giovedì 9 maggio 2024

Laura chiamata altrove


 








Fra le parole dette in omelia dal celebrante questo pomeriggio nella chiesa di Barasso, ai funerali della mia collega Laura, alcune le riporto qui: le nostre parole, in queste circostanze drammatiche, benché serie e importanti non possono colmare il vuoto, quindi è preferibile tacere; Dio ci chiama a sé dopo la morte, ma ciò non significa che Dio ci fa morire, non è cristiano questo pensiero, piuttosto che Lui è pronto, dopo l'ultimo respiro, ad accoglierci nel Suo Regno. 
Tanta gente oggi nella chiesa di Barasso, soprattutto colleghe di Laura e i suoi alunni, che hanno appeso alla facciata del luogo di culto alcuni disegni. Al termine della cerimonia, una maestra della 'Canetta' di Sant'Ambrogio ha ricordato l'amica, la sua sensibilità, la sua professionalità e la sua capacità, con parole semplici, di incoraggiare. Era solita dire: "Se indietreggio non è per ritirarmi, ma per prendere la rincorsa." Una filosofia di vita che l'ha sempre accompagnata.   
Rinnovo la vicinanza a Giovanni, il marito, mio amico, grande sportivo, con il quale ho vissuto alcuni intensi attimi di sport in bici, di corsa al Campo dei Fiori, di nuoto nel lago Maggiore, nonché cene conviviali al Panathlon. Abbraccio la figlia Marta e per Laura prego.  

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