lunedì 9 ottobre 2017

Eccesso di autostima

                                                                                                  la foto di Augusto è di Carlo Meazza


Come già scritto, domani, martedì 10 ottobre, alle ore 11, nella chiesa di Comerio, verranno celebrati i funerali del mio amico Augusto Ossola. Ripensando a lui, alla sua umiltà, ho considerato che il nostro incontro è avvenuto proprio (direi per contrasto) con un mio atto niente affatto umile. E spiego. Era il febbraio del 1995, avevo iniziato la mia carriera al settimanale Luce da 6 anni, non avevo ancora iniziato a collaborare con La Prealpina, e soprattutto avevo una gran voglia di pubblicare libri. Pareva che l'umanità, senza i miei scritti, avrebbe sofferto assai! Non seguivo più la Pallacanestro Varese dai tempi della grande Ignis, cioè da oltre vent'anni, ma notai che in quel 1995 cadeva il cinquantesimo di fonazione del basket varesino, nato appunto nel 1945. Forte del detto 'chi vuole va, chi non vuole mandi', senza alcuna conoscenza dell'ambiente, bussai alla porta addiritura di Tony Cappellari (allora general manager della Cagiva), facendogli notare il fatto dei 50 anni e avvertendolo che ero disposto a scrivere un libro sull'evento. Chiedevo inoltre di poter accedere alle partite, giusto per documentarmi un po'. Tony mi guardò come si guarda un alieno. Senza neppure smettere di camminare verso un altro ufficio, saputo che ero un giornalista (sebbene pubblicista) disse: "Se vuole vedere le partite, faccia richiesta di accredito. Circa il libro, siamo già a posto!" Certo, ci stava lavorando Augusto Ossola con alcuni collaboratori. Non conoscevo Augusto, non sapevo della sua immensa conoscenza circa il basket varesino, dell'abbondanza di materiale già in suo possesso. Rimediai una figuraccia per eccesso di autostima, in compenso ripresi a seguire il basket e, soprattutto, qualche mese dopo, conobbi Augusto Ossola. Diventammo amici. 

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