domenica 29 agosto 2021

La Patty del Piper



 Ieri sera ho visto alla tele alcuni minuti di un programma Rai incentrato su Patty Pravo. Patty non è il mio modello di donna, non sono certo un tipo trasgressivo, non ho mai seguito la sua musica e la sua carriera, anche se devo riconoscere che alcune sue canzoni sono belle e lei è un'interprete interessante. Non amo affatto il suo modo di invecchiare, perpetuando con interventi chirurgici la sua immagine 'giovanile', proposito destinato (ovviamente) al fallimento. Lei, così pronta a mutare (mariti, amanti, generi musicali, look...) dovrebbe accettare con più saggezza il mutare del suo corpo, magari facendo altro che non sia cercare di cantare le sue canzoni, un bisogno di palcoscenico che in un certo senso la rende schiava, lei così amante della libertà. Se penso a Patty tornò però ai miei 13 anni, a Roma, al Centenario della Federazione Ginnastica d'Italia. Era il 1969. Noi allievi della Varesina eravamo lì convenuti per alcuni giorni di gare e festeggiamenti, ospiti alla Domus Pacis. Ricordo una mattina: i più grandi di noi, già più che maggiorenni allora (Raimondo Albricci, Bruno Montuori, Tazio Risi, Gianfranco Orelli....), descrivevano con parole esaltate le meraviglie osservate la sera precedente al Piper, e in particolare la bionda del momento, Patty Pravo, appunto. Io ascoltavo con interesse, sognavo belle ragazze, immaginavo... 

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