domenica 5 maggio 2024

Festa di San Vittore


 





Due i momenti di particolare commozione nell’edizione 2024 della Festa di San Vittore, vissuti domenica 5 maggio 2024. Il primo arriva intorno alle 10.45 quando Giovanni Conti, con in mano l’appena ricevuta Girometta d’Oro, ricorda il suo passato (non molto lungo, visto che Giovanni ha solo 28 anni) e il suo amore per Varese, la sua famiglia, in particolare il padre Gabriele (“Lui avrebbe dovuto ricevere la Girometta al posto mio!” ha detto con grande umiltà e riconoscenza), ma anche lo zio, il nonno, il maestro Sartorelli, la stagione musicale varesina, vissuta proprio in quel Salone Estense dove si sono svolte le diverse premiazioni della mattinata. E il secondo momento intenso è stato nel vedere, intorno alle 11.30, padre e figlio insieme sotto lo stesso tetto (quello imponente della basilica di San Vittore), uniti inscindibilmente dall’amore per la musica, il figlio seduto in prima fila, con la Girometta al suo fianco, e il padre, giustamente commosso, all’organo per i canti della Santa Messa solenne.

Una festa davvero ben riuscita, graziata da un sole non convinto ma presente, clima mite e tanta gente in Salone Estense, dove il regiù Luca Broggini ha fatto gli onori di casa. Presente il gruppo folk della Famiglia Bosina in abiti tradizionali, le auto storiche, la banda di Comerio, molte autorità (a partire dal sindaco e dal prevosto), Pin Girometta, la ex regiura Felicita Sottocasa Barlocci, Marco Broggini, Robertino Ghiringhelli, Mario Zeni, Cristina Iotti Tumatelli, la coppia più bosina del mondo (Antonio e Lidia) eccetera eccetera. E via con le premiazioni. Si parte con i maestri del lavoro: Emanuela Varalli, Carlo Gazzotti e Ariele Agostino Piccirillo. Si passa poi alle attività commerciali, in festa per i 100 (e passa) anni di attività: il Burrificio Prealpi, l’Hotel Colonne e il Borducan.

Quindi il momento più solenne, la Girometta d’Oro conferita a Giovanni Conti, fra i più promettenti direttori d’orchestra del panorama nazionale, impegnato soprattutto in Germania ma che speriamo di vedere al più presto in Italia, meglio ancora se nelle vicinanze di Varese, anche se il lavoro che ha scelto lo porterà in giro per il mondo. 

Come da tradizione, la mattinata ha avuto il suo momento chiassoso, con l’arrivo di una rappresentanza dei 50 tedofori, che hanno preso parte alla staffetta, partita all’alba dal santuario della Madonna del Monte. Giuseppe Micalizzi e i runners di EcoRun, al grido di viva Varese, viva San Vittore, con la torcia al vento sono entrati di buon passo nella nobile sala.

Il programma prevedeva poi la sfilata per via Sacco, via Marcobi, piazza Monte Grappa, corso Matteotti e quindi l’arrivo in piazza San Vittore.

Davvero intenso lo spazio riservato all’accensione del faro, il globo che simboleggia la precarietà della vita (sic transit gloria mundi) e l’eternità di una Vita vissuta nella fede, quella che ha portato i martiri a sacrificare la vita terrena, in vista della gloria futura, come fece San Vittore. Il fuoco acceso al Sacro Monte è passato nelle mani (meglio, sul lungo bastone) che Mons. Luigi Panighetti ha diretto verso il faro, torcia che in pochi attimi è diventata cenere e fumo. Quindi la Messa solenne e l’ultimo riconoscimento, quello destinato alla mamma dell’anno. Si tratta di Maria Dolores Segalés Duran, una signora paraguaiana, di origine spagnola, sposa di un argentino e mamma di otto figli. Una sua figlia ha sposato un varesino e la nostra Città Giardino ha fatto colpo su questa famiglia allargata e multietnica, che ha lasciato Parigi venendo ad abitare ai piedi delle Prealpi.

Dulcis in fundo, un rinfresco in piazza Canonica, offerto dalla Famiglia Bosina.


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