Stamani al Castello di Masnago era presente anche Alberto Bassanini, figlio di Antonio e Alessandra, il solo fra i sei figli del noto costruttore edile a seguire le orme di papà. In verità raccogliamo dalla sua testimonianza che fu una scelta se non obbligata, caldamente consigliata, tanto che Alberto lasciò gli studi al Politecnico per trasferirsi alla Bocconi, laurea in economia che gli avrebbe permesso di studiare senza l'obbligo di frequenza...perché avrebbe dovuto frequentare lo studio tecnico e l'impresa di papà Antonio. Ora Alberto vive in Svizzera, e così ricorda il papà: "Un uomo dalla grande intelligenza ma dal carattere non facile. Ha continuato a lavorare sino agli ottant'anni, e negli ultimi tempi veniva comunque a Milano, si sedeva, mi faceva domande." Destino comune a quanti, nati poveri, sono stati in grado di costruire qualcosa di importante, nati per il lavoro, per lasciare un segno, per non accontentarsi. Un personaggio che in famiglia non parlava molto del lavoro né dei molti gesti di benevolenza verso i bisognosi. Che educava i suoi figli alla vita semplice. Soleva ripetere: "I soldi è meglio portarli in banca che prelevarli dalla banca". Girava per i diversi cantieri con un'auto non certo lussuosa. A chi glielo faceva notare rispondeva: "L'auto deve essere al mio servizio, non io al servizio dell'auto."
Nessun commento:
Posta un commento