponese Murakami Haruki decise di scrivere un libro sulla sua esperienza di scrittore maratoneta, deve aver pensato: 'Ma sì, diamo qualche utile consiglio anche a Carlo Zanzi, quello scribacchino di Varese che corre e scrive, scrive e corre...' In effetti il libro 'L'arte di correre' sembra scritto per me, anche se rispetto alla scrittura devo solo imparare da Murakami, mentre rispetto alla corsa forse è lui che avrebbe bisogno di consigli, visto che a mio avviso (almeno sino a 56 anni, età dello scrittore quando scrisse L'arte di correre) ha decisamente esagerato con la corsa, sottoponendo il fisico a sforzi che prima o poi avrà pagato. Oggi Murakami, classe 1949, ha 75 anni. Non so se corra ancora, e quanto. Glielo auguro, ma a 56 anni correva per oltre 300 km al mese, una maratona all'anno. A parità di età, 43 anni, io e lui avevamo lo stesso tempo sulla maratona: 3 ore e 30'. Anche lui è passato al triathlon per un certo periodo. Anche lui fa il sonnellino pomeridiano, come me. Solo che lui sta 4-5 ore inchiodato alla scrivania a scrivere, mentre io al massimo reggo un'ora, se va bene. 

venerdì 19 aprile 2024

Raggi rosa


Non so per quale scherzo ottico i raggi del sole (fotografato stamani all'alba) regalino alla vista questa immagine a pallini rosa. Mi piace pensare ad un sole che ha voglia di far festa. 
 

giovedì 18 aprile 2024

Auguri, Davide


 

Felice compleanno al sindaco di Varese, Davide Galimberti. Il nostro 'borgomastro' è un ottimo runner, e infatti domenica 21 aprile sarà alla partenza della Ecorun Varese, sulla distanza dei 10 km. 

Marina Taylor...e molto di più


 






Non dite a Marina Castelnuovo, sosia ufficiale di Liz Taylor, che in fondo è stata solo fortunata, perché data la straordinaria somiglianza con la nota attrice lei ha fatto ben poco. Vi risponderà che la carriera di sosia è stato solo il trampolino di lancio, un'occasione favorevole per partire ma che lei ci ha messo del suo, e molto. Perché non basta la 'sosietà'. E se si legge il sito ufficiale di Marina, questo specifica che la Castelnuovo è attrice, conduttrice, scrittrice, imprenditrice e (solo in fondo) sosia ufficiale di Liz. E proprio in qualità di scrittrice era presente stasera in sala Montanari, nell'ambito degli Incontri con l'autore, proposti dalla Civica Biblioteca del Comune di Varese. Ha presentato il suo nuovo libro: 'Dalla casa di ringhiera alla Casa Bianca'. Sottotitolo: il film della mia vita. 
Folto il pubblico e molti i relatori. Ha coordinato la serata il giornalista Diego Pisati (con simpatica felpa che rendeva visibile la sua professione); sono intervenuti Silvio Raffo, Gianni Canale, Paolo Pelizza e Marco Eugenio di Giandomenico.
Ma Marina Castelnuono ha interpretato anche il ruolo di conduttrice, elegante e preparata padrona di casa.