martedì 21 maggio 2024

Anch'io sullo Stelvio

 


Guarderò oggi, martedì 21 maggio, con particolare emozione la tappa del Giro d'Italia, che porterà i girini (dentro una giornata dal meteo pessimo) in luoghi che ben conosco. Tornerò d'un balzo al 21 luglio del 1977, quando feci una tappa in bici su un percorso praticamente identico a quello che oggi affronteranno i corridori. Avevo allora 21 anni e la mia prima bici da corsa nuova di zecca. Volevo inaugurarla alla grande, così decisi di partire per un giro solitario (consono al mio carattere) verso le mie amate dolomiti. Partii da Varese alla ventura, alle 5.30 del mattino, diretto dal mio amico Ermanno, vicino a Bormio. Mezz'ora dopo iniziò a piovere. Rimasi sotto l'acqua sino alle 15, ora del mio arrivo dall'amico. Di notte mi venne un lancinante dolore all'orecchio. Al mattino alle 6.30, nonostante una notte in bianco e come unica cura un po' di olio tiepido, decisi di partire lo stesso. Scelte che si fanno solo a vent'anni. Ed ecco la tappa uguale a quella che pedaleranno oggi Tadej e i suoi accoliti: passaggio da Bormio, salita allo Stelvio (nevicava sebbene moderatamente), picchiata verso Trafoi, Prato allo Stelvio (dove l'Adige è un torrentello), Merano, Bolzano, quindi svolta a sinistra su per la valle dell'Isarco, svolta a destra a Ponte Gardena, salita infinita e arrivo a Santa Cristina alle 19, dopo 180 km. Bè, i corridori a Santa Cristina svolteranno a destra, breve discesa e poi i tre km di salita verso il Monte Pana (con pendenze anche intorno al 15%). 

La foto mi ritrae due giorni dopo, il 23 luglio, passaggio al Passo Sella. 

Nessun commento:

Posta un commento