Nel 1961 arrivò a Varese, dalla siciliana Caccamo, un artista venticinquenne di belle speranze e (immagino, io avevo 5 anni) di lunghi capelli mori. Oggi quei capelli, sempre lunghi, sono bianchi, inoltre l'ex giovine cavalca una bici e ancora pedala per le vie del centro. Sessant'anni dopo la sua prima mostra a Villa Mirabello, ben oltre gli ottant'anni, ha deciso di tornare nelle sale eleganti di quella Villa per una nuova mostra, che ricapitola il suo intenso lavoro artistico. E' tempo di svelare il protagonista: Giovanni La Rosa.
'Grammatica del segno', dal 27 maggio al 27 luglio a Villa Mirabello sul colle di Varese centro. Segno? Non mi inoltro nella critica della sua arte, dico solo che La Rosa è artista assai dissimile dal suo conterraneo Renato Guttuso, che i varesini ben conoscono. La Rosa è un artista 'geometrico': e qui mi fermo. Consiglio però di andare alla mostra, perché merita. Scriverò invece qualche altra parola per La Rosa docente di educazione artistica alla media Vidoletti perché lì, nel 1984, le nostre vite si sono incontrate e per alcuni anni mi ha deliziato con i suoi disegni e le sue battute, più siciliane che varesine. Grande amico dell'allora preside Lorenzo Morcelli (che ricordo con grande stima) il prof artista ha contribuito con le sue iniziative e la sua passione alla promozione sul territorio della scuola di via Manin, apprezzato dagli alunni e dai colleghi. Fra le sue battute, che ancora risuonano nelle aule della media masnaghese, citerò quella del cardellino. Durante gli esami di terza media, che mal sopportava, spesso si alzava in piedi, passeggiava come fosse sul litorale di Palermo, e quando l'interrogazione superava un certo tempo esclamava: 'E' un cardellino!' Era il segnale che bisognava dare un taglio, perché il candidato aveva già dato il massimo.
Di tanto in tanto ci si incontra in centro o a qualche evento culturale. Gli faccio i complimenti per la sua longevità ben conservata, ricordiamo qualche aneddoto e poi via, ognuno per la sua arte.
Giovanni La Rosa in Galleria Ghiggini, primi anni del nuovo millennio.
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