Sul litorale adriatico sta per cominciare una nuova stagione. Trattori rumoreggiano sulla spiaggia, spianano, accumulano, scavano. Si prendono le misure, con bindelle da 50 metri, per la distanza degli ombrelloni, si perfora la sabbia con appositi trapani, si aprono i primi ombrelli colorati, qualche turista si sdraia al sole, illudendosi che il colore ambrato regali il fascino, deturpato dall'età. I fratini corrono o si staccano in voli radenti.
C'è una sola differenza rispetto ad altri anni: i cumuli di legna, montagne grigiomarroni che attendono di essere smaltite. Sono i regali dei fiumi e dei canali impazziti, che vorticando dalle pendenze degli Appennini hanno fatto annegare la Romagna.
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