Antonio Bassanini, classe 1899, nasce in una famiglia del milanese non certo agiata. Orfano di padre, tocca a lui eseguire l'ordine di famiglia: "Caro Antonio, tu studierai, così farai carriera e potrai sostenere la famiglia." Detto fatto Antonio non ha ancora dieci anni quando arriva a Milano, ospite di un parroco. Studia, dimostra intelligenza viva, diploma in arte muraria e poi l'incontro con chi più di tutti, in Italia, sa come si usa il cemento. Scampato al fronte della Prima Guerra Mondiale come 'ragazzo del '99', dà inizio alla sua attività di costruttore, che lo porterà grazie alle sue doti e alla gran voglia di lavorare (altra dote importante) ad aprire contemporaneamente sino a 20 cantieri, 3000 operai all'opera e lui su e giù per l'Italia. Attività frenetica soprattutto fra le due guerre, ma anche dopo la Seconda Guerra Mondiale: due ricostruzioni da portare avanti. Lavora nel pubblico e nel privato, costruisce strade, ponti, palazzi, chiese, silos, viadotti eccetera eccetera. Collabora con gli architetti più famosi dell'epoca, anche se spesso basta il suo grande studio tecnico a condurre in porto le imprese, che hanno (per ciò che riguarda le abitazioni) un punto fisso, il motto dell'architetto Giò Ponti: 'Una casa per tutti'. Case belle ma al contempo popolari. Bassanini non è mai pago, è un innovatore, crede nel lavoro di squadra. Dagli anni Cinquanta si dà un sacco da fare, diventa a suo modo 'politico', è fra i fondatori dell'ANCE e di altre realtà associative di categoria, attivo nella DC, cristiano fervente e appassionato, sposo di Alessandra (avranno sei figli). Negli anni Settanta qualche dissapore, abbandono dei lavori nel pubblico, un periodo nella vicina Svizzera quindi il ritorno in Italia, Milano, la bella villa di Varese - Sant'Ambrogio (comprata durante la Seconda Guerra Mondiale, per accogliere la sua famiglia sfollata durante i bombardamenti ma anche luogo d'appoggio per favorire la fuga dal valico del Gaggiolo agli ebrei perseguitati)...Insomma, potrei a lungo continuare ma sarebbe meglio procurarsi il libro scritto da Giovanna Franco Repellini (Antonio Bassanini - Costruttore del Novecento Silvana editoriale) per avere le idee più chiare su questo personaggio non conosciuto come meriterebbe, morto nel 1997. Un uomo di grande intelligenza, dal carattere non facile, che ha vissuto in prima persona il Novecento della ricostruzione, della modernità, del boom, del cemento che non sempre è da giudicare in malo modo, materiale distruttivo e niente affatto ecologico.
Lunga premessa per dire che stamani, sabato 18 novembre, al castello di Masnago, il libro è stato presentato, e con il libro una mostra che merita davvero la visita. Presenti Bambi Lazzati (per il Festival del racconto - Premio Chiara 2023), Chiara Bassanini, Alberto Bassanini, Giovanna Franco Repellini, Andrea Strambio De Castillia, Elena Brusa Pasquè, Cesare Chiericati.
Mostra aperta fino a domenica 4 febbraio 2024, da martedì a domenica, 9.30-12.30/14-18.
Nessun commento:
Posta un commento