Mi giunge ora la notizia della morte dell'amico poeta Giovanni Zappalà. Nativo di Cuvio, residente a Varese, sportivo (ottimo tennista) e poeta, con raccolte pubblicate e premi vinti in concorsi locali e nazionali, era un uomo elegante e gentile. Ma fra poeti ci si saluta in poesia, e allora riporto qui una lirica di Giovanni, pubblicata sull'antologia NEM 'Poeti a Varese', uscita nel 2014.
E' vano
E' vano/ritessere il filo dei giorni/di una serena periferia./L'ho lasciata per seguire il mio fiume/giunto quasi alla pace del mare./So della vita, di mille bugie./E vano/è cercare quello che dentro conservo./Malate le ciminiere/più non si canta nei cortili,/alle logge, alle ringhiere./Plumbeo il cielo,/confuso l'orizzonte,/nessuno più sorride./Odi? Nel silenzio più profondo/par di udire/il passo cadenzato di armature.
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