Umberto
Bellodi, classe 1977, di Crema, è un operatore culturale attivo dal 1966 nel
settore dello spettacolo dal vivo e della formazione. Laureato in filosofia,
collabora dal 2003 con l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, per la
quale ha coordinato progetti culturali e di formazione tecnica e artistica in
Europa e America Latina. Dal 2010 assiste l’Education, Audiovisual and Culture
Executive Agency a Bruxelles per la valutazione dei progetti sostenuti dall’Unione
Europea. Nel 2007 ha fondato con altri 11 componenti l’associazione ‘Alice
nella città’ a Castelleone (Cremona), con la quale realizza progetti di matrice
comunitaria.
Bellodi
ha molte passioni, la musica su tutte. Polistrumentista, vorace uditore di
svariati generi musicali, ha messo a frutto questo suo interesse pubblicando il
suo primo libro. Titolo: ‘#COMMUNITYMUSIC’. Sottotitolo: ‘Un viaggio musicale
da Ry Cooder al Pacifico colombiano (e ritorno).’
Si
legge in quarta di copertina: “#COMMUNITYMUSIC è una proposta di viaggio
alla ricerca degli ingredienti segreti e universali che potrebbero
rivoluzionare il modo in cui siamo soliti pensare la musica e l’esibizione
musicale. Partendo dagli spunti della carriera di Ry Cooder e dalle produzioni
World Circuit, il libro raggiunge luoghi inesplorati – alcuni dei quali mai
toccati dal musicista californiano né dall’etichetta inglese – ma oggi più
facilmente avvicinabili grazie al rapido gioco dei correlati innescato dal web….”
Già queste poche righe introduttive danno l’idea di un corposo volume (400
pagine, compresa una ricchissima bibliografia, discografia citata, audiovisivi,
radio, podcast, variabilia) unico nel suo genere, per specialisti del settore
ma anche per chi è alla ricerca di nuovi input musicali. Si legge inoltre: “Si
scoprono via via scenari di pratica musicale vissuta come esperienza propria
della quotidianità, svuotata dall’enfasi della performance, dalla celebrazione
pop del palcoscenico, dal senso di gravità opprimente dell’arte e dell’artista.
Si definiscono possibilità diverse, in cui la partecipazione all’incontro
musicale è alla portata di tutti, prescinde dalle latitudini e dalle
provenienze degli uomini e può far parte della vita di chiunque tanto quanto lo
svegliarsi, il nutrirsi, l’addormentarsi. Si ipotizza così una vita migliore,
fatta di prossimità e condivisione. La musicofagìa dell’autore trascina i
lettori alla scoperta di questa nuova possibilità dal Caribe all’Africa
sub-sahariana, dalla Polinesia al Golfo del Messico, dal Mississippi al
Pacifico colombiano, dai terribili Acholi dell’Uganda al centro di Londra nella
prima metà degli anni ottanta.”
Il
libro è arricchito dalle illustrazioni di Valentina Zanzi.
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