sabato 4 maggio 2024

E venne un uomo nuovo: Enrico Manfredini

 





Mons. Enrico Manfredini, prevosto in Varese: non l’ho conosciuto, a parte vaghe immagini degli anni Sessanta, qualche messa in basilica a San Vittore. Ma questo ‘uomo nuovo’ è tornato spesso nella mia vita. Me ne parlava mio zio, l’architetto Bruno Ravasi, che con Manfredini collaborò al restauro delle chiese del centro: la Basilica, San Giuseppe, Sant’Antonio alla Motta, San Martino. Tornò il suo nome molti anni dopo, quando entrai a far parte del Gruppo Missionario decanale, che il sacerdote (nel frattempo diventato vescovo a Piacenza) aveva fondato: ricordi di lui nelle parole di don Giulio Greco, Rina Monti, Romano Zangarini. E ne parlava con enfasi don Vittorio Pastori, il Vittorione, che ebbi modo di incontrare più volte, e che aveva scelto la via missionaria africana grazie al suo prevosto. Nasceva allora, proprio a Piacenza, ‘Africa Mission’. E ancora lui, Manfredini, tornò quando incontrai la realtà del consultorio La Casa di Varese, altro anello nella lunga catena che Manfredini (infine arcivescovo di Bologna) realizzò nei suoi anni varesini.

Lunga premessa per dire che chiuderà lunedì 6 maggio una interessante mostra a lui dedicata. Titolo: ‘E venne un uomo nuovo: Enrico Manfredini’. Ancora due giorni per visitarla nella sede di Varese Vive (vicino all’ingresso dei Giardini Estensi, in piazza della Motta). Un video e numerosi pannelli, foto e testi, un prezioso ricordo che il Decanato di Varese (molte le istituzioni coinvolte) ha voluto dedicare ad un sacerdote speciale.

La mostra è stata curata da Anna Aquila, Giulio Cova e Carlo Baroni. Designer: Andrea Benzoni.  

Dopo il 6 maggio, la mostra troverà nuova collocazione nella scuola che proprio a Manfredini è stata dedicata, alla Valle Olona.


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