Può
un sorriso rivoltarti in meglio la giornata? Certamente sì, se è disegnato sul
viso di una bella e giovane ragazza, che un settantenne con una gamba dolorante
incontrò un sabato sera, alla cassa di un supermercato della bassa lombarda.
Aveva in mano – il vecchietto – mezzo di litro di latte Sterilgarda
parzialmente scremato. Lo precedevano due clienti con un minimo di spesa,
quindi restò in quella corsia. Era un uomo giunto senza entusiasmi al tramonto
di una soffocante giornata di inizio estate. Ma ecco, dinanzi a lui, l’apparire
di uno sfavillante sorriso, regalato dalla cassiera al primo cliente, che aveva
difficoltà a pagare i suoi pochi pezzi con una carta. Inaspettatamente gli era
stato richiesto il pin e non lo ricordava. La giovane si manteneva paziente,
quasi felice per quell’inghippo, scegliendo parole rassicuranti quando sarebbe
già stato molto il silenzio se non uno sbuffo mascherato da indifferenza. Il
pin fu recuperato.
Ecco
il secondo avventore, che si era impuntato perché convinto di avere le monete
adatte a coprire l’intera spesa ma non le trovava; ravanando nel portafoglio i
centesimi erano caduti a terra, finiti sotto uno scaffale. E lei imperturbabile
nella sua letizia, quando l’orario e il giorno della settimana avrebbe preteso
ben altro.
Infine
toccò a lui. Vedendolo la ragazza gli diede del tu, e i vecchi sanno quanto una
confidenza, regalata da un tu di una bella e fresca ragazza, possa fare del
bene. Dopo un rinnovato e prolungato sorriso della cassiera si disinibì e le
disse: “Il tuo sorriso è più spettacolare della Cappella Sistina. Certo che se riesci
ad essere così serena, se riesci a regalarci il tuo candido sorriso a quest’ora
del sabato sera, dopo una settimana di lavoro, vuol dire che hai certamente un
buon carattere.”
Lei
lo guardò senza apparire sorpresa per quella sua uscita; mise sul piatto, oltre
allo scontrino del latte, un nuovo sfolgorante e insieme timido sorriso e
rispose: “Il trucco c’è. Lunedì inizio le ferie.”
Nessun commento:
Posta un commento