Oggi è morto il mio amico Carlo Brusa. Aveva quasi dieci anni più di me, quindi ai tempi della comunità giovanile Shalom lo vedevo come un grande, del gruppo Paolo Mannucci, Mauro Serragli...amici degli anni Quaranta, figli dell'immediato dopoguerra. Io ero degli anni Cinquanta, quando il dopoguerra era già scoppiato in boom. Carlo Brusa...sportivo era sportivo, mi pare avesse militato anche nella Santabarbara basket, ma quando le nostre storie si sono incrociate lo sport era stato soppiantato dal lavoro e poi dalla famiglia e dai figli. Salvo un ritorno di fiamma, testimoniato dalla foto che ho scelto. Carlo è al centro. E' il mese di settembre del 2010, avevo proposto di organizzare a settembre un giro in bici, che avevo chiamato 'Giro Shalom'. Andò avanti per qualche anno, con partecipazione sempre più scarsa sino alla cancellazione. Ebbene, avevo ritrovato Carlo con la passione per la bici. Notai che in salita non eccelleva, ma in pianura era tosto, una gamba allenata, buone medie e una bella bici. Finiti i giri Shalom, l'ho perso di vista, salvo sporadici incontri.
Aveva spesso il volto sorridente, una risata caratteristica, simile a quella del suo grande amico Padre Mauro Serragli, missionario comboniano. Non a caso aveva chiamato suo figlio Mauro.
Sono vicino a sua moglie Marisa, a Laura, a Mauro.
I funerali sono in programma lunedì 14 agosto, ore 15, chiesa del Lazzaretto, la piccola chiesa che ha accolto la nostra fede giovanile, le nostre Messe della domenica alle 9, si pregava, si cantava, si usciva sul sagrato di ghiaia, si cercava la ragazza o il ragazzo del cuore, si parlava con altri ma gli occhi andavano altrove, si attendeva lo sguardo di assenso...si era felici...felici di quella felicità speciale regalata dai vent'anni.