Accolgo
con piacere e interesse un nuovo Zanzi in copertina. Parlando di Varese, fatta
eccezione per il compianto Luigi Zanzi (che era però saggista e non narratore),
non mi risulta ci siano in circolazione altri Zanzi autori di romanzi e
racconti. Eccone uno nuovo di zecca, e per giunta assai giovane. Alludo ad
Edoardo Zanzi, classe 1999, una laurea in filosofia (“Ma non sono un filosofo”)
e il primo libro fra le mani, cioè una raccolta di otto racconti (più otto
poesie), che aveva già avuto una menzione al Premio Chiara inediti 2025.
Titolo: ‘Musica per nottambuli’ (Edizioni Effetto), con postfazione di Marco
Pinti. Zanzi si definisce “ossessionato dalla musica”, è batterista ma deve
essere ‘ossessionato’ anche dalla lettura e della scrittura; certamente è una
sua passione, che oggi trova tangibile soddisfazione in una copertina e in
circa 200 pagine. Ventisei anni ma già molte letture alle spalle (“Fra i miei
preferiti Anderson, Hemingway, Bukowsky, Morselli, Parente, Busi…”) e idee
sufficientemente chiare, spruzzate con un po’ di spavalderia e nessun pelo
sulla lingua. “Non mi piacerebbe che si leggessero ad alta voce i miei racconti”
mi confessa. “La mia lettura è diversa dalla sua, il lettore deve poter gustare
o odiare un racconto suonandoselo in testa da solo.” Già, ma il lettore cosa si
troverà davanti? “Ho scritto otto racconti, in realtà sei perché due sono
brevissimi, molto diversi fra loro. Alcuni racconti sono una successione di
cattiverie e pensieri negativi di personaggi orribili come me, perché questa è
la realtà. In altri racconti cerco di eclissarmi, di limitare il mio aspetto
vanesio, con personaggi che escono allo scoperto. Vorrei chiarire che non mi
reputo uno scrittore per giovani e di giovani. La parola giovani è spesso usata
dagli adulti come specchietto per le allodole, per delegittimare un’intera
categoria: sì, bravo, ma adesso torna in cameretta! Chi ha scritto che sono uno
scrittore per ragazzi ha detto una fandonia.”
Ora
non mi resta che gustarmi questa musica per nottambuli, e poi tornarci su. Ad
ogni modo, benvenuto ad un nuovo Zanzi narratore. Passaggio del testimone? Ci
sta.
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