sabato 12 gennaio 2019

Diletto dantesco



Sto leggendo con diletto (benché l'argomento non lo consentirebbe) l'Inferno dantesco. Devo dire che, dopo tre canti, una delle cose che più mi ha regalato un lieve sorriso (avete presente, uno legge e trovando un passaggio piacevole sorride involontariamente) è notare le espressioni di uso comune, che probabilmente per la prima volta Durante detto Dante usò. Esempi? Tremare le vene e i polsi, perdere il ben dell'intelletto, senza infamia e senza lode. E siamo solo al terzo canto.

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