venerdì 27 agosto 2021

Le mani di Irene


 


Il 12 febbraio del 1926, tre mesi prima che nascesse mio padre Mario, nasceva a Trieste una bimba, Irene Camber. Ottima nello studio e nello sport, nel 1952, a sorpresa, alle Olimpiadi di Helsinki, vince l'oro nel fioretto. A dimostrazione che non era poi così sorprendente, l'anno successivo Irene vince anche i mondiali, a Bruxelles. Altri successi sportivi ma anche una laurea in chimica industriale, basta sport e tante soddisfazioni nel lavoro. 

Gli anni passano, nascono figli e nipoti. Nel 2020 Matilde, nipote di Irene, fotografa professionista, vent'anni, scatta alcune foto a sua nonna, solo il corpo, senza il volto. Con questa sequenza fotografica (che potete trovare nel post successivo) vince il Premio Riccardo Prina 2020. Qui potete vedere la foto centrale della sequenza fotografica, composta da tre immagini. 

Le mani di Irene. Soprattutto la destra, quella che impugnò per anni così abilmente il fioretto e oggi impugna un elegante bastone.  

Irene...Matilde...una bella storia.

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