mercoledì 21 aprile 2021

E' morto Augusto Caravati


 Apprendo ora dai media locali che è morto Augusto Caravati. Nel giro di pochi giorni Varese in generale, e la Famiglia Bosina in particolare, perdono due personaggi: il poeta Natale Gorini e l'imprenditore-regiù Augusto Caravati. Ho conosciuto Augusto agli inizi degli anni Novanta, quando da giornalista facevo cronaca del Consiglio Comunale di Varese. In una delle famose conferenze stampa del sabato mattina, animate dall'allora assessore Bobo Maroni, venne presentato un avveniristico progetto di monorotaia alla giapponese, che avrebbe dovuto collegare il lago, la città e le montagne, Sacro Monte e Campo dei Fiori. L'idea era di Augusto Caravati, nel quale convivevano due anime: un profondo legame con il passato, la tradizione bosina, e una spinta propulsiva verso il progresso, con idee innovative. La nostra conoscenza si approfondì quando, sempre in quegli anni, cominciai a frequentare la Famiglia Bosina. Era regiù proprio Caravati, che fra i vari meriti aveva quello di aver riportato in auge la sfilata dei carri allegorici carnevaleschi, e di aver inventato il Palio Bosino. Fra noi c'era reciproca stima. Quando, nel 2013, gli proposi il mio progetto del libro 'Valzer par Varés', lo accettò subito, contribuendo da mecenate della cultura alla sua realizzazione. Augusto, classe 1929, geometra, aveva una mente poliedrica, spaziava dai progetti di palazzi alle statue (era bravo scultore), dalle ristrutturazioni impegntive (vedi il progetto del Multisala Impero Varese) alla poesia. Sì, Caravati scrisse anche alcune poesie in dialetto, che si possono leggere nel libro 'Cazoeula e fratazz', un ritratto dell'imprenditore scritto da Antonio Carlo Montonati e pubblicato nel 2004. Ecco 'Ul runchètt':

Runchètt,/cassina di nost vecc.../un portich,/'na banchèta/cun settava 'na vegeta/ca fa balà un fiurèll./"Piang mia, narigiatèll,/ca riva ra to mama/a datt da teta/par sagulàtt ra famm."/Inscì semm vegnuu grand/par dagh ul cambi/a chi sa perd par strava, dandus ra man/par ul dafà/da duman.

Ora il cambio tocca a noi.

Ciao, Augusto.


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