lunedì 29 maggio 2023

Legni


 

Sul litorale adriatico sta per cominciare una nuova stagione. Trattori rumoreggiano sulla spiaggia, spianano, accumulano, scavano. Si prendono le misure, con bindelle da 50 metri, per la distanza degli ombrelloni, si perfora la sabbia con appositi trapani, si aprono i primi ombrelli colorati, qualche turista si sdraia al sole, illudendosi che il colore ambrato regali il fascino, deturpato dall'età. I fratini corrono o si staccano in voli radenti.

C'è una sola differenza rispetto ad altri anni: i cumuli di legna, montagne grigiomarroni che attendono di essere smaltite. Sono i regali dei fiumi e dei canali impazziti, che vorticando dalle pendenze degli Appennini hanno fatto annegare la Romagna.  

Camminare


 

Camminare: al mare, in montagna, in città, in casa...L'importante è camminare. Ricordo il mio incontro con Mario Rigoni Stern: si lamentava per il mal di gambe, zoppicava, non era felice.

Il cammino fa la differenza per la nostra autonomia. Ci sembra così elementare il cammino, così naturale, così leggero il nostro tronco, sorretto dagli arti inferiori. Basta poco per capire che non è tutto così scontato.

Auguri Gianluca

 


Felice compleanno al mio amico ed ex alunno Gianluca Piccoli, giocatore del Città di Varese.

Il sorriso


 

Può un sorriso rivoltarti in meglio la giornata? Certamente sì, se è disegnato sul viso di una bella e giovane ragazza, che un settantenne con una gamba dolorante incontrò un sabato sera, alla cassa di un supermercato della bassa lombarda. Aveva in mano – il vecchietto – mezzo di litro di latte Sterilgarda parzialmente scremato. Lo precedevano due clienti con un minimo di spesa, quindi restò in quella corsia. Era un uomo giunto senza entusiasmi al tramonto di una soffocante giornata di inizio estate. Ma ecco, dinanzi a lui, l’apparire di uno sfavillante sorriso, regalato dalla cassiera al primo cliente, che aveva difficoltà a pagare i suoi pochi pezzi con una carta. Inaspettatamente gli era stato richiesto il pin e non lo ricordava. La giovane si manteneva paziente, quasi felice per quell’inghippo, scegliendo parole rassicuranti quando sarebbe già stato molto il silenzio se non uno sbuffo mascherato da indifferenza. Il pin fu recuperato.

Ecco il secondo avventore, che si era impuntato perché convinto di avere le monete adatte a coprire l’intera spesa ma non le trovava; ravanando nel portafoglio i centesimi erano caduti a terra, finiti sotto uno scaffale. E lei imperturbabile nella sua letizia, quando l’orario e il giorno della settimana avrebbe preteso ben altro.

Infine toccò a lui. Vedendolo la ragazza gli diede del tu, e i vecchi sanno quanto una confidenza, regalata da un tu di una bella e fresca ragazza, possa fare del bene. Dopo un rinnovato e prolungato sorriso della cassiera si disinibì e le disse: “Il tuo sorriso è più spettacolare della Cappella Sistina. Certo che se riesci ad essere così serena, se riesci a regalarci il tuo candido sorriso a quest’ora del sabato sera, dopo una settimana di lavoro, vuol dire che hai certamente un buon carattere.”

Lei lo guardò senza apparire sorpresa per quella sua uscita; mise sul piatto, oltre allo scontrino del latte, un nuovo sfolgorante e insieme timido sorriso e rispose: “Il trucco c’è. Lunedì inizio le ferie.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

domenica 28 maggio 2023

Il più elegante


 



Il più elegante è senza dubbio il fratino (foto al centro).

