Questa poesia di Arnaldo Bianchi bene esprime il disagio e l'impressione d'esilio da un mondo che non ci pare adeguato ai nostri desideri, un senso di lontananza che a volte ci mortifica.
I nani che erediteranno il regno/già innalzano vessilli sulle torri,/preparati all'esilio là tra le gole/dove l'aquila, un tempo, aveva il nido./La luna illumina la valle ancora/ed il torrente che precipita sempre/il rumore dei tuoi passi copre,/abbandona i campi ed il sentiero/accetta la fatica del destino,/il sudore e l'imprevisto del cammino.
Arnaldo Bianchi maggio 2017 (da 'Transiti solitari')
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