E' stato presentato ieri, venerdì 7 novembre, alla libreria Feltrinelli di corso Moro, a Varese, l'ultimo romanzo di Angela Borghi, 'Fiori per la danza macabra' (Morellini editore). Con l'autrice erano presenti altre due scrittrici, Anna Rosa Confalonieri e Alessandra Stifani. Un incontro interessante, ricco di spunti, che hanno permesso di conosce meglio la Borghi, che non è certo al suo primo romanzo giallo. "Nei racconti mi sento più libera" ha detto la giallista "mentre sino ad ora ho sempre scritto romanzi gialli. Anche perché amo il mistero. Un mistero che deve però trovare la soluzione, la luce. Quindi amo i gialli classici, quelli che alla fine svelano l'assassino." Esperta in questo genere letterario, la scrittrice varesina ha ammesso che non è affatto facile non annoiare il lettore, mantenere sempre alta la tensione, la suspance. "Spero di esserci riuscita anche con questa nuova storia" ha ammesso Angela Borghi. "Non è facile soprattutto quando si mettono in campo gli stessi protagonisti, come qui, dove tornano Teodolinda Caretti detta Teo e Arno Brandstatter, già presenti nel precedente 'L'uomo che guarda il lago'." Abbiamo poi scoperto il suo amore per l'arte, la pittura, la scultura. Infatti in questo romanzo un ruolo importante è svolto da due opere pittoriche. "Con la scrittura vorrei riuscire a mantenere, a prolungare le emozioni che provo davanti ad un'opera d'arte. Non sono certo una specialista, ovviamente mi informo sulla storia che sta dietro un quadro, vicende spesso affascinanti e misteriose."

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