Giovanni La Rosa superstar


 


La mia lontananza da Varese mi ha impedito di essere presente ieri, sabato 27 maggio, al vernissage della mostra antologia del mio amico e collega, artista Giovanni la Rosa, mostra a Villa Mirabello realizzata in collaborazione con la figlia Erika. A giudicare dalle immagini, un grande successo di pubblico, con la presenza al taglio del nastro del sindaco di Varese, Davide Galimberti.
Sono molto felice per Giovanni, siciliano di nascita (Caccamo per la precisione), varesino d'adozione da oltre sessant'anni, un artista che si è lasciato ammaliare dalle suggestioni del segno, tracciato con penna, pennino, inchiostro nero, foglio bianco.
La mostra resterà aperta tutta l'estate, quindi salirò certamente sul colle varesino, per stringere la mano al canuto artista, prof alla Vidoletti, vitale, creativo, inarrestabile.

sabato 27 maggio 2023

Un papà novantasettenne


 

No, bè, è chiaro che in questa foto mio papà non ha 97 anni. E' un tipo giovanile ma non a tal punto. Era la festa dei suoi 80 anni. Un pranzo coi suoi ragazzi. Oggi papà Mario ha compiuto 97 anni. 

Altro non aggiungo, se non un grande abbraccio. 

giovedì 25 maggio 2023

I nani al potere


 

Questa poesia di Arnaldo Bianchi bene esprime il disagio e l'impressione d'esilio da un mondo che non ci pare adeguato ai nostri desideri, un senso di lontananza che a volte ci mortifica.


I nani che erediteranno il regno/già innalzano vessilli sulle torri,/preparati all'esilio là tra le gole/dove l'aquila, un tempo, aveva il nido./La luna illumina la valle ancora/ed il torrente che precipita sempre/il rumore dei tuoi passi copre,/abbandona i campi ed il sentiero/accetta la fatica del destino,/il sudore e l'imprevisto del cammino.


Arnaldo Bianchi    maggio 2017  (da 'Transiti solitari')


I 'Transiti solitari' di Arnaldo Bianchi


 




Questo è il giorno grigio/che nessuno ricorda/…che, a tratti, gocciola/e non è pioggia ancora;/questo è il giorno triste e gentile/che nessuno ama e sfuma/eppure esiste e ci appartiene/…ritornano silenzio e leggerezza/riposano insieme/dentro il cielo di ottobre/che si scopre, d’improvviso, azzurro.

Questa è la prima poesia, che incontriamo a pag. 9 della nuova silloge poetica di Arnaldo Bianchi, ‘Transiti solitari’ (Macchione editore), che è stata presentata ieri, giovedì 25 maggio, in Sala Morselli alla Civica biblioteca varesina. Con il poeta erano presenti la poetessa Viviana Faschi, il giornalista e narratore Riccardo Prando, l’assessore alla cultura del comune di Varese Enzo Rosario Laforgia e l’editore Pietro Macchione.

Arnaldo Bianchi è uno dei poeti più interessanti della nostra città, che si presenta con la sua nuova raccolta di liriche dopo sette anni di attesa; nove volumi nel suo palmarès, da ‘La vecchia casa’, che usciva nel 1979, all’attuale, oltre quarant’anni di scrittura, un cammino esistenziale e letterario che non ha mai incontrato lunghe pause, a dire che la poesia (con qualche sporadico tentativo in prosa), soprattutto la poesia è la cifra di Bianchi, è la sua modalità espressiva, è il luogo delle sue confidenze, del dialogo con se stesso e  con i lettori. Viviana Faschi, che ha curato la prefazione al volume, ne ha riassunto le caratteristiche. La silloge è divisa in tre sezioni: la prima, poesie di stampo classico; la seconda, brevi liriche sul solco della tradizione medio-orientale, cioè haiku e tanka; la terza, quella più sperimentale, nella quale Arnaldo si cimenta in quella che la Faschi ha definito ‘prosimetro’, cioè unione di prosa e poesia. Riccardo Prando ha animato la serata con domande al poeta e coinvolgendo il pubblico, che ha dimostrato vivo interesse. Bianchi, dopo aver letto alcune fra le sue composizioni, non ha scansato le domande del giornalista: abbiamo quindi saputo che uno fra i suoi autori di riferimento è Attilio Bertolucci, che le sue poesie sono alla costante ricerca dell’equilibrio fra pensiero, emozione e linguaggio, che la poesia e la religione hanno in comune il porsi le domande sul senso della vita e della morte.  

Ecco infine un haiku e un tanka:

alba di neve/un racconto di luce/freme sul ramo.

Sembrava neve/fiocchi d’aria sospesi/sulla pianura/petali che fluttuano/suoni di primavera.


Una stupenda Cronaca familiare


Quando usci, molti anni fa, la mia raccolta di racconti 'L'ultimo nemico', qualcuno mi fece notare che, nella prefazione di Mario Spinella, venivo addirittura accostato al Vasco Pratolini di 'Cronaca familiare'. Un paragone che ritenevo azzardato e davvero incoraggiante, benché non avessi letto nulla di Pratolini, ma bastava il suo nome e il suo palmarès. Per qualche arcano motivo in questi molti anni non ho mai letto 'Cronaca familiare' sino a quando, dovendo scegliere di portarmi a casa alcuni libri di mio padre, ho trovato dell'autore fiorentino proprio la Cronaca. Che ho letto fra ieri e oggi in un boccone. E che a dismisura rende ancor più marcata la distanza fra il sottoscritto e Vasco. Sono un lettore piuttosto esigente, meglio, ho i miei gusti e se un romanzo non mi piace mi fermo. Questa Cronaca (nulla di inventato, è stato scritto da Vasco per fare memoria del fratello Dante-Ferruccio, morto giovanissimo) è stupenda.
 

mercoledì 24 maggio 2023

El toro d'oro



 Durante l'esodo, gli israeliti ad un certo punto cominciarono ad adorare il vitello d'oro, e Dio li punì. Non è improbabile che gli interisti nutrano particolare 'devozione' per el toro d'oro, cioè Lautaro Martinez, che ieri sera ha arricchito la sua bella stagione sportiva  segnando entrambi i gol che hanno permesso all'Inter di vincere la Coppa Italia, battendo 2 a 1 i viola fiorentini. Gli interisti verranno puniti da Dio? Magari con la sconfitta nella finale Champions? Dio ha ben altro a cui pensare e non si abbassa a certi livelli, quindi Lautaro e tutti gli altri giocatori dell'Internazionale Football Club possono tranquillamente continuare con questi risultati, concentrandosi in modo particolare sulla data del 10 giugno.

Io, che non amo soffrire (già ho un problema a una gamba), che preferisco posticipare le gioie al giorno dopo (per non rischiare depressioni notturne) non ho visto la partita ieri e oggi ho saputo. Bene. Mi rallegro. Avanti così.  

Ciao Giangiacomo


 

Apprendo ora della morte di Giangiacomo Cavenaghi, pediatra-editore che ho avuto il piacere di conoscere e al quale devo molto. Ci siamo conosciuti agli inizi del nuovo millennio al Panathlon Club Varese. Avevo sentito parlare di lui perché 'inventore' del settimanale di annunci gratuiti L'Occasione, quindi vi erano assonanze fra noi non solo dal punto di vista sportivo ma anche sul fronte della carta stampata. E quando si trattò di trovare un aiuto per l'avventura di Agenda Varese (che curavo insieme ai fotografi Ghiotto e Puricelli) Giangiacomo si mostrò disponibile e generoso in parole e soldi, finanziando l'impresa per alcuni anni. Non solo: nel 2007 si trattava di festeggiare i 25 anni del settimanale L'Occasione, che andava alla grande, quindi mi coinvolse nei festeggiamenti, lo aiutai nella organizzazione degli eventi, permise l'uscita del mio libro 'Profili' (con foto di Carlo Meazza). E ancora a lui e alla sua Editoriale Eureka devo la pubblicazione del mio racconto lungo 'Cicale al carbonio'. Nel 2009 uscì l'ultima Agenda Varese (frutto della collaborazione fra Cavenaghi e Macchione), poi ci siamo persi di vista. Lo ringraziai allora e lo ringrazio oggi. Mi spiace solo di non averlo più rivisto negli ultimi anni; sapevo che la salute gli dava qualche fastidio ma non mi aspettavo certo ciò che ho saputo questa sera. Sono vicino alla moglie Nicoletta e al figlio Gabriele. I funerali si svolgeranno sabato 27 maggio, ore 10.30, chiesa parrocchiale di Masnago.

La rosa del fotografo



 Non c'è rosa senza spine,

non c'è frase più scontata.

Questa rosa è senza spine

quindi l'ho fotografata.


lirica scritta da una fotografo fallito ma grande poeta

martedì 23 maggio 2023

Un anno, due papaveri


 

Un anno fa, 24 maggio 2022, giorno che ricorda il Piave che mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti, io marciavo né calmo né placido verso il trasloco nella nuova casa, una giornata campale, fatica che ancora non ho recuperato. Mi accolsero allora, sul prato, due papaveri. Speravo tornassero ma non si sono rivisti. Peccato.

Adesso finalmente ho capito


 

Adesso finalmente ho capito perché amo così tanto la bici in salita. Perché l'8 giugno del 1956 (cioè una settimana prima che io venissi al mondo) Charly Gaul compì al Giro d'Italia l'impresa di Monte Bondone, arrivando solo al traguardo in mezzo alla bufera, neve, alcuni gradi sotto zero, una tappa leggendaria, memorabile, che gli consentì di prendere la maglia rosa. Metà dei corridori in gara si ritirarono, altri arrivarono e persero i sensi dopo il traguardo. Altri anche prima, finendo nel fosso innevato.

Si dirà ( e anche giustamente): perché tutta questa fatica? Sinceramente non ho una risposta razionale convincente. 

Oggi osservavo la fatica dei ciclisti al Giro, che sono arrivati proprio in cima al Monte Bondone, oltre 20 km di salita dopo aver scalato altri tre passi. Non c'era neve, solo qualche goccia di pioggia e credo una decina di gradi sopra lo zero. Una faticaccia comunque. Li guardavo e li ammiravo. Non so bene perché.

60 anni d'arte a Varese: Giovanni La Rosa


 


Nel 1961 arrivò a Varese, dalla siciliana Caccamo, un artista venticinquenne di belle speranze e (immagino, io avevo 5 anni) di lunghi capelli mori. Oggi quei capelli, sempre lunghi, sono bianchi, inoltre l'ex giovine cavalca una bici e ancora pedala per le vie del centro. Sessant'anni dopo la sua prima mostra a Villa Mirabello, ben oltre gli ottant'anni, ha deciso di tornare nelle sale eleganti di quella Villa per una nuova mostra, che ricapitola il suo intenso lavoro artistico. E' tempo di svelare il protagonista: Giovanni La Rosa.  

'Grammatica del segno', dal 27 maggio al 27 luglio a Villa Mirabello sul colle di Varese centro. Segno? Non mi inoltro nella critica della sua arte, dico solo che La Rosa è artista assai dissimile dal suo conterraneo Renato Guttuso, che i varesini ben conoscono. La Rosa è un artista 'geometrico': e qui mi fermo. Consiglio però di andare alla mostra, perché merita. Scriverò invece qualche altra parola per La Rosa docente di educazione artistica alla media Vidoletti perché lì, nel 1984, le nostre vite si sono incontrate e per alcuni anni mi ha deliziato con i suoi disegni e le sue battute, più siciliane che varesine. Grande amico dell'allora preside Lorenzo Morcelli (che ricordo con grande stima) il prof artista ha contribuito con le sue iniziative e la sua passione alla promozione sul territorio della scuola di via Manin, apprezzato dagli alunni e dai colleghi. Fra le sue battute, che ancora risuonano nelle aule della media masnaghese, citerò quella del cardellino. Durante gli esami di terza media, che mal sopportava, spesso si alzava in piedi, passeggiava come fosse sul litorale di Palermo, e quando l'interrogazione superava un certo tempo esclamava: 'E' un cardellino!' Era il segnale che bisognava dare un taglio, perché il candidato aveva già dato il massimo. 

Di tanto in tanto ci si incontra in centro o a qualche evento culturale. Gli faccio i complimenti per la sua longevità ben conservata, ricordiamo qualche aneddoto e poi via, ognuno per la sua arte. 



                                                                      Giovanni La Rosa in Galleria Ghiggini, primi anni del nuovo millennio.

Promessi Sposi due volte


 

Io, che amo scrivere, non ho nulla da dire su Alessandro Manzoni, in festa (non lui, ma i suoi estimatori) per i 150 anni dalla sua morte?  Dico questo: i Promessi Sposi sono uno dei pochi romanzi che ho letto due volte...e anche di più, se tengo conto dei capitoli letti a scuola, e persino all'Isef, dove avevamo don Colombo, grande estimatore ed esperto dell'autore milanese. Per non parlare di quelli che ho visto alla tele, con Paola Pitagora e Nino Castelnuovo, e poi la versione con il Quartetto Cetra e con Lopez-Solenghi-Marchesini. Ho amato quel romanzo, ora meno, preferisco una scrittura più giornalistica, più 'moderna', meno ridondante. Comunque bravo Alessandro, mi inchino. 

lunedì 22 maggio 2023

Il Giallo Ceresio si chiama Andrea



 Complimenti al mio amico Andrea Fazioli, scrittore ticinese che ha vinto il Premio Internazionale Ceresio in Giallo con il suo ultimo romanzo. Siamo stati insieme nella Giuria del Premio Chiara inediti (eccolo, al centro, con Bambi Lazzati, Michele Mancino e il sottoscritto) e condividiamo simili professioni e passioni: insegnanti, giornalisti, scrittori, sportivi, blogger.... 

domenica 21 maggio 2023

Liceali


 



Foto ricordo del tradizionale incontro annuale dei compagni di liceo, corso C al classico 'Cairoli' (in foto manca Patrizia). Ritorno al primo amore, cioè alla trattoria San Gottardo alla Rasa. E già si stanno mettendo i piani per il 50esimo, anno 2025, 50 anni dalla Maturità, quando si faranno le cose in grande.  

Emozioni


 


Emozioni: prima da prof poi da padre e ora da nonno. L'importante è emozionarsi. L'importante è avere una meta e cercare di raggiungerla.

venerdì 19 maggio 2023

Auguri, Paolo


Felice compleanno a mio fratello Paolo. Cifra tonda: 60. Che sappia parate con agilità tutti i tiri 'mancini' che la vita inevitabilmente propone, vincendo così la partita di una soddisfacente quotidianità. Un abbraccio. 
 

Ho l'impressione

                                                                                           ph da facebook


Ho l'impressione (spero di sbagliarmi ma non credo) che tutte le gioie, la felicità, i momenti speciali, indimenticabili che la vita ci regala (in maniera differente a ciascuno) abbiano un prezzo, più o meno alto, che alla fine, negli ultimi anni, si paga. L'anzianità è un andare mestamente alla cassa, insomma, perché niente è gratis. Ma non è un pagamento una tantum, una botta e via, si salda il conto e amici come prima. No, è un pagamento a rate, prima si dice un prezzo poi non va bene e il prezzo sale e allora bisogna cercare altre risorse e poi sale ancora, un comportamento da usurai, e allora altra pazienza...Si dirà: che fare? Come accumulare il danaro che alla fine andrà versato? Godendosi la vita finché si può perché, paradossalmente, la cifra finale non è direttamente proporzionale alle nostre gioie, ma pare sia addirittura il contrario. 
 

mercoledì 17 maggio 2023

Correva Cristina


 

...Correva Cristina verso casa, nell’erba alta. Dietro di lei il sole ancora caldo di giugno, in abbandono verso il tramonto. Alle sue spalle il Castello di Belforte, un cane di mezza taglia ad inseguirla solo per gioco, il bassotto della castellana che sbraitava sorridendo con occhi inespressivi. Lontano ormai, in discesa verso il viale, lui che annusava il profumo della sera. Lui, il migliore a giocare a calcio, un biondino dagli occhi chiari, intraprendente e felice.

Correva Cristina che lasciò il prato e raggiunse il sentiero: ora avrebbe potuto aumentare la velocità, lontana dal verso dei grilli campagnoli, senza l’erba cucca e le felci alte un metro. Davanti a lei il cubo della palazzina di via Ruffini, i primi orti sulla destra, il bosco di robinie oltre il palazzo, la grande villa a sinistra, il gelso carico di more. Cercò di individuare la sagoma di Ennio, chino sulla sua piantagione: non poteva essere già salito in casa, non poteva essere così tardi. Non lo vide e il cuore si intossicò d’ansia. Che avrebbero detto i suoi? Quale la punizione?...

dal romanzo 'Fuggiaschi' 

martedì 16 maggio 2023

Onana, Darmian, Acerbi...


Sarti, Burgnich, Facchetti...A no, scusate: Onana, Darmian, Acerbi, Bastoni, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco, Lautaro, Dzeko...E naturalmente Romero Lukaku e altri ancora, più il mister Inzaghi. Il 10 giugno a Istambul vada come vada, comunque vada sarà un successo..No, niente affatto, se perderemo non sarà una bella serata ma ci sapremo accontentare. Dopo il triplete di qualche anno fa ci potrebbe essere un biplete ma anche niente, quindi acqua in bocca, onore agli avversari, a quelli passati e a quelli che verranno. Lo scorso anno abbiamo perso un Campionato quando già sentivamo l'acquolina in bocca. Vediamo quest'anno come andrà a finire. Intanto non ci si può lamentare.

Forza Inter!
 

Una Messa per Elena


Giovedì 18 maggio, alle ore 8, nella chiesa parrocchiale di Biumo Inferiore, verrà celebrata una Messa in ricordo della mia amica Elena. 
 

Alè nonno


 Doppia pugnalata ieri mattina, una alla schiena e una nel petto, salendo in bici al Campo dei Fiori. Avevo da poco iniziato la mia fatica quotidiana quando tre giovani in bici mi hanno incrociato in discesa. L'ultimo (ho sentito benissimo) ha detto: "Alè nonno!" Mi sono voltato ma dietro di me non saliva nessuno, quindi il nonno era io. Che di per sè è vero, sono nonno, ma immaginavo che in tenuta sportiva magari non si capisse. In effetti ero senza casco (quindi si vedevano i capelli grigi), senza occhiali da sole (che ringiovaniscono e camuffano), quindi più vulnerabile, e sono stato trafitto. Sono vecchio e si capisce anche a distanza. Stavo cercando di tamponare la ferita quando un giovane mi ha sorpassato, mulinando un rapportino e parlando tranquillamente al cellulare, senza ombra di fiatone. Zac, pugnalata nel petto. Volevo invertire il senso di marcia ma ho resistito e, giunto in cima al Campo dei Fiori, mi sono anche fatto i complimenti. 

Alè, nonno!

Una vita 'spericolata'...e fortunata!


 



Grazie al giornalista e scrittore Mario Chiodetti e alla rivista Varese Focus per l'intervista. La considero un regalo anticipato, visto che nel 2024 festeggerò i quarant'anni di scrittura